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Grottaglie Aerei

Chi sono le aziende che ricicleranno pezzi di aerei 

Sorgerà nell'area dell'aeroporto di Grottaglie (Taranto) il primo centro italiano di smontaggio e riciclo degli aerei. Previsto un recupero del 90%. L'obiettivo è rigenerare dodici aerei all'anno

Sarà Grottaglie il primo polo del riciclo di aerei in Italia.

In occasione della fiera Ecomondo Rimini, alla presenza del viceministro del ministero Ambiente, Vannia Gava, Aeroporti di Puglia ha presentato il progetto del centro italiano per smontare gli aerei insieme alle imprese pugliesi Ecologica e Cisa, alla guida dell’Ati aggiudicatrice della concessione ventennale di un’area all’interno della sede dell’aeroporto ‘Marcello Arlotta’ di Grottaglie.

Il progetto si basa sull’economia circolare anche in aeronautica con un recupero fino al 90% degli aeromobili.

Si tratta di un investimento privato di 16 milioni di euro. A livello mondiale, la dimensione del mercato commerciale del riciclo degli aerei nel 2021 è stata valutata 5,95 miliardi di dollari con una previsione di crescita nel 2022 fino a 6,74 miliardi e 15,35 milioni di dollari entro il 2032, ricordava lo scorso aprile Italia Oggi.

Inoltre, la scelta di Grottaglie non è casuale: il sito tarantino è uno degli stabilimento della divisione Aerostrutture di Leonardo. Dall’avvio nel 2006 ad oggi, Grottaglie ha lavorato solo alle sezioni della fusoliera in fibra di carbonio del Boeing 787. Essendo monocommessa, l’impianto di Grottaglie ha scontato la notevole frenata avutasi, sia per effetto del Covid sia per problemi legati al committente.
Ma nel piano di rilancio per la divisione di Aerostrutture del gruppo è previsto anche il superamento della monocommittenza per Grottaglie con nuove attività (Vertical VX 4, Skydweller Aero, EuroMale). Proprio per quest’ultimo progetto a marzo Aeroporti di Puglia e Leonardo hanno sottoscritto un contratto per la sub-concessione ventennale dell’Hangar two dell’aeroporto.

Tutti i dettagli.

IL CENTRO DI RICICLO AEREI A GROTTAGLIE

Lo scorso aprile Aeroporti di Puglia aveva pubblicato un avviso commerciale per l’acquisizione di manifestazioni di interesse per la sub-concessione di area aeroportuale per insediamento produttivo per la realizzazione di attività di «Disassembly, Dismantling & Recycling Aircrafts».

Per Antonio Maria Vasile, presidente di Aeroporti di Puglia, in questo modo “Grottaglie si inserisce in un mercato globale, quello dello smantellamento, montaggio e del riciclo degli aeromobili, che nei prossimi 20 anni interesserà circa 15mila aeromobili”.

LE RISORSE PRIVATE

Grazie a un investimento privato di circa 16 milioni di euro che interesserà una superficie complessiva di oltre 18mila metri quadrati, nello scalo aeroportuale del Tarantino è prevista la costruzione di un hangar, lungo 80 metri e largo 82, in cui saranno smontati e “rigenerati” i singoli aerei, nonché la realizzazione di una palazzina magazzino-uffici.

LE TEMPISTICHE

Il piano industriale prevede tempi di costruzione di due anni (dopo l’ottenimento delle relative autorizzazioni).

OBIETTIVO

Obiettivo del futuro polo di Grottaglie, si spiega, è recuperare e riutilizzare una quota non inferiore all’85-90% degli aeromobili, tra commercializzazione dei pezzi di ricambio e riciclo dei materiali.

Una volta a regime si stima un “traffico” di almeno 12 aerei l’anno fra le tre differenti tipologie in base alla fusoliera (“narrow body”, “wide body” e “regional jet”, ovvero aerei di grandi, medie e “piccole” dimensioni). A Grottaglie potrà essere “rigenerato” un gigante come un Boeing 747 o un velivolo da 100 posti.

Inoltre, il progetto si colloca in un contesto internazionale che prevede un piano di dismissione di oltre 1.000-1.500 aerei civili l’anno nei prossimi 15 anni.

ECOLOGICA E CISA INSIEME AIRAL&RECYCLIG E GESFA

L’Ati risultata aggiudicataria della procedura per la concessione ventennale da parte di Aeroporti di Puglia è quella guidata dalle pugliesi Ecologica e Cisa.

La prima è un’azienda tarantina fondata nel 1980 che opera oggi in tutta Italia e all’estero in molteplici settori pubblici e privati, in ambito di pulizie industriali, lavaggi idrodinamici e chimici, trasporto conto terzi di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi, urbani e assimilabili agli urbani, bonifiche ambientali e attività portuali. La società ha fatto parte anche dell’indotto ex Ilva, con circa 200 addetti che si occupavano di pulizie industriali.

La seconda è il gruppo gestisce la maggior parte degli impianti pubblici per il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti soldi urbani in Puglia. Il gruppo Cisa presieduto da Antonio Albanese gestisce gli impianti a Massafra, Cavallino, Poggiardo, Ugento, Conversano e Manfredonia, oltre ad amministrare sul territorio regionale anche impianti di sua proprietà, scriveva di recente Repubblica.

Coinvolti anche le imprese Rail&RecycliG e Gesfa, che nell’aeroporto di Grottaglie opera nel ramo cargo.

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