Anche dopo la sua defenestrazione, gli investitori di Stellantis tornano a mugugnare contro l’ex amministratore delegato Carlos Tavares. Questa volta non per la sua gestione del Gruppo automobilistico ma per lo stipendio previsto per l’ultimo anno del top manager: un vero e proprio paracadute d’oro che l’azienda – in forte crisi – ha predisposto per l’uscita del vecchio Ceo.
QUANTO INCASSA CON L’ULTIMO ANNO TAVARES DA STELLANTIS?
Ventitré milioni di euro per il suo lavoro svolto nel 2024, fino alle dimissioni, avvenute lo scorso dicembre. Un assegno del 37 per cento in meno rispetto ai 36 milioni incassati nel 2023. Ma quella cifra si raggiungerà lo stesso: come annotato da Mf con la buonuscita saliranno infatti a 35 milioni di euro: “I 35 milioni complessivi che l’ex Ceo di Stellantis, Carlos Tavares, si è portato a casa nel 2024 corrispondono – scrivono sul quotidiano economico – a una retribuzione lorda 350 volte superiore a quella di un dipendente medio del gruppo”.
GLI INVESTITORI RIBELLI CONTRO LO STIPENDIO D’ORO DI TAVARES
Secondo quanto riporta Bloomberg, Allianz Global Investors e consulenti per la delega di voto come Proxinvest hanno invitato gli azionisti a votare contro la relazione sulla remunerazione che il Gruppo ha previsto. Viene sottolineato non solo il momento difficile per l’azienda, ma anche e soprattutto i tanti fronti caldi in Europa (in particolare, da parte nostra ricordiamo lo scontro col governo italiano) e negli Usa con sindacati, rivenditori e alcuni azionisti che proprio Carlos Tavares, con la propria condotta, avrebbe continuato ad alimentare.
“Non è accettabile riconoscere un’indennità di buonuscita a un manager che ha condotto l’azienda al fallimento”, ha affermato senza troppi giri di parole in un’intervista Charles Pinel, Ceo di Proxinvest. Il suo stipendio per il 2024 è “eccessivamente generoso”, anche per Allianz Global Investors. “Nonostante gli sforzi di coinvolgimento, le risposte di Stellantis non sono riuscite ad alleviare le preoccupazioni”, ha dichiarato il gruppo in una nota. “Permangono preoccupazioni circa le azioni e la supervisione del comitato per la remunerazione”.
Un’altra società di intermediazione, Institutional Shareholder Services, ha consigliato di votare contro una proposta che aumenterebbe l’importo che la società può erogare tramite incentivi a lungo termine, affermando che Stellantis concede già da anni ai suoi alti dirigenti una retribuzione “eccessiva”. “Non è chiaro in base a quali considerazioni l’azienda ritiene che un ulteriore aumento sia ‘essenziale’ per poter reclutare un Ceo”, ha scritto la Institutional Shareholder Services nel suo documento di delega.
I VECCHI SCONTRI SUGLI STIPENDI DI TAVARES
Non è la prima volta che le società di consulenza Glass Lewis, Proxinvest e Institutional Shareholder Services esortano gli investitori a votare contro l’approvazione del pacchetto retributivo a favore di Tavares. Era già accaduto nell’aprile 2024 quando, ricorda un articolo dell’epoca di Fortune, “L’aumento della retribuzione del 2023 deciso dal Ceo di Stellantis NV, Carlos Tavares, sta incontrando resistenze, mentre il produttore di Jeep persegue profondi tagli al personale e rigidi obiettivi di risparmio nella transizione ai veicoli elettrici”. In quella occasione l’Institutional Shareholder Services aveva osservato che i dirigenti di Stellantis godessero di benefit “generosi”, tra cui l’uso personale di aerei aziendali per il presidente esecutivo John Elkann mentre l’allora amministratore delegato Tavares traesse profitto dalla perequazione fiscale “senza una chiara informativa”.
Due anni prima gli investitori avevano respinto il suo piano di remunerazione con un voto non vincolante e la vicenda era finita persino per essere commentata dall’inquilino dell’Eliseo, Emmanuel Macron per il quale lo stipendio del ceo di Stellantis Carlos Tavares “è scioccante, è eccessivo”. Un commento tutt’altro che disinteressato data la presenza dello Stato francese nell’azionariato di Stellantis. Non è insomma la prima volta che il super stipendio di Tavares crea mal di pancia tra gli azionisti, ma quasi certamente dovrebbe essere l’ultima.