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Enac Low Cost Rimborso Volo

Che cosa temono Ryanair, Wizz Air, easyJet, Vueling e non solo

L'ultimatum dell'Enac alle low cost Ryanair, Wizz Air, Vueling, Volotea, Blue Air, easyJet e Norwegian Air: adeguare i contratti di lavoro dei dipendenti stile Alitalia o niente voli in Italia 

Enac dà l’ultimatum alle low cost che operano in Italia: se entro due mesi Ryanair, Wizz Air, Vueling, Volotea, Blue Air, easyJet, Norwegian Air non adegueranno gli stipendi dei dipendenti secondo i minimi retributivi previsti dal contratto collettivo nazionale dovranno rinunciare a volare.

Si inasprisce, dunque, lo scontro tra le compagnie aeree a basso costo ed il Governo italiano, accusato dalle aziende di favorire Alitalia.

Tutti i dettagli.

LA COMUNICAZIONE ENAC

Nella comunicazione Enac inviata lo scorso 7 agosto ai vettori low cost (Ryanair, Wizz Air, Vueling, Volotea, Blue Air, easyJet, Norwegian Air), l’Ente nazionale scrive: “Con riferimento al disposto normativo di cui all’art.203 del decreto legge 34 del 19.5.2020 — convertito con modificazioni in legge numero 77 del 17 luglio 2020 — si invitano tutti i vettori aerei operanti in Italia a voler trasmettere entro il 15 ottobre 2020 una comunicazione attestante l’applicazione sia ai propri dipendenti, con base di servizio in Italia, sia al personale dipendente di terzi utilizzato per lo svolgimento delle proprie attività trattamenti retributivi non inferiori a quelli minimi stabiliti dal Contratto collettivo nazionale del settore stipulato dalle organizzazioni datoriali e sindacali comparativamente più rappresentative a livello nazionale”.

PENA: REVOCA CONCESSIONI

Se le compagnie non dovessero inviare alcuna comunicazione sull’adeguamento degli stipendi, allora l’Ente nazionale revocherà le concessioni, le autorizzazioni e le certificazioni necessarie allo svolgimento delle attività.

LE SANZIONI

Per chi presenterà la documentazione, ma il trattamento economico non sarà adeguato ai minimi richiesti, l’Enac potrà infliggere una sanzione pecuniaria tra i 5 mila e 15 mila euro “per ciascuna unità non correttamente impiegata sul territorio italiano”, specifica l’Ente che vigila sull’aviazione civile.

IL CONTRATTO NAZIONALE DI LAVORO

Il minimo economico è stabilito nel contratto collettivo nazionale di lavoro,  che è stato sottoscritto nel luglio 2014 da Assaereo per Alitalia (unica compagnia ad adottarlo), come ricorda Aicalf, un’associazione di settore nata in queste settimane per volontà di Ryanair, Easyjet, Blu Air, Volotea e Vueling (che insieme rappresentano un comparto che vale più del 50% del traffico aereo di corto raggio). Le altre compagnie che volano nei cieli italiani hanno ciascuna contratti differenti.

COINVOLTE ANCHE COMPAGNIE ITALIANE

In realtà, quanto chiesto dall’Ente nazionale, potrebbe avere importanti ripercussioni anche per Blue Panorama, Neos, Air Dolomiti. “Anche loro, insomma, dovranno così adeguarsi ai minimi salariali. E dovranno farlo anche per attingere ai 130 milioni di euro di fondo stanziato dal governo come compensazione dei danni subiti dal coronavirus e dal blocco agli spostamenti”, si legge sul Corriere della Sera.

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