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La Cina costruirà auto elettriche… in India?

La casa automobilistica cinese Byd ha presentato all'India un investimento da 1 miliardo per costruire auto elettriche e batterie nel paese, in associazione con un'azienda locale. Ecco dettagli, obiettivi e domande (Nuova Delhi darà l'ok?).

La casa automobilistica cinese BYD ha presentato alle autorità indiane una proposta d’investimento da 1 miliardo di dollari per costruire veicoli elettrici e batterie nel paese assieme a un’azienda locale: si tratta – stando alle fonti di Reuters – di Megha Engineering, una società di infrastrutture con sede a Hyderabad, nell’India centrale.

Pare che BYD abbia intenzione, nel più lungo periodo, di fabbricare in India un’intera gamma di auto elettriche, dai modelli più economici a quelli di lusso.

PERCHÉ È IMPORTANTE

La notizia è rilevante per diversi motivi. Innanzitutto perché BYD è l’azienda che produce più veicoli elettrici e ibridi plug-in al mondo: 1,8 milioni in totale nel 2022. Ma anche perché l’India sta cercando, attraverso gli investimenti esteri, di trasformarsi nella “fabbrica del mondo” (un titolo precedentemente attribuito alla Cina) per le tecnologie critiche, come i semiconduttori e le batterie. E perché, infine, l’Occidente vorrebbe fare dell’India un grosso polo manifatturiero di tutti quei dispositivi necessari alla transizione energetica, come i pannelli solari e le batterie, in modo da ridurre la dominanza della Cina su queste filiere.

COSA VUOLE BYD DALL’INDIA

L’interesse della Cina – o meglio, di BYD – per l’India si spiega con il fatto che il mercato automobilistico indiano è il terzo più grande al mondo (merito della popolazione numerosa) e dovrebbe crescere ancora, parallelamente all’espansione della classe media, desiderosa di consumare. BYD, inoltre, vede nell’espansione in India un passo necessario al sorpasso di Tesla nella competizione sulle vendite di auto elettriche: Tesla, statunitense, è l’azienda che vende più veicoli elettrici “puri” al mondo, escludendo dunque gli ibridi plug-in.

Se l’investimento indiano verrà approvato, BYD sarà presente in tutti i principali mercati automobilistici del pianeta, ad eccezione di quello statunitense. La casa già vende in India il SUV elettrico Atto 3 e il crossover elettrico e6, e conta di iniziare a vendere anche la berlina elettrica Seal, un modello di lusso, entro quest’anno.

Reuters scrive che BYD vuole arrivare a produrre 100.000 veicoli elettrici all’anno in India nel giro di qualche anno. Per favorire la vendita delle sue automobili, sta pensando, assieme a Megha Engineering, di installare una rete di stazioni di ricarica.

ANDRÀ TUTTO BENE?

La proposta di joint venture tra BYD e Megha dovrà essere approvata dalle autorità, e non scontato che lo sarà: dal 2020 l’India ha inasprito i controlli sugli investimenti provenienti dai paesi vicini, inclusa la Cina, con la quale non è in buoni rapporti. Già la casa automobilistica cinese Great Wall Motor aveva presentato un piano d’investimento da 1 miliardo di dollari, ma ha dovuto rinunciarvi; un’altra società del settore, SAIC, ha dovuto invece associarsi con un partner indiano (la stessa strada percorsa da BYD).

QUESTIONE DI PREZZO

L’ingresso di BYD in India risale al 2007: al tempo realizzava batterie e componenti vari per i produttori di smartphone. Nel 2013 è passata a costruire autobus elettrici con Megha Engineering, con la quale aveva formato una joint venture chiamata Olectra Greentech.

In India i veicoli elettrici sono poco diffusi: nel 2022, su un totale di 3,8 milioni di automobili vendute, quelle elettriche erano appena l’1 per cento. Il governo di Nuova Delhi ha però intenzione di portare la quota al 30 per cento entro il 2030. Per la stessa data, BYD vuole controllare almeno il 40 per cento del mercato indiano dei veicoli elettrici.

La scarsa diffusione delle auto elettriche in India si spiega con il loro prezzo, mediamente superiore – e di molto – a quello dei veicoli a benzina o gasolio. La stragrande maggioranza delle auto vendute in India ha un prezzo che si aggira sui 10.000 dollari, più o meno la metà del prezzo medio di vendita in Cina e un quinto di quello negli Stati Uniti. BYD, però, già offre auto elettriche molto più economiche di quelle di Tesla, ad esempio: il prezzo di partenza della Seagull è di soli 11.000 dollari.

Attualmente il mercato indiano delle auto elettriche è dominato da Tata Motors, indiana, e da MG Motor, cinese.

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