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Forvia

Automotive, anche il motore della franco-tedesca Forvia tossisce

Anche il settore dell'auto d'Oltralpe si prepara alla transizione in atto: Forvia annuncia una stagione lacrime e sangue caratterizzata da licenziamenti e stop a nuove assunzioni

Non è solo il motore dell’industria automobilistica tedesca a tossire. Uno dei maggiori produttori europei di componentistica per l’auto, la francese Forvia, meglio nota col vecchio nome Faurecia un tempo controllata da Stellantis (e con la quale fa ancora ottimi affari), ha infatti improvvisamente adottato un programma di ristrutturazione “lacrime e sangue” che prevede il taglio in Europa di 10 mila posti nei prossimi cinque anni sui 75.500 dipendenti attualmente suddivisi tra Francia, Germania, Polonia, Repubblica Ceca e Spagna.

I NUMERI DI FORVIA

Un vero fulmine a ciel sereno, considerato che nel 2023 Forvia ha registrato un utile di 222 milioni e un fatturato di 27,2 miliardi (+10,9% su anno) mentre per il 2024 il gruppo stima il fatturato tra 27,5 e 28,5 miliardi con un margine operativo tra il 5,6% e il 6,4% del fatturato e una leva finanziaria inferiore o uguale a 1,9 volte (rapporto debito/ebitda) a fine anno.

Alcune delle industrie presenti in Germania

I risultati 2023 e le stime sul 2024 sono peraltro in linea con il consensus degli analisti. Confermata la guidance 2024 con ricavi per circa 30 miliardi, un margine operativo superiore al 7% e una leva inferiore a 1,5 volte.

COSA PREVEDE IL PROGRAMMA EU FORWARD

Da quanto si apprende attraverso il comunicato stampa, tutto ruota attorno al piano industriale denominato “EU-Forward” che sarebbe volto a migliorare la competitività delle attività europee, aumentando una redditività stressata dalle dinamiche produttive e di costo sfavorevoli e ad adattare il perimetro operativo a un contesto in rapida evoluzione, per effetto dello stop alle endotermiche previsto dall’Unione europea entro il 2035 e dell’arrivo di inediti player cinesi.

Insomma, una stagione di tagli per fare fronte non solo alle difficoltà dell’ultimo periodo, ma anche e soprattutto al mutamento delle condizioni previste nel prossimo futuro, così da essere sufficientemente leggeri e competitivi anche nei confronti di attori extra Ue, con risparmi sulla forza lavoro per 500 milioni di euro già nel 2028 da attuare congelando il turn over naturale, come pure con la ferrea riduzione della assunzioni in atto e con la revisione di tutti i contratti a tempo determinato. Infine, sono previsti tagli alle attività di Ricerca & Sviluppo. Le azioni del gruppo nato dalla fusione tra la francese Faurecia e la tedesca Hella sono crollate del 14% alla Borsa di Parigi l’indomani della presentazione di un piano così rigoroso.

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