La Commissione europea ha proposto di posticipare di tre anni l’entrata in vigore dei dazi sulle automobili elettriche con il Regno Unito; dazi che altrimenti sarebbero stati imposti dal 1 gennaio 2024. Il Financial Times pensa che la decisione rappresenti una vittoria per il governo britannico, che ha ottenuto il rinvio delle tariffe, ma anche per l’industria automobilistica europea, che avrebbe visto lievitare i suoi costi di produzione.
GLI OBIETTIVI (TEORICI) DEI DAZI SULLE AUTO ELETTRICHE UE-UK
Bruxelles, dunque, rimanderà al 2027 l’introduzione di un dazio del 10 per cento sui veicoli elettrici contenenti batterie prodotte al di fuori del mercato unico e del Regno Unito. Il dazio era stato concepito per stimolare lo sviluppo di una filiera europea delle batterie – il componente più critico per la mobilità elettrica – in modo da ridurre la dipendenza dalla Cina e dal resto d’Asia, ma è stato molto criticato dall’industria automobilistica del continente.
In sostanza, l’entrata in vigore della tariffa verrà prorogata perché la produzione europea di batterie è troppo bassa per soddisfare le richieste del comparto automotive, che deve ricorrere alle importazioni dall’Asia. Il settore sosteneva inoltre che il dazio avrebbe causato un calo produttivo di quasi 500.000 unità tra il 2024 e il 2027, con perdite per 4,3 miliardi di euro.
LA COMMISSIONE CAMBIA IDEA PER PAURA DELLA CINA
Fino a pochi giorni fa sembrava che la Commissione volesse procedere con la sua tabella di marcia, sostenendo che un posticipo dei dazi avrebbe disincentivato gli investimenti nella produzione di batterie all’interno dell’Unione. Ma alla fine il commissario per le Relazioni interistituzionali Maroš Šefčovič ha “ceduto” alle pressioni, scrive il Financial Times. Esiste infatti il rischio che i dazi avrebbero reso troppo costose le automobili europee esportate nel Regno Unito, favorendo la concorrenza cinese: tanto più che già un terzo circa dei veicoli elettrici venduti sul mercato britannico – il più importante, per l’Unione europea – proviene dalla Cina.
Favorevoli al rinvio dei dazi sono una ventina di governi europei, tra i quali la Germania e la Francia. Parigi era molto restia a cedere, in verità, temendo che si potesse creare un precedente sfruttabile da Londra in altre trattative commerciali post-Brexit. Dal 2020 l’interscambio tra Unione europea e Regno Unito è regolato dal TCA, l’Accordo di commercio e cooperazione.
COSA DICONO LE REGOLE D’ORIGINE EUROPEE
Le regole d’origine sul commercio automobilistico europeo-britannico dicono che, per evitare l’imposizione di dazi, dal 1 gennaio 2024 il valore delle parti di un veicolo realizzate nell’Unione europea o nel Regno Unito avrebbe dovuto rappresentare il 45 per cento del prezzo del prodotto finito. La batteria vale da sola all’incirca il 30-40 per cento del prezzo di un’auto elettrica.