skip to Main Content

Tesla

Quali saranno gli effetti delle nuove regole Usa sulle auto elettriche per Tesla?

Gli Stati Uniti hanno annunciato nuove regole per gli incentivi all'acquisto di auto elettriche, favorendo la produzione nordamericana rispetto a quella straniera. Tesla punta a cavalcare i crediti: taglia i prezzi di vendita e annuncia grandi obiettivi di produzione.

Il dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha annunciato nuove regole fiscali per i veicoli elettrici che diminuiranno o elimineranno del tutto i crediti d’imposta per le vetture prodotte all’estero. È una mossa pensata per contrastare la Cina, la maggiore produttrice al mondo sia di auto elettriche che di batterie.

Le nuove norme entreranno in vigore il prossimo 18 aprile e si basano sulle disposizioni dell’Inflation Reduction Act, la legge da 369 miliardi di dollari pensata per stimolare la manifattura statunitense di tecnologie per la transizione ecologica (non solo auto e batterie, ma anche turbine eoliche e pannelli solari, ad esempio) e ridurre la dominanza di Pechino sul settore.

A questo proposito, la segretaria del Tesoro Janet Yellen ha detto che le regole “creeranno posti di lavoro manifatturieri americani e rafforzeranno le nostre sicurezze energetiche e nazionali”. D’altra parte, è possibile che finiscano per rendere più costose la maggior parte delle auto elettriche, visto che il grosso dell’offerta mondiale non soddisfa i nuovi requisiti per accedere ai crediti d’imposta (arrivano a un massimo di 7500 dollari per vettura). Tesla, infatti, ha già detto che le regole andranno a ridurre il bonus per l’acquisto della Model 3, un modello particolarmente popolare.

COSA PREVEDONO LE NUOVE REGOLE SULLE AUTO ELETTRICHE

Le nuove regole sui crediti d’imposta dicono che, per poter accedere a un bonus di 3750 dollari, il 50 per cento del valore dei componenti della batteria di un veicolo dovrà essere stato prodotto o assemblato in Nordamerica. L’obiettivo dell’amministrazione di Joe Biden è “regionalizzare” le filiere industriali della transizione energetica – cioè installarle direttamente negli Stati Uniti, o quantomeno nelle immediate vicinanze: Canada e Messico -, in modo da ridurre la dipendenza dall’Asia, e in particolare dalla Cina.

Ancora più nello specifico, per potersi qualificare al credito da 3750 dollari, il 40 per cento del valore dei minerali (litio, nichel, cobalto…) presenti nella batteria del veicolo dovrà provenire dagli Stati Uniti o da un partner commerciale designato. L’amministrazione Biden vuole disincentivare gli approvvigionamenti dalla Cina, ma la produzione statunitense di litio – il metallo “più critico” per le batterie – è molto bassa.

Le regole che entreranno in vigore verso la metà di aprile si aggiungono a quelle già annunciate il 1 gennaio scorso, secondo le quali un veicolo elettrico non potrà accedere ai bonus se il suo assemblaggio non viene completato in Nordamerica.

COME VA LA “GUERRA DEI PREZZI” DI TESLA

Il settore dell’auto elettrica vive un momento complicato: da una parte c’è l’eccitamento per i sussidi americani, dall’altra c’è la “guerra dei prezzi” avviata qualche mese fa da Tesla per accrescere la sua quota di mercato. In breve, l’azienda di Elon Musk, forte dei suoi margini di profitto, ha abbassato i prezzi di alcuni suoi modelli con l’obiettivo di aumentare le vendite ed eliminare la concorrenza, specialmente quella cinese.

Per accedere ai crediti d’imposta dell’Inflation Reduction Act, un veicolo elettrico non può costare più di 55.000 dollari, o più di 88.000 dollari se si tratta di un SUV o di un pickup. Di conseguenza, Tesla ha deciso di tagliare il prezzo delle sue auto elettriche vendute negli Stati Uniti fino al 20 per cento.

Si parla di “guerra dei prezzi” perché altre case automobilistiche hanno risposto alla mossa di Tesla, abbassando a loro volta i prezzi: è un fenomeno forte soprattutto in Cina, dove sono attivi produttori come BYD (la principale casa rivale) e Xpeng.

LE VENDITE

Nel primo trimestre del 2023 Tesla ha venduto 422.875 auto: un aumento del 4 per cento rispetto al trimestre precedente. Al 19 marzo scorso le vendite in Cina ammontavano a 106.915 unità, un dato molto positivo.

Musk prevede per il 2023 un aumento dei volumi produttivi del 37 per cento, ovvero 1,8 milioni di veicoli, e consegne per 2 milioni di unità.

Quest’anno, finora, le azioni di Tesla sono cresciute del 68 per cento, trainate dalle aspettative degli investitori che l’azienda vincerà la “guerra dei prezzi”. Rispetto al picco raggiunto nel novembre 2021 (414 dollari), però, il valore rimane di oltre il 50 per cento più basso.

Back To Top