Un player del Vecchio continente guadagna finalmente la leadership nell’asfittico mercato europeo dell’auto elettrica soffiandolo all’americana Tesla: è la tedesca Bmw.
IL SORPASSO DI BMW SU TESLA
Bmw è balzata alla testa della classifica dei veicoli elettrici più venduti con riferimento al mese scorso, questo grazie a un aumento del 35% su base annua. E mentre la tedesca cresceva, Tesla sprofondava del 16% con la Model Y che non è più il veicolo più venduto in Europa ed è al ventiquattresimo posto nella classifica generale delle vendite di luglio. Ma anche Volvo, sostenuta dai cinesi di Geely, guadagna terreno.
NUMERI DI UN MERCATO IN CONTINUA SOFFERENZA
In realtà c’è poco da festeggiare, perché i numeri, oltre a immortalare il periodo no di Tesla, ci dicono che le Case che hanno intrapreso la sfida dell’elettrificazione del marchio si dimenano come tanti pesci intrappolati in una pozza che va prosciugandosi.
La quota di mercato delle auto a batteria, secondo i dati di Jato Dynamics, è scesa dal 14,3% di luglio 2023 al 13,5 % del mese scorso. E la stessa Bmw riesce a soffiare la ledership all’americana Tesla con soli 14.869 veicoli piazzati, contro i 14.561 della Casa guidata da Elon Musk. Risulta anche ilare che a Monaco di Baviera si festeggi perché il nuovo iX2 ha registrato più di 1.300 unità vendute.
L’INCOGNITA DEI CINESI E DEI DAZI
In tutto ciò pesano almeno tre incognite: la prima riguarda il Green Deal europeo. I produttori attendono di capire quanto sarà confermato e quanto modificato dalla nuova Commissione che dovrebbe risentire almeno in parte del mutamento degli equilibri politici in seno all’Europarlamento.
La seconda riguarda i marchi cinesi, che stanno iniziando a penetrare nel mercato europeo e naturalmente rappresenteranno una sfida ulteriore in un segmento, quello delle auto elettriche, ancora microscopico. Raramente accade che l’offerta superi così tanto la domanda, con così tanti player a dividersi così pochi utenti.
La terza, strettamente connessa alle prime due incognite, afferisce ai dazi che l’Ue sta imponendo a tutti i marchi che producono in Cina, Tesla in primis. Rispetto agli Usa, Bruxelles ha scelto di mantenere una linea marcatamente più soft, mentre le risposte di Pechino rischiano di danneggiare l’export comunitario.