skip to Main Content

Auto elettrica, una detrazione fiscale per le colonnine di ricarica private

Degli emendamenti alla legge di Bilancio chiedono l’introduzione di misure che favoriscono la diffusione dell’auto elettrica   Una sorta di Ecobonus, ma per auto elettriche. Meglio, per le colonnine di ricarica delle auto elettriche. È questo quello che chiedono i senatori Stefano Vaccari, Raffaela Bellot e Gianni Pietro Girotto, in un emendamento presentato al Ddl…

Degli emendamenti alla legge di Bilancio chiedono l’introduzione di misure che favoriscono la diffusione dell’auto elettrica

 

Una sorta di Ecobonus, ma per auto elettriche. Meglio, per le colonnine di ricarica delle auto elettriche. È questo quello che chiedono i senatori Stefano Vaccari, Raffaela Bellot e Gianni Pietro Girotto, in un emendamento presentato al Ddl Bilancio 2018, ora all’esame del Senato. E ancora: gli stessi Senatori, con l’obiettivo di incentivare la diffusione delle vetture a batteria, chiedono l’introduzione di una tariffa dedicata per la ricarica dell’auto elettrica e norme di favore per il vehicle to grid, il sistema grazie al quale le auto funzionano come vere e proprie centrali elettriche. Ma andiamo per gradi.

Un Bonus per le infrastrutture di ricarica

Colonnine ricarica -002L’emendamento a forma dei senatori Vaccari (Pd), Girotto (m5s) e Raffaela Bellot (misto) chiede che il Governo introduca una sorta di incentivo fiscale per l’installazione di nuove colonnine di ricarica con l’obiettivo di incentivare la diffusione dell’auto elettrica. In particolare, le nuove norme, se approvate, prevedono che le spese documentate per l’acquisto ed installazione di infrastrutture di ricarica beneficino di una detrazione dall’imposta lorda ai fini sia Irpef che Ires fino ad un importo massimo della detrazione di 1600 euro nella proposta PD e 1000 euro nella proposta M5S e Misto.

“Per le spese documentate, sostenute dal 1° gennaio 2018 al 31 dicembre 2020, fino ad un ammontare complessivo delle stesse non superiore a 1600 euro, relative all’acquisto ed installazione di infrastrutture di ricarica dei veicoli alimentati ad energia elettrica dotate e di uno o più punti di ricarica non accessibili al pubblico ai sensi dell’articolo 2, comma 1, lettera h), del decreto legislativo 16 dicembre 2016, n. 257, spetta una detrazione dall’imposta lorda sul reddito per una quota pari al 65 per cento degli importi a carico del contribuente, da ripartire in 10 quote annuali di pari importo.

6-ter. La detrazione di cui-al-comma 6-bis si applica anche elle spese documentate rimaste a carico del contribuente per l’acquisto ed installazione di infrastrutture di ricarica sulle parti comuni degli edifici condominiali di cui agli articoli 1117 e 1117 bis del Codice”, recitano gli emendamenti.

Tariffe “incentivanti” per la ricarica

Sempre con l’obiettivo di favorire la diffusione dell’auto elettrica, i senatori Vaccari, Bellot e Girotto chiedono tariffe elettriche incentivanti valide a regime, per la fornitura dei punti di ricarica, indipendentemente dalla loro tipologia. L’attuale quadro tariffario, infatti, prevede un costo per l’elettricità erogata diverso per tipologie di punti di ricarica (presso l’abitazione principale, presso un garage o box privato, in luogo pubblico), creando disparità tra le diverse categorie di utenza.

“L’ Autorità per l’energia elettrica il gas-e il sistema idrico definisce tariffe per il consumo dell’energia elettrica per la ricarica dei veicoli, non superiori elle attuali tariffe previste per i clienti domestici residenti, applicabili ai punti di prelievo in ambito privato e agli operatori del servizio di ricarica in ambito pubblico di cui all’articolo 4, comma 9, del decreto legislativo 16 dicembre 2016, n. 257, che incentivino l’uso di veicoli alimentati ad energia elettrica”, chiedono i senatori nell’mendamento.

Il vehicle to grid

auto elettricheSempre nello stesso emendamento, i tre senatori chiedono al Governo e all’Autorità per l’energia elettrica il gas-e il sistema idrico nuove norme per l’introduzione del vehicle to grid. Grazie al vehicle to grid, le vetture batteria possono essere considerate delle “centrali mobili”, in grado di accumulare e rimettere in rete l’energia non utilizzata. La possibilità rappresenta una rivoluzione per il sistema elettrico, permettendo agli utenti di non sprecare l’energia prodotta dalle rinnovabili nei momenti di picco di produzione.

“L’Autorità per l’energia elettrica il gas-e il sistema idrico, entro 180 giorni dall’entrata in vigore del presente provvedimento, adotta disposizioni relative alla mobilità elettrica volte a favorire la diffusione della. tecnologia vehicle to grid anche attraverso- la definizione delle regole di partecipazione ai mercati elettrici e di specifiche misure di riequilibrio degli oneri di acquisto rispetto ai prezzi di rivendita dell’energia”, si legge negli emendamenti.

Back To Top