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Rogowski Atlantia

Aspi, tutti i tamponamenti fra soci sulla scissione di Autostrade per l’Italia

I due fronti dei soci di Aspi sul progetto di scissione. Prevarrà la linea di Edizione, Crt e Gic per una trattativa finale con Cdp. Ecco nomi, posizioni, scazzi e scenari

 

“Rottura tra i soci di Atlantia e i suoi manager: la famiglia Benetton e la Fondazione Crt si presenteranno all’assemblea di lunedì votando contro una proroga del progetto di scissione di Autostrade per l’Italia da Atlantia e sollecitando la chiusura della trattativa per le cessione di Autostrade alla cordata guidata da Cassa depositi Prestiti”.

Così il quotidiano Repubblica riassume la presa di posizione ufficiale, espressa ieri da Edizione Holding, la cassaforte dei Benetton, a cui si è associata anche la fondazione piemontese Crt. Edizione, pur formalmente confermando la fiducia nel consiglio di Atlantia, il suo principale azionista, non è disponibile a sostenere il progetto di scissione di Autostrade per l’Italia dalla holding.

Insomma Edizione, Fondazione Crt e, molto probabilmente, Gic voteranno contro la proroga del progetto di scissione di Autostrade nell’assemblea Atlantia in programma lunedì, spianando di fatto la strada a una trattativa finale con Cdp.

Infatti Edizione, Crt e Gic contano per quasi il 44% a fronte di un capitale in assemblea che di solito supera il 70%.

Così l’assemblea di lunedì 29 boccerà con tutta probabilità la scissione. L’effetto? Ai primi di maggio dovrebbe essere convocata una nuova assemblea per votare se accettare o meno l’offerta che Cdp e i fondi Blackstone e Macquarie presenteranno domani.

Ecco tutti i dettagli.

CHE COSA SUCCEDE IN BORSA AL TITOLO ATLANTIA

Atlantia apre in rialzo a Piazza Affari, ma poi frena a 15,8 euro (+0,3%) in attesa dell’offerta migliorativa di Cdp-fondi su Aspi, che dovrebbe arrivare domani (giorno in cui è anche previsto un cda di Cassa sul dossier).

LA NOTA DI EDIZIONE

Edizione ieri ha comunicato di avere “preso atto dell’assenza, allo stato, di proposte di potenziali investitori per l’acquisto della partecipazione nella newco Acc riveniente ad Atlantia per effetto di detta scissione – pari, in trasparenza, al 55% di Aspi – e non ritiene utile prolungare l’incertezza derivante dalla proroga di detto termine in attesa di ipotetiche offerte per tale partecipazione, anche alla luce dell’offerta in via di definizione da parte del consorzio di investitori che fa capo a Cassa Depositi e Prestiti”.

COSA DICE LA FAMIGLIA BENETTON

Secondo la famiglia Benetton e’ invece più opportuno “coltivare l’unica operazione espressa dal mercato e, nel ribadire la propria fiducia nell’operato del consiglio di amministrazione di Atlantia, auspica che l’offerta venga quindi sottoposta al voto dell’assemblea per la valutazione della stessa da parte di tutti gli azionisti’.

LA POSIZIONE DI CRT

Stessa posizione, di fatto, per Fondazione Crt. La fondazione torinese presieduta da Giovanni Quaglia – si legge in una nota diramata ieri – “ha già conferito delega al Rappresentante Designato per esprimere, nell’assemblea di Atlantia del prossimo 29 marzo, voto contrario alla proroga del termine per l’avveramento della condizione sospensiva di cui all’art. 7.1(IX) del Progetto di Scissione Parziale Proporzionale di Atlantia in favore di ACC”. Fondazione Crt – si legge – “ritiene opportuno che sia coltivata l’unica operazione ad oggi espressa dal mercato, adeguatamente migliorata, e auspica che l’offerta del consorzio di investitori che fa capo a Cassa Depositi e Prestiti venga sottoposta al voto dell’Assemblea per la valutazione della stessa da parte di tutti gli Azionisti”.

IL FRONTE DEI PROXY E FONDO TCI

Sul fronte opposto i proxy advisor (Glass Lewis, ISS, Frontis e PIRC) e il fondo Tci (accreditato di una partecipazione potenziale del 10% in Atlantia) restano favorevoli il progetto di scissione.  Proprio Tci ieri sera ha chiarito che come socio di minoranza non può essere forzato ad approvare un’offerta illegale; tanto più promossa da “Cdp, il cui 16% è in mano alle fondazioni bancarie italiane, inclusa Crt, che è dunque in conflitto di interessi”.

NUMERI A FAVORE DI EDIZIONE, CRT E GIC

Tuttavia, numeri alla mano, difficilmente nell’assemblea di lunedì la scissione stessa potrà essere prorogata: Edizione, Crt e Gic contano per quasi il 44% a fronte di un capitale in assemblea che di solito supera il 70%.

COSA SIGNIFICA LO STRAPPO DEI BENETTON

Lo “strappo” dei Benetton sul riassetto – sottolinea Radiocor – è legato a doppio filo all’imminente arrivo di un’offerta migliorativa da parte di Cdp-fondi per Aspi. Il prezzo per il 100% della concessionaria – secondo Il Messaggero – potrebbe salire dai 9,1 miliardi dell’ultima proposta a 9,5 miliardi. Resterebbero fermi gli 1,5 miliardi di garanzie ma spunterebbero 200-300 milioni proveniente dal decreto Ristori che aumenterebbero il valore della concessionaria.

I PROSSIMI PASSI

Toccherà poi al cda di Atlantia – in via di convocazione per meta’ settimana prossima – iniziare ad analizzare la proposta Cdp-fondi e indire poi un’assemblea in cui i soci si esprimeranno sulla stessa.

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