Che fine ha fatto CarPlay 2? Avrebbe dovuto rivoluzionare il modo in cui ci approcciamo alla mobilità intelligente. Eppure il software, annunciato nel 2022 per essere commercializzato alla fine dell’anno successivo, è invece sparito da tutti gli eventi Apple, incluso l‘ultimo del 9 settembre scorso. Come mai?
COS’È CARPLAY 2?
CarPlay 2 è stato mostrato non come il canonico software che si sovrappone al sistema di infotainment dell’auto che si guida – quindi non sarà la classica appendice informatica da utilizzare se non si vuole ricorrere al sistema proprietario – ma come un programma in grado di integrarsi perfettamente con il computer di bordo, diventandone di fatto l’interfaccia utente.
Tramite il programma di Apple, insomma, il guidatore avrebbe dovuto poter controllare le principali funzioni, dalla radio al climatizzatore. Inoltre, grazie a un continuo scambio dati dell’auto, CarPlay avrebbe dovuto poter mostrare informazioni che solitamente stazionano sul cruscotto, quali la velocità, il livello di carburante, la temperatura e spie annesse e connesse, ecc…
UN SOFTWARE TROPPO CURIOSO?
Una sorta di “virus” benevolo che si sarebbe insinuato nel software di bordo – naturalmente solo coi marchi che nel frattempo avrebbero dovuto stringere partnership con Apple – nella speranza, nutrita da Cupertino, che le Case automobilistiche avrebbero preferito continuare a fare le auto, delegando lo sviluppo tecnologico a terze parti. A Cupertino, appunto.
LA BENZINA DEL TERZO MILLENNIO? I DATI
Il problema è che le Case automobilistiche negli ultimi 24 mesi hanno iniziato a intuire che la mobilità privata così come la abbiamo conosciuta potrebbe essere agli sgoccioli, magari sostituita dalla sharing economy.
O, comunque, anche chi fa auto ha capito l’importanza dei dati: tantissimi, infiniti, capaci di muovere e far fiorire le economie del Web. Perché non usarli in prima persona, stante un mercato dell’auto che si fa più asfittico?
Per i marchi automobilistici resta necessario approntare sistemi in grado di dialogare con Apple (particolarmente diffuso in America) e Android, ma non c’è più tutto questo entusiasmo di lasciare il volante, in campo software, a Cupertino e soci.
MERCEDES SCARICA APPLE CARPLAY 2
Prova ne sia che il Ceo di Mercedes-Benz, Ola Källenius, tra i grandi marchi automobilistici inizialmente inclusi nella presentazione di Apple, ha dichiarato senza mezzi termini: “Rinunciare all’intero cockpit a favore di qualcun altro? La risposta è no.”
La testata americana Wired che ha sentito alcuni dei marchi che intendevano collaborare con Apple, riporta che Porsche non ha più avuto aggiornamenti sulla data di lancio, mentre Aston Martin rimanda ad Apple per qualsiasi notizia.
CUPERTINO CI RIPROVA
Sembra che Cupertino abbia fatto tesoro delle critiche mosse dai marchi del mondo automotive implementando opzioni che permetteranno ai produttori di auto di mantenere un certo controllo sull’interfaccia, grazie a una funzionalità chiamata “punch-through UI”. Ma a quanto pare la situazione non sembra essersi sbloccata, se a settembre 2024 CarPlay 2 continua a latitare.
IL SORPASSO DEI MARCHI ASIATICI?
Con l’ingresso nel mondo dell’auto di marchi hi-tech asiatici come Huawei (che si è alleata con l’Audi) e Xiaomi, sembra sempre più difficile per Apple dominare anche quel mercato. Alcune Case, inoltre, hanno deciso di far da sé, come per esempio General Motors che ha annunciato che continuerà a sfruttare un sistema operativo proprietario per le sue vetture smart. Volkswagen, a eccezione della già citata Porsche, rallentata dalla divisione hi-tech interna Cariad dovrebbe – secondo indiscrezioni – rivolgersi a soluzioni tecnologiche cinesi.
Insomma, Apple sta scoprendo a proprie spese che il settore dell’auto non è così scalabile come pensava: dopo la cancellazione di Project Titan, l’auto elettrica a guida autonoma made in Cupertino che avrebbe dovuto rivaleggiare con i colossi asiatici, il rallentamento del CarPlay 2 rappresenta un altro duro colpo per la Big Tech Usa nel mondo delle quattro ruote.