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Anche General Motors frena sull’auto elettrica

Tra i marchi americani meglio predisposti nei confronti del passaggio all'auto elettrica, ora anche General Motors ingrana la retromarcia e sospende tutti gli obiettivi per il 2025. Quindi avverte il prossimo inquilino della Casa Bianca: sarà il mercato a guidare le prossime scelte industriali

“Ci faremo guidare dal cliente”. È l’avviso ai naviganti, o meglio ai governanti, che Mary Barra inoltra al prossimo presidente degli Stati Uniti, quasi incolpando l’inquilino della Casa Bianca dell’irrealizzabilità del piano industriale ecologico appena cestinato. General Motors sospende, almeno per il momento, la corsa all’auto elettrica, rinviandola a quando il mercato si rivelerà più ricettivo

LA TRANSIZIONE ECOLOGICA? OGGI NO, DOMANI FORSE…

I piani di General Motors non erano dei più ambiziosi in materia di transizione energetica ed ecologica, ma erano comunque significativi per una realtà statunitense, con traguardi cadenzati che avrebbero contribuito a fare dell’auto elettrica uno standard anche negli Usa. Si può affermare con sicumera che GM fosse tra i marchi americani che con maggior entusiasmo era corsa ad abbracciare i nuovi tipi di motori.

L’obiettivo più vicino era stato fissato già nel 2025, con la produzione di almeno un milione di auto a batteria prodotte negli Usa, anche grazie agli incentivi dell’amministrazione di Joe Biden. Ma il rischio di trovarsi con parcheggi pieni di auto alla spina invendute a quanto pare è troppo alto.

I SUSSIDI USA NON SONO BASTATI

Un fulmine a ciel sereno per l’attuale inquilino della Casa Bianca. Soltanto giovedì gli Stati Uniti hanno annunciato lo stanziamento di 1,7 miliardi di dollari per aiutare alcune case automobilistiche, tra cui Stellantis e General Motors, a convertire le fabbriche chiuse o a rischio in stabilimenti per la produzione di veicoli elettrici e ibridi.

PIANI ELETTRICI CESTINATI

Così l’amministratore delegato Mary Barra deve tracciare pubblicamente una linea sui piani sull’auto elettrica fin qui presentati con enfasi agli investitori: “Stiamo assistendo a un rallentamento delle vendite”, ha motivato la Ceo. “Non arriveremo al milione proprio perché il mercato non si sta sviluppando”.

GLI ATTRITI COI CONCESSIONARI

E dire che pur di perseguire la strada dell’auto elettrica, General Motors era arrivata coi ferri corti persino coi propri concessionari. Secondo il Wall Street Journal, che nei mesi scorsi ha seguito da vicino la vicenda, i concessionari statunitensi avrebbero esercitato forti pressioni sulla Casa di Detroit – che ha in portafogli anche Buick, Chevrolet, Cadillac, ACDelco, Cruise e OnStar -, per avere in negozio nuovi modelli ibridi da esporre, piuttosto che continuare la sostituzione con i nuovi arrivi a batteria, che prendono evidentemente polvere.

LA RETROMARCIA DELL’AUTO ELETTRICA DI GENERAL MOTORS È IMPREVISTA?

Alcune avvisaglie che GM ci stesse ripensando comunque si erano già viste. Presentando gli utili del terzo trimestre 2023 da Detroit avevano fatto sapere di aver deciso di abbandonare l’obiettivo di costruire 400.000 veicoli elettrici dal 2022 alla metà del 2024 posticipando nel contempo il lancio sul mercato della Chevrolet Equinox EV a data da destinarsi.

Ma, soprattutto, un brusco segnale era arrivato quando si sono interrotti lo scorso autunno gli ambiziosi progetti in coppia con la giapponese Honda che avrebbero dovuto portare le due Case a creare una serie di auto elettriche a basso costo. Chi crede davvero nella nuova tecnologia, si sa, anziché modelli di bandiera intende sviluppare vetture che abbattano i costi, ancora elevatissimi, che contribuiscono a frenare la domanda.

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