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Alitalia

Allegria! Altri 400 milioni di prestito statale per Alitalia (in attesa di Lufthansa)

Il decreto legge ad hoc per Alitalia, con il prestito dello Stato, è stato già pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Fatti, numeri e scenari con il commento dell'economista Giuricin

E’ in vigore da oggi, dopo essere stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del 2 dicembre, il decreto legge ad hoc per Alitalia. Il provvedimento prevede l’avvio di una nuova procedura di cessione degli asset (entro il 31 maggio 2020), un piano con misure di efficientamento e riorganizzazione e lo sblocco del prestito da 400 milioni precedentemente vincolato alla costituzione del consorzio acquirente.

CHE COSA PREVEDE IL DECRETO PER ALITALIA

Il decreto legge «Misure urgenti per assicurare la continuità del servizio svolto da Alitalia», approvato ieri sera dal consiglio dei ministri non si limita a sbloccare l’ennesimo finanziamento, altri 400 milioni di euro per tirare avanti fino al 31 maggio, ma cambia le finalità della procedura di amministrazione straordinaria. I commissari, o il commissario unico affiancato da un manager (visto che questa ipotesi resta ancora in piedi e si deciderà entro giovedì), hanno adesso un nuovo obiettivo: con autorizzazione del ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, «il programma è integrato», si legge nel testo, «con un piano avente a oggetto le iniziative e gli interventi di riorganizzazione ed efficientamento della struttura e delle attività aziendali delle medesime società (Alitalia e Alitalia Cityliner, ndr), funzionale alla tempestiva definizione delle procedure di cui al comma 4», ovvero preparare il trasferimento dei complessi aziendali ristrutturati («risultanti dall’esecuzione del piano»). C’è un’altra condizione: il trasferimento deve avvenire «assicurando la discontinuità anche economica della gestione da parte del soggetto cessionario».

IL COMMENTO DI GIURICIN

“La politica si dimostra ancora una volta incapace di accettare soluzioni di mercato – commentato con Start l’economista, Andrea Giuricin, docente all’Università Milano Bicocca per i corsi di Economia dei trasporti e management dei trasporti – con i 900 milioni di prestito ponte più interessi (200 milioni) e i 4o0 milioni di euro di oggi, arriviamo ad un esborso diretto di 1500 milioni di euro. A questi soldi ci sono da aggiungere i soldi indiretti, quelli del fondo volo e i danni causati dagli scioperi”. Aggiunge Giuricin: “Sono altri 977 milioni di euro (non tutti per Alitalia) che i passeggeri pagano in sovrattasse quando volano! Complimenti a tutti i tre i governi che hanno deciso di andare in questa direzione (rosso, giallo-verde e giallo-rosso), ma anche a quelli precedenti che hanno sempre voluto spendere i soldi dei contribuenti per una compagnia che non riesce più a stare sul mercato…”.

LO SCENARIO LUFTHANSA

Ha scritto Angela Zoppo di Mf/Milano Finanza: “Su questo punto le interpretazioni sono molte, perché la discontinuità dovrebbe essere scontata. Ma anche questo passaggio rinvia a Lufthansa , perché comporta la creazione di una newco con le attività più appetibili, volo e parte della manutenzione. Questo consentirebbe anche di lasciarsi alle spalle i contratti che per i tedeschi sarebbero una zavorra, compreso quello che lega Alitalia all’alleanza SkyTeam, incompatibile con Lufthansa, che invece fa parte di Star Alliance”.

L’ANALISI DEL SOLE 24 ORE

Di uno scenario Lufthansa per Alitalia ha scritto anche Gianni Dragoni del Sole 24 Ore: “Qualcuno ipotizza che il nuovo tentativo sia calzato sul progetto di Lufthansa, che ha detto di poter comprare solo un’Alitalia «ristrutturata». Questo potrebbe comportare fino a 5-6.000 esuberi, su un organico di 11.500 addetti. La compagnia tedesca ieri ha reagito con irritazione alla dichiarazione di interesse dell’a.d. di Qatar Airways, Akbar Al-Baker, ad acquisire una quota in Lufthansa e a fare «inizialmente una partnership»”. Ha aggiunto Dragoni: “Il governo, almeno a parole, punta anche a una ristrutturazione della compagnia prima della cessione. Il decreto dice che il programma dei commissari «è integrato con un piano avente ad oggetto le iniziative di riorganizzazione ed efficientamento». Ma i commissari, che in 31 mesi non hanno fatto efficienza tranne ridurre un po’ i costi con la cassa integrazione, saranno in grado di fare una riorganizzazione? E in base a quale piano industriale? Questa formula sembra piuttosto un’invenzione del governo per far accettare alla commissione Ue il nuovo «prestito» di 400 milioni senza che Alitalia sia venduta. Il governo Gentiloni aveva già concesso 900 milioni di aiuti pubblici ad Alitalia. Soldi già spesi”.

L’APPROFONDIMENTO DI MF/MILANO FINANZA

Che il piano (compreso il prestito per Alitalia) sembri disegnato su misura dei tedeschi, però, non deve far pensare che i mancati azionisti del mancato consorzio siano fuori dai giochi, secondo Mf/Milano Finanza: “Per Fs, per esempio, si profila comunque un ruolo, anche se più defilato, perché Lufthansa ha già dimostrato con l’alleanza Rail & Fly con Deutsche Bahn (le Fs tedesche), di credere alle sinergie treno-aereo. Il secondo aspetto è che Fs, un po’ come potrebbe essere Adr per l’handling, farebbe da parafulmine per circa un migliaio di potenziali esuberi, spuntando almeno un po’ la tagliola tedesca”.

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