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Giorgetti Alitalia

Alitalia, ecco come M5S vuole far vedere le stelle a Ryanair e EasyJet

L'articolo di Giusy Caretto

Mentre Ferrovie dello Stato continua a trattare con i potenziali partner industriali, Delta ed EasyJet, per definire il futuro assetto di Alitalia e far decollare la nuova newco, i Pentastellati studiano come favorire il rilancio della vecchia compagnia di bandiera penalizzando proprio le compagnie low-cost, prima fra tutte Ryanair.

Il 14 febbraio 2019, i senatori M5S Giulia Lupo (prima firmataria), Agostino Santillo, Mauro Coltorti, Gabriella Di Girolamo, Sabrina Ricciardi ed Emanuele Dessì hanno presentato un  disegno di legge delega per il riordino del trasporto aereo che sembra essere una riforma del trasporto aereo anti-low cost. Approfondiamo insieme.

(TUTTE LE ULTIME NOVITA’ GOVERNATIVE SUL DOSSIER ALITALIA)

COSA PREVEDE IL DDL

Il provvedimento delega al governo, in 7 articoli, punta a riordinare tutta la materia del trasporto aereo, passeggeri, cargo, attività di tipo pubblico o sportive e da diporto, adottando uno o più decreti legislativi ma anche mediante la redazione di testi unici.

Le questioni affidate al governo sono ben 22, come si legge nel Disegno di Legge:

a) ridefinire la classificazione degli aeroporti presenti sul territorio nazionale con l’attribuzione a ciascuno di essi della valenza nazionale, regionale o locale e della connessa specializzazione funzionale;
b) prevedere misure di incentivazione volte a favorire la creazione di sistemi aeroportuali coordinati, al fine di garantire una più razionale ed efficace distribuzione dei flussi di traffico aereo;
c) potenziare gli interventi finalizzati a garantire una più efficace intermodalità dei sistemi di trasporto, quale fattore di competitività delle imprese e del territorio;
d) definire i criteri per il riordino dell’assetto amministrativo ed organizzativo dell’Ente nazionale per l’aviazione civile (ENAC) e per la distribuzione delle competenze tra l’ENAC e l’Autorità di regolazione dei trasporti, con particolare riguardo all’accesso alle infrastrutture e ai servizi accessori;
e) provvedere al riordino delle disposizioni contenute nel codice della navigazione in relazione alle procedure di registrazione e cancellazione degli aeromobili dal Registro nazionale aeronautico;
f) definire procedure efficaci e trasparenti, basate su criteri di valutazione tecnica ed economica, ai fini del rilascio dei titoli abilitatori ad operare come vettore;
g) ridefinire il sistema sanzionatorio, con particolare riferimento ai procedimenti di irrogazione e di riscossione degli incentivi, tenendo conto dei princìpi di gradualità, proporzionalità e adeguatezza;
h) ridefinire il sistema delle concessioni aeroportuali, con particolare riferimento alla natura e ai tempi di durata delle medesime concessioni e alla sostenibilità ambientale;
i) definire un sistema di valutazione preliminare dei piani di investimento presentati dalle società di gestione e di verifica periodica in corso di attuazione;
l) prevedere una disciplina in materia di tariffazione tale da garantire il rispetto dei princìpi di congruità, trasparenza e non discriminazione;
m) ridefinire il sistema di tariffazione, tenuto conto della valutazione dei costi sostenuti per gli aeroporti e per i tipi di aeromobili;
n) razionalizzare il sistema di separazione degli spazi aerei;
o) razionalizzare il sistema dei diritti derivanti da accordi bilaterali, prevedendo disposizioni per l’accesso al mercato italiano volte a disciplinare lo stabilimento delle imprese e specifiche condizioni di reciprocità per i sistemi aeroportuali;
p) definire requisiti e standard minimi di tutela sulla base dei contratti di settore, al fine di produrre effetti ulteriori rispetto a quelli previsti dal diritto comune dei contratti relativamente ai vettori italiani e stranieri operanti su territorio nazionale italiano;
q) al fine di contrastare forme diffuse di precariato, prevedere il rafforzamento degli strumenti di controllo nonché specifiche misure volte a disincentivare l’applicazione da parte dei vettori di contratti di lavoro non conformi alla normativa italiana nonché l’utilizzo di forme contrattuali a termine;
r) introdurre disposizioni volte a incentivare la raccolta differenziata sugli aeromobili, anche per i vettori che transitano sul nostro territorio;
s) prevedere misure volte a garantire la tutela della salute dei lavoratori e il riconoscimento delle mansioni del personale navigante del trasporto aereo come lavoro usurante;
t) definire un sistema di analisi e monitoraggio relativo agli effetti dei diritti di traffico e delle autorizzazioni sui livelli occupazionali;
u) definire un sistema efficiente di informazione ai passeggeri, al fine di favorire l’adeguamento delle disposizioni nazionali alla normativa europea e internazionale e di tutelare la qualità dei servizi a beneficio degli utenti, anche adottando il relativo sistema sanzionatorio;
v) adottare strumenti finalizzati a garantire un’effettiva tutela degli utenti, anche mediante l’adozione di meccanismi di certificazione delle compagnie aeree basati sulle performance raggiunte nel medesimo ambito;
z) prevedere meccanismi di devoluzione delle controversie alternativi rispetto al ricorso all’autorità giudiziaria ordinaria, anche al fine di contenere il numero di contenziosi instaurati dai passeggeri per il riconoscimento dei propri diritti;
aa) prevedere un sistema sanzionatorio connesso agli inadempimenti relativi alle Flight Time Limitations (FTL).

STOP AD ACCORDI DI CO-MARKETING

Quello che il disegno di legge a firma Lupo (ex hostess Alitalia) intende eliminare sono i cosiddetti accordi di “co-marketing”, ovvero quelle partnership tra gli aeroporti a basso traffico e i vettori aerei per attrarre voli e passeggeri in zone spesso depresse e carenti di altre infrastrutture. I senatori a 5 Stelle, convinti che gli accordi bilaterali hanno sottratto traffico all’ex compagnia di bandiera, provano a colpire le aziende straniere, “foraggiate da contributi palesi od occulti”.

(ECCO QUANTO SBORSERANNO FS E TESORO PER ALITALIA)

RYANAIR NEL MIRINO

Nel mirino ci sarebbe, in particolare, Ryanair. La compagnia irlandese, infatti, vanta in Italia una quota di mercato pari al 28%, vola in 29 aeroporti e prevede “nel periodo aprile 2019-marzo 2020 di trasportare 40 milioni di passeggeri, un milione in più rispetto ai dodici mesi precedenti”, secondo quanto dichiarato da Kenny Jacobs, Chief marketing officer, al Corriere della Sera. EasyJet, la compagnia con cui è in trattative invece Ferrovie dello Stato, opera complessivamente in 18 scali italiani, ma è a Milano Malpensa e Napoli che viaggia forte.

I numeri, dunque, parlano chiaro: le compagnie low-cost hanno raggiunto le quote di mercato più elevate nel trasporto aereo di linea, mentre Alitalia affondava.

(ECCO LE VERE MIRE DI DELTA E EASYJET SU ALITALIA. L’ANALISI DI RUBINO, EX TOP MANAGER ALITALIA)

DEREGULATION LINATE

Superando il decreto Delrio, poi, il disegno di legge a 5Stelle punta ad autorizzare il via libera ai voli intercontinentali da Milano-Linate, fino ad oggi limitati all’Ue. Questo potrebbe piacere a Easyjet, dal  momento che la deregulation obbligherebbe il Governo, ha scritto oggi “Affari & Finanza” del quotidiano la Repubblica, a dare anche alle compagnie straniere  interessate i voli diretti su Linate.

L’INCOGNITA LEGA

Ad oggi, comunque, quella della Lupo resta solo una proposta di legge: non è ancora stata avviata la discussione e la questione, a dirla tutta, potrebbe diventare un nuovo terreno di scontro con la Lega. Il disegno è firmato solo da componenti del M5S e la Lega non ha ancora espresso un suo parere.

(TUTTE LE ULTIME NOVITA’ GOVERNATIVE SUL DOSSIER ALITALIA)

FERROVIE IN TRATTATIVE CON LOW COST

Quel che è certo, invece, è che il disegno di legge sembra essere in contrapposizione con l’attuale linea governativa per salvare l’ex compagnia di bandiera. In questi giorni, infatti, proseguono le trattative tra Ferrovie dello Stato, la statunitense Delta e l’irlandese easyJet: le due compagnie aeree potrebbero entrare nell’azionariato della newco-Alitalia con una quota che dovrebbe attestarsi rispettivamente al 20% e al 15%.

I NODI DA SCIOGLIERE

Ma la questione non è ancora chiara e la compagine della nuova compagnia non è ancora definita. Ferrovie, infatti, intende detenere una quota di minoranza non superiore al 30%. Il Tesoro, secondo le ultime dichiarazioni di Luigi Di Maio, dovrebbe avere (ma il condizionale è ancora d’obbligo) una quota intorno al 15%.

Tra low cost e partecipazione pubblica, dunque, si arriva ad un 80% di partecipazione e mancherebbe all’appello la copertura di una quota intorno al 20%. Spetterà a Poste?

COME SARA’ LA NUOVA ALITALIA DI STATO. L’ANALISI DEL PROF. GIURICIN

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