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Alitalia

Alitalia, come decolla la cassa integrazione anche con il governo M5s-Lega

L'articolo di Michelangelo Colombo

Il governo Conte si appresta a confermare la cassa integrazione straordinaria (Cigs) per i lavoratori di Alitalia.

E’ l’indiscrezione pubblicata oggi dal Sole 24 Ore. Ecco tutti i dettagli sulla richiesta della compagnia e sulle attese dei lavoratori, con le intenzioni del governo.

LA RICHIESTA DI ALITALIA

Tutto nasce dalla mossa di Alitalia: la compagnia aerea ha rinnovato la richiesta di cassa integrazione straordinaria in vista della scadenza dell’attuale Cigs fissata al 31 ottobre prossimo.

I DIPENDENTI INTERESSATI

La nuova richiesta avanzata ai sindacati riguarda 1.570 lavoratori, meno dei 1.680 della Cigs in corso.

I NUMERI DELLA CIGS

Nello specifico, la richiesta di nuova Cigs riguarda 950 dipendenti su terra, 100 piloti, 100 comandanti e 420 assistenti di volo.

LA TEMPISTICA DELLA PROCEDURA

La nuova Cigs dovrebbe quindi partire il primo novembre fino al 23 marzo del 2019. Al momento non è stata ancora fissata nessuna convocazione al ministero del Lavoro sull’avvio della procedura della nuova Cigs.

LA NOTIZIA DEL SOLE SULLA PROROGA DELLA CIGS

Per Alitalia è in arrivo la proroga fino al 23 marzo 2019 della casa integrazione straordinaria in scadenza il 31 ottobre, scrive oggi il Sole 24 Ore.

IL PROSSIMO INCONTRO CON I SINDACATI

Sulla richiesta dell’azienda partirà a breve il confronto con i sindacati e le associazioni professionali. Che, ha annunciato il vicepremier e ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, saranno convocati il 12 ottobre al ministero.

LE RICHIESTE SINDACALI

«Speriamo sia la positiva risposta al grido d’allarme che abbiamo lanciato – dice Stefano De Carlo (Fnta) – e che arrivino risposte concrete dal governo per dare una prospettiva futura ad Alitalia e consolidare i miglioramenti effettuati sul fronte dei conti».

CHE COSA AGGIUNGE IL SOLE 24 ORE

C’è preoccupazione in vista della scadenza di fine mese per la vendita di Alitalia e del termine del 15 dicembre per la restituzione del prestito ponte da 900 milioni (circa un miliardo con gli interessi), anche se il ministro Danilo Toninelli (Mit) è fiducioso che il dossier «verrà chiuso entro ottobre».

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