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C919 Singapore

Aerei, ecco come la cinese Comac sfiderà Boeing e Airbus

China Eastern Airlines ha ordinato cento esemplari del jet C919 prodotto dall’azienda statale Commercial Aircraft Corp of China (Comac), con un contratto del valore di circa 10 miliardi di dollari. Pronta la concorrenza cinese a Boeing e Airbus?

L’era del duopolio Boeing-Airbus sta per finire? Il successo commerciale del C919, modello di punta dell’azienda statale cinese Comac che ha già piazzato ben mille ordinativi, rappresenta un campanello d’allarme per l’industria aerospaziale americana ed europea. Ecco cosa scrive Bloomberg a proposito dell’exploit di Comac.

IL GIOIELLINO

C’è una notizia, scrive la testata finanziaria americana, che dovrebbe allarmare Boeing ed Airbus: la settimana scorsa China Eastern Airlines ha ordinato cento esemplari del jet C919 prodotto dall’azienda statale Commercial Aircraft Corp of China (Comac), con un contratto del valore di circa 10 miliardi di dollari.

Sebbene quella cifra sarà sicuramente rivista al ribasso dopo gli sconti applicati dall’azienda, si tratta senza dubbio di un exploit per un aereo pensato per competere col Boeing 737 e con l’Airbus A320Neo. Ma l’ordine segna anche lo straordinario progresso fatto da un’azienda fondata nel 2008 come joint venture di altre compagnie tra le quali Aviation Industry Corporation of China (Avic).

Sebbene Comac avesse già conseguito un discreto successo col modello ARJ21, è il C919 il suo vero fiore all’occhiello, con un numero totale di ordinativi vicino alle mille unità. Siamo dunque alla vigilia di un drastico cambio di passo nel mercato degli aerei a scapito dei due giganti americano ed europeo?

INVERSIONE DI TENDENZA

La vendita di aerei e delle relative parti ed attrezzature ha rappresentato la principale voce dell’export in Cina negli ultimi tre decenni. Adesso però quella voce, dopo aver toccato il 18,8% negli anni Novanta e il 9,5% nel decennio che si chiude con il 2019, rappresenta solo il 3,4% del totale dell’export.

A contribuire a questo cattivo andamento dei produttori occidentali ci ha pensato anzitutto il Covid. Poi sono intervenuti i disastri che hanno coinvolto nel 2018 e nell’anno seguente il Boeing 737Max, successivamente bandito anche dalla Cina. E anche se quel modello ora è tornato a volare, e ad entrare nella wish list delle compagnie cinesi, ci sono ottime ragioni per pensare che non ci sarà alcun rimbalzo, viste le pessime relazioni tra Cina e Occidente e la guerra commerciale in corso con gli Usa.

IL “SALTO” DEI PRODUTTORI CINESI

Per sviluppare il C919, Comac si è avvalsa di numerosi partner stranieri come General Electrics, che fornisce i motori. Risale al 2011 poi l’accordo di cooperazione con la canadese Bombardier.

Se da un lato il settore aerospaziale cinese ha cercato di procurarsi la tecnologia attraverso joint ventures e licenze commerciali, dall’altro lato ha cercato di acquisire know how attraverso mezzi non sempre leciti.

Risale al 2017 la scoperta fatta dall’Fbi secondo cui agenti segreti cinesi avrebbero rubato la tecnologia dei motori di GE Aviation, mentre è dell’anno successivo il caso del contractor dell’aviazione Usa che ha aiutato l’Esercito Popolare di Liberazione a entrare in possesso di 630.000 files relativi al Boeing C-17.

Il sospetto è che anche ora il C919 sia stato costruito con tecnologia sottratta illegalmente agli Usa. In un’industria rigida come quella aerospaziale, che evolve lentamente (il Boeing 747 è stato introdotto nel 1968), il furto di tecnologia rappresenta l’unico modo per recuperare rapidamente terreno rispetto alla concorrenza. Bastano alcuni sapienti colpi di mano per colmare il gap con le aziende rivali.

SFIDA PER L’OCCIDENTE

L’avvento dell’agguerrita concorrenza cinese rappresenta una seria sfida commerciale ed economica per gli Usa, la cui industria aerospaziale impiega più di mezzo milione di lavoratori di cui più di 200.000 nella manifattura degli aerei. La disponibilità sul mercato di modelli concorrenti rispetto a quelli prodotti dalle industrie nazionali significa che quei posti di lavoro sono a rischio, in un problema esacerbato dai generosi sussidi che il governo elargisce a compagnie come Comac.

Ecco perché Bloomberg ritiene che i governi di Usa ed Europa debbano urgentemente adottare politiche per limitare l’accesso alla propria tecnologia aerospaziale imponendo severe restrizioni sulle licenze e sulle joint ventures.

Uomo avvisato mezzo salvato.

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