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Aeroporti

Aerei, come si volerà? Le differenze tra Italia e Paesi Ue

Aerei: le differenti regole tra Italia e Paesi Ue su come si può volare. L'articolo di Marco Foti

 

Dal 3 giugno, se la curva epidemiologica fornirà un riscontro positivo, si potrà ritornare a spostarsi liberamente in tutto il territorio italiano ed in Europa, grazie all’apertura delle frontiere. Termina il sofferto (parere personale) lockdown che ha visto i cittadini italiani compiere estremi sacrifici. Mobilità interregionale significa anche potersi spostare con gli aerei lungo lo stivale. Sulla carta.

Faccio un semplice esempio: un volo Alitalia Genova-Palermo a/r, programmato per fine maggio, non ha posti disponibili. In lista d’attesa il costo si aggira intorno ai 1000 euro, diconsi mille euro. Lo stesso vale per altre destinazioni nazionali, senza parlare di quelle internazionali.

Ergo, considerando un parallelo, lo stato attuale del mercato dei collegamenti aerei lo possiamo paragonare al periodo degli anni ’80-’90. Per cui il rischio concreto è quello di tornare indietro nel tempo dove poteva volare soltanto chi aveva ricche disponibilità economiche o per motivi professionali.

In uno dei miei articoli ho già richiamato l’attenzione sul grido di allarme manifestato da Airlines for Europe (A4E) sostenendo che “il distanziamento sociale non è né necessario né praticabile a bordo di un aereo”. A4E sostiene che è impossibile per gli equipaggi di volo operare in un aereo mantenendo la distanza di 2 metri dai passeggeri o tra di loro e che non esiste un modello finanziariamente valido per compagnia aerea che possa permetterle di far volare un aereo pieno solo per due terzi.

E la controprova la ritroviamo nel costo dei biglietti di oggi. Secondo Andrea Giuricin, docente di Economia dei trasporti all’Università Bicocca di Milano, intervistato da Business Insider, “i biglietti aerei costeranno molto di più, proprio per riuscire a supplire al calo delle prenotazioni”. Ed alla ridotta offerta di posti, aggiungo.

Secondo il prof. della Bocconi, “un volo Milano-Londra potrebbe avere una tariffa standard anche di 500 euro, e non solo nei periodi di alta stagione bensì sempre. Una tariffa al pari di quanto si pagava negli Anni ’80, quando potevano permettersi di prendere un aereo solo i ricchi. Oggi esiste un enorme divario tra i passeggeri che volano in Business o First Class che spendono tra i 5.000 e i 10.000 euro per un volo di andata e ritorno ed i passeggeri che viaggiano in classe economica che possono pagare anche meno di 40 euro per la stessa destinazione. A breve il gap potrebbe non essere così grande”, conclude Giuricin.

I diversi DPCM e le raccomandazioni (protocolli) delle istituzioni sanitarie, in questo senso, non aiutano le compagnie aeree costrette a ridurre i posti a bordo, lasciandone uno libero tra un passeggero e l’altro.

Ma non tutti i Paesi hanno adottato le stesse regole. In Italia è imposto l’obbligo di indossare la mascherina per tutta la durata del volo e il rispetto della distanza di un metro tra i passeggeri, lasciando quindi il posto centrale vuoto. In altri Paesi, invece, è sufficiente l’uso della mascherina, per cui negli aerei non vengono fatte rispettare le distanze di sicurezza.

Certamente un processo di coordinamento fra gli Stati europei sarebbe più opportuno ed in carico alla Commissione Europea. Nel frattempo si continua a ricorrere anche a misure alternative come l’utilizzo di termoscanner nei gate e percorsi differenziati all’interno degli aeroporti.

Eppure le soluzioni a bordo dei veicoli ci sono e tante. A breve termine si potrebbe ricorrere a delle barriere in plexiglass tra i posti a sedere in modo da separare la clientela e rispettare le regole del distanziamento sociale.

A lungo termine, invece, la gestione del cliente potrebbe cambiare radicalmente.

Aviointeriors, azienda italiana specializzata nella realizzazione e certificazione di interni per cabine aeree, ha pensato una poltrona speciale per cui il posto centrale di una fila di tre poltrone sarà invertito rispetto agli altri due, in modo da garantire il massimo isolamento tra i passeggeri seduti l’uno accanto all’altro. Inoltre, ogni poltrona sarebbe separata dalle altre da una parete trasparente. Una soluzione che potrebbe cambiare radicalmente il modo di viaggiare se le compagnie decidessero di realizzare un grosso investimento cambiando la configurazione interna delle cabine.

In questo modo il modello economico delle compagnie aeree potrebbe ritornare allo standard attuale. Non dobbiamo dimenticare che Michael O’Leary, numero uno di Ryanair, al Financial Times ha dichiarato che “piuttosto che lasciare posti vuoti in aereo tra un passeggero e l’altro, smetterà di volare”. Ed in Europa riprenderà a volare soltanto a luglio, senza conoscere le condizioni al contorno.

Coordinamento e condivisione di misure ed azioni sul trasporto aereo cercasi.

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