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Roma, un esempio di innovazione nel modo di comunicare la cultura

Con il progetto “Foro di Augusto. 2000 anni dopo” promosso da Roma Capitale e prodotto da Zètema Progetto Cultura, grazie all’ideazione e la cura di Piero Angela e Paco Lanciano, a Roma prende corpo un progetto innovativo che può contribuire a migliorare la fruizione dei beni storici e culturali.

 

Tutte le sere, fino al 27 settembre 2014, sarà possibile compiere un viaggio virtuale, immersi nell’atmosfera magica dei Fori Imperiali.

Grazie ad appositi sistemi audio con cuffie gli spettatori possono ascoltare la musica, gli effetti speciali e il racconto di Piero Angela in 6 lingue (italiano, inglese, francese, russo, spagnolo e giapponese): utilizzando le tecnologie più all’avanguardia, il progetto descrive il sito archeologico situato lungo Via dei Fori Imperiali e adiacente via Alessandrina partendo da pietre, frammenti e colonne presenti. Gli spettatori, accompagnati dalla voce di Piero Angela, assistono a filmati e ricostruzioni che mostrano i luoghi così come si presentavano all’epoca di Augusto.

Si tratta di una rappresentazione emozionante dal grande rigore storico e scientifico che dimostra la potenzialità di utilizzo delle tecnologie innovative per descrivere e coinvolgere i visitatori nella conoscenza del patrimonio archeologico.

È stata scelta, infatti, una modalità creativa per raccontare i resti del Foro e far parlare il più possibile le pietre. Oltre alla ricostruzione fedele dei luoghi, con effetti speciali di ogni tipo, il racconto si sofferma sulla figura di Augusto, la cui gigantesca statua, alta ben 12 metri, dominava l’area accanto al tempio. Roma, con Augusto, ha inaugurato un nuovo periodo della sua storia: l’età imperiale è stata, infatti, quella della grande ascesa che, nel giro di un secolo, ha portato Roma a regnare su un impero esteso dall’attuale Inghilterra ai confini con l’attuale Iraq, comprendendo gran parte dell’Europa, del Medio Oriente e tutto il Nord Africa.

Qui viene raccontata un’epoca di conquista che significò l’espansione non solo di un impero, ma anche di una grande civiltà, che ha portato con sé cultura, tecnologia, regole giuridiche, arte, le cui tracce, testimonianza di quel passato, con anfiteatri, terme, biblioteche, templi, strade, sono ancora presenti, rappresentando, oggi, un grande patrimonio culturale.

Dopo Augusto, del resto, molti altri imperatori lasciarono la loro traccia nei Fori Imperiali costruendo il proprio Foro. Roma a quel tempo contava più di un milione di abitanti: nessuna città al mondo aveva mai avuto una popolazione di quelle proporzioni; solo Londra nell’800 ha raggiunto queste dimensioni. Era la grande metropoli dell’antichità: la capitale dell’economia, del diritto, del potere e del divertimento.

“Foro di Augusto. 2000 anni dopo” è un progetto che rientra nelle celebrazioni per il Bimillenario della morte di Augusto (19 agosto 14 d.C.) e in un più ampio intervento di valorizzazione dei Fori Imperiali realizzato con l’apporto delle Banche Tesoriere di Roma Capitale. L’investimento si sosterrà autonomamente grazie agli introiti di biglietteria e non ha richiesto alcun intervento economico da parte dell’Amministrazione.

Roma sta realizzando un progetto complesso di valorizzazione dell’area dei Fori Imperiali, ormai pedonalizzata, con allestimenti ed eventi. Al racconto del “Il Foro di Augusto 2000 anni dopo”, infatti, si aggiunge l’esposizione fotografica del rilievo della Colonna Traiana nel suo sviluppo lineare.

Il pubblico, gratuitamente, ha l’opportunità unica di poter “leggere” la Colonna Traiana “srotolata” su un telo pvc  fissato su una struttura in metallo a doppio spiovente, per una lunghezza di circa m. 80 per lato. Il supporto è  posto al centro di piazza del Foro di Traiano, nelle immediate vicinanza del Foro.

Il fregio della Colonna Traiana diventa completamente leggibile e fruibile da tutti, nello stesso luogo dove si trova il monumento originale. I visitatori potranno memorizzare alcune scene del fregio in base alla loro formazione e poi cercheranno di ritrovare quelle scene sul monumento. Questo genera un dialogo inedito tra il monumento e le persone, aumentando sensibilmente la qualità dell’esperienza di trovarsi a Roma sia per il turista che viene per la prima volta, sia per chi vi abita e che potrà guardare con occhi diversi ciò che pensava di conoscere.

La riproduzione fotografica del fregio completo della Colonna Traiana è stata realizzata interamente con riprese da terra alla luce naturale, modalità a cui si devono i suggestivi cambiamenti di contrasto del marmo originale. Le immagini, tutte con scala diversa, sono state elaborate per permettere una visione completa delle scene, senza ripetizioni e interruzioni. La linearizzazione totale del fregio ha consentito di eliminare i limiti dell’osservazione diretta di questa grande opera d’arte, mostrando i rilievi in un modo che la visione di calchi o la lettura di immagini, o altro genere di riproduzioni, non hanno fino ad ora consentito a causa della limitatezza dello spazio fisico, della curvatura naturale del fregio, della pendenza e della dimensione variabile delle spire. Sarà possibile finalmente apprezzare pienamente, oltre alla perfetta scansione delle scene, la maniera geniale e creativa con cui queste si collegano di volta in volta tra loro, mediante sovrapposizioni, simmetrie, spostamenti, punti di fuga, che rendono il fregio particolarmente vivo.

Ecco un esempio di cosa può significare investire, con intelligenza e lungimiranza, nella tutela e nella valorizzazione dei beni culturali: creando un arricchimento dell’offerta e la possibilità di innestare percorsi di visita che non siano statici e distanti dall’esperienza dei visitatori. I monumenti prendono corpo, sono raccontati e descritti, permettendo di essere compresi e “toccati” dalle persone: un progetto che dimostra quanto sia importante cogliere le opportunità rese disponibili da strumenti tecnologici che trasformano una passeggiata archeologica in un’esperienza unica.

Due occasioni in più per trascorrere una vacanza a Roma, immersi nella bellezza della storia e della cultura, assaggiando cosa può essere una smart city che investe nella valorizzazione del proprio patrimonio, innovando il turismo.

 

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