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Eni

Eni, obiettivi e strategie per la transizione energetica

La transizione energetica del Cane a sei Zampe raccontata in Eni for 2019 – A just transition

 

Energia semplice, veloce e sostenibile. Sono questi gli obiettivi che da più di sei anni si è prefissata Eni: l’azienda ha portato avanti e continua a portare avanti una trasformazione radicale, attraverso un nuovo modello di business e una nuova mission ispirata agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unit, come di evince da Eni for 2019 -A just transition, il report che racconta la transizione energetica del Cane a sei zampe.

IL CAMMINO DI DECARBONIZZAZIONE

Eni vuole contribuire allo sviluppo di una società low carbon. L’impegno per la progressiva decarbonizzazione è primario per il Cane a sei zampre, che grazie alla nuova strategia punta ad azzerare entro il 2040 le emissioni nette GHG scope 1 + scope 2 e ad ottenere al 2050 una riduzione dell’80% delle emissioni nette GHG sull’intero ciclo di vita dei prodotti energetici (comprensive di emissioni scope 1, scope 2 e scope 3), oltre la soglia del 70% indicata dall’Agenzia Internazionale dell’Energia nello Scenario di Sviluppo Sostenibile (SDS), compatibile con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi.

GAS AD EFFETTO SERRRA

Grazie al lavoro degli ultimi 6 anni, Eni ha ridotto del 27% rispetto al 2014 le emissioni di gas a effetto serra nelle operazioni upstream, in linea con l’obiettivo al 2025, che prevede una riduzione del 43% rispetto al 2014.

RINNOVABILI

In questo processo di trasformazione le energie rinnovabili avranno un ruolo centrale. La quota che ad oggi è del 0,2% nella generazione di energia elettrica dovrebbe salire a 3 GW nel 2023 e a 15 GW nel 2030. Al 2050, il Cane a sei zampe punta ad avere una capacità installata di generazione elettrica da fonti rinnovabili superiore al 55%.

IL RUOLO DEL GAS

Ad affiancare le rinnovabili ci sarà il gas, fonte fossile prediletta per efficienza ed emissioni ridotte. Anche al 2040, in uno scenario di decarbonizzazione, il gas rappresenterà ¼ del fabbisogno energetico.

EMISSIONI FUGGITIVE DI METANO

E proprio sul fonte gas che Eni mette a segno un importante obiettivo, raggiunto con sei anni di anticipo: le emissioni fuggitive di metano mostrano un calo del 44% rispetto al 2018 un calo dell’80% rispetto al 2014.

RICERCA E SVILUPPO

Importante nel percorso di trasformazione del business aziendale il settore ricerca e sviluppo, su cui Eni punta ed investe da sempre: l’azienda ha depositato 34 nuove domande di brevetto, di cui 15 mirate direttamente allo sviluppo di tecnologie nel settore delle fonti rinnovabili (biocarburanti e solare).

ENI: SEMPRE PIU’ ATTENTA ALLE POPOLAZIONI LOCALI

Il Cane a sei zampe interagisce – si legge nel report – cob le culture dei Paesi lontani in cui l’azienda è presente, attraverso interazioni continue con le istituzioni del posto e con i maggiori stakeholders.

“Nel corso del 2019 Eni ha continuato le attività di formazione in materia di diritti umani, per un totale di 25.845 ore erogate. allo scopo di creare un linguaggio e una cultura comune e condivisa sui diritti umani e a migliorare la comprensione dei possibili impatti del business in materia. L’azienda ha investito 95,3 milioni di euro per lo sviluppo locale delle regioni in cui è presente”, è scritto.

MAGGIORE CONSAPEVOLEZZA

“Il momento storico che stiamo attraversando sta mettendo sul nostro cammino sfide complesse, ma siamo convinti che dalle difficoltà possano nascere nuove opportunità. Gli impegni che abbiamo preso per portare avanti il processo di trasformazione sono ancora più forti oggi, così come la nostra determinazione al contrasto del cambiamento climatico e il nostro sforzo per una transizione energetica equa, che tenga conto di tutti i fattori in gioco: dalla necessità di ridurre l’impronta carbonica nella direzione dell’Accordo di Parigi all’esigenza di uno sviluppo globale della collettività ”, scrive l’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, nel messaggio agli stakeholder in Eni for 2019 – A just transition.

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