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Test Fai Da Te

Test fai da te, app Zero Covid Veneto e non solo, ecco la strategia di Zaia antivirus

Tutte le novità in Veneto nelle politiche anti virus annunciate dal presidente della regione Luca Zaia (Lega)

«Quando dicevamo noi che si potevano avere i test fai da te ci davano degli sprovveduti. Adesso che lo dice l’Organizzazione mondiale della Sanità spero che qualcuno ci prenda sul serio». Si toglie qualche sassolino dalla scarpa, il presidente della regione Veneto, Luca Zaia, annunciando l’arrivo di 5mila kit per poter verificare la positività al Coronavirus nelle strutture regionali. Al momento si tratta di una sperimentazione ma, se i risultati fossero incoraggianti – e il prodotto approvato dall’Istituto Superiore della Sanità – presto i test fai da te appariranno anche sugli scaffali delle farmacie e delle parafarmacie del Veneto e, perché no, di tutto il Paese. E ancora una volta, dopo il successo dell’offensiva antiCovid nella prima ondata, guidata da Andrea Crisanti, virologo e direttore di Microbiologia e Microbiologia clinica all’Università di Padova, il Veneto dimostra di volere fare da sé e da apripista, annunciando anche una app parallela a Immuni…

 

COME FUNZIONANO I TEST RAPIDI

Come riporta Il Gazzettino i test rapidi altri non sono che ”un tampone da inserire nelle fosse nasali che poi va messo nel contenitore del reagente, per avere il risultato di positività o meno al SarsCov2. Il passaggio cruciale sarà la validazione da parte dell’ISS. Superato questo step, i kit formato domestico saranno pronti per la vendita nelle farmacie”. Nella prima fase della sperimentazione i test fai da te saranno accompagnati dal tampone molecolare classico per controllarne l’attendibilità e validarne gli esiti, ma un domani potranno essere fatti autonomamente, da casa, dopo l’acquisto in farmacia (si stima un costo attorno i 3 euro) senza il bisogno di passare dai laboratori. “Se esce un meno solo – ha detto Luca Zaia presentando il test fai da te in conferenza stampa – è negativo, se ne escono due l’esito è positivo”.

ARRIVA L’APP OMBRA DI IMMUNI

La voglia di autonomia veneta all’interno del processo decisionale traspare anche dal lancio dell’app “ombra” di Immuni, ovvero l’applicazione identitaria Zero Covid Veneto. Costituirà la coda informatica del piano di test fai da te voluto da Zaia, questo nonostante il recente clamore sollevato dal Corriere della Sera che aveva evidenziato come le Asl venete fossero in realtà del tutto scollegate dall’app governativa, Immuni (noi ne parlammo qui, a proposito di tutte le magagne di Immuni). Sull’app dal sapore federalista Zero Covid Veneto i veneti caricheranno gli esiti dei test fai da te: “Questa app – aveva detto qualche giorno fa Zaia – non traccia niente, consente solo di seguire i malati a distanza, e non è in contrapposizione con Immuni, smettiamola con questa storia. Chi vuol scarica Immuni lo faccia pure”. Quanto alla tracciabilità: “Sta al senso civico di chi legge i risultati del test fai da te: è come quando ti arriva il messaggino di Immuni, sta a te decidere se andare dal tuo medico oppure fare finta di nulla”.

RIGOLI, “L’ELON MUSK VENETO”

“Dico sempre che Rigoli è l’Elon Musk del Veneto: ricordate quando presentarono lo smartphone? Dopo due mesi c’erano già i concorrenti. Nel mondo della diagnostica è uguale e Rigoli è quello che è andato a vedere come funzionavano i test fai da te coreani”, ha detto Zaia presentando ai giornalisti il dottor Roberto Rigoli, numero 1 del reparto Microbiologia dell’Ospedale di Treviso cui sarà affidato il coordinamento del progetto (qui il cv). “Su 415 veri positivi con il test fai da te ne abbiamo trovato 413. Erano comunque due con cariche virali molto basse”, ha detto Rigoli. I falsi positivi erano invece 22. “La specificità è del 98%. L’importante è che dopo aver fatto il tampone il test si faccia immediatamente, senza lasciar passare tempo. Dopo un giorno se ne perde la metà”.

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