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Sinopharm, Sinovac e Cansino: chi sono le società cinesi (stoppate dall’Ema) del vaccino anti Covid

Anche in Cina si galoppa per trovare il vaccino anti Covid: Sinovac, Sinopharm e Cansino hanno quattro farmaci in sperimentazione di fase clinica 3

 

Non solo Astrazeneca, Pfizer e Moderna. La corsa al vaccino contro Covid-19 si fa sempre più vivace anche nell’altra parte del globo: in Cina ci sono ben 4 candidati vaccino in sperimentazione clinica di fase 3.

Tre vaccini sono stati messi a punto dalle grandi aziende di Stato come Sinopharm e Sinovac, uno è sviluppato dall’azienda privata Cansino.

Ma l’agenzia europea del farmaco (Ema) dice: i vaccini della Cina “se li vorranno commercializzare in Europa dovranno passare dall’Ema e dubito che con le nostre procedure otterranno il via libera prima di quelli già in via di sperimentazione da noi”.

E c’è chi sostiene che la campagna vaccinale sia già iniziata (a rischio e pericolo dei cittadini). Tutti i dettagli.

CAMPAGNA VACCINALE GIA’ INIZIATA?

Partiamo da questo ultimo punto. La Cina, riporta Repubblica, ha già vaccinato centinaia di migliaia di persone contro il coronavirus, nonostante nessun vaccino sia stato ancora validato.

La campagna vaccinale è iniziata, gradualmente, a giugno scorso. I farmaci, ancora in fase di sperimentazione, sono stati somministrati prima al personale sanitario o ai funzionari doganali, le categorie più a rischio, per poi allargare l’inoculazione anche ai dipendenti statali. Presto i vaccini verranno somministrati, si ipotizza, anche agli studenti in partenza verso l’estero.

USO EMERGENZIALE

A ridimensionare l’idea di campagna vaccinale denunciata dalla stampa internazionale è stato il Global Times, che sostiene che la Cina segue le regole Oms e che solo le persone con elevata esposizione a Covid-19 hanno ricevuto vaccini per uso di emergenza.

“L’uso di emergenza dei vaccini candidati ha seguito una rigorosa procedura di revisione e approvazione in Cina ed è conforme alle regole dell’OMS e, finora, tutti coloro che hanno ricevuto i vaccini nell’ambito del piano di utilizzo di emergenza non hanno mostrato reazioni avverse gravi”, ha detto Zheng Zhongwei, un funzionario della Commissione sanitaria nazionale cinese. Insomma, non ci sarebbe ancora un vaccino realmente distribuito al pubblico.

SINOPHARM

Tra i vaccini inclusi nel programma emergenziale ci sono anche due farmaci sviluppati da Sinopharm, gruppo quotato alla Borsa di Hong Kong e nato dalla joint venture tra la società statale China National Pharmaceutical Group e il colosso Fosun.

Gli antidoti messi a punto dalla società sono in corso sperimentazioni cliniche di terza fase in 10 paesi stranieri, tra cui Emirati Arabi Uniti, Argentina, Egitto e Perù, coinvolgendo oltre 50.000 volontari, si avvia alla produzione di massa.

SINOPHARM PRONTA A PRODUZIONE SU LARGA SCALA

In attesa dei primi dati per la validazione, Sinopharm “è pronta a cominciare la produzione su larga scala di vaccini per assicurare scorte sufficienti e sicure”, ha detto il presidente Liu Jingzhen, secondo la tv statale in lingua inglese Cgtn.

Dopo aver ottenuto ulteriori “dati di sicurezza e protezione della sperimentazione clinica di fase III, il vaccino può essere commercializzato dopo la revisione e l’approvazione”, ha detto Jingzhen.

LE PRIME EVIDENZE DEI VACCINI DI SINOPHARM

Le prime evidenze sono positive, comunque. La prima e la seconda fase degli studi clinici per i due vaccini, condotti in Cina, avevano arruolato 4.064 volontari e attivato una risposta immunitaria efficace in tutti i candidati, scrive la stampa cinese.

IL LAVORO DI SINOVAC

In fase avanzata di sperimentazione è anche il vaccino messo a punto da Sinovac Biotech, azienda biofarmaceutica, quotata al Nasdaq, attiva nel settore della ricerca, sviluppo, produzione e commercializzazione di vaccini contro malattie infettive.

I PRIMI RISULTATI DI FASE 3

Il vaccino messo a punto si chiama Coronava è ha concluso nei giorni scorsi la fase di sperimentazione 3 in Brasile, con successo. “I primi risultati degli studi clinici condotti in Brasile dimostrano che, tra tutti i vaccini testati nel Paese, Coronavac è il più sicuro, quello con gli indici migliori e più promettenti in Brasile. E’ insomma il vaccino più avanzato in questo momento”, ha dichiarato il direttore dell’istituto Butantan, Dimas Tadeu Covas.

LA SPERIMENTAZIONE (IN BRASILE) DI SINOVAC

La sperimentazione condotta in Brasile da Sinovac è iniziata il 21 luglio e ha coinvolto 9mila volontari di età compresa tra i 18 e i 59 anni. Tra i candidati “solo il 35 per cento ha avuto lievi reazioni avverse dopo la somministrazione, come un dolore al punto d’applicazione o mal di testa. Non si sono registrati effetti collaterali gravi”, ha precisato Dimas Tadeu Covas.

CANSINO BIOLOGICS A LAVORO CON L’ACCADEMIA DELLE SCIENZE MILITARI

Si chiama Ad5-nCoV, invece, il farmaco sviluppato da CanSino Biologics con l’Istituto di biotecnologia dell’Accademia delle scienze mediche militari. Cansino è un’azienda quotata, dal 28 marzo 2019 alla borsa di Hong Kong.

L’azienda ha registrato una crescita esponenziale nei in soli 10 anni: CanSino Biologics, infatti, è stata fondata nel 2009 a Tianjin, in Cina da Yu Xuefeng, Zhu Tao, Qiu Dongxu e Helen Mao Huihua.

I RISULTATI PUBBLICATI SU LANCET

Positivi anche i primi riscontri del vaccino di Cansino. Secondo quanto riporta un report di fase 2 pubblicato su Lancet, infatti, il vaccino “è sicuro e ha indotto risposte immunitarie significative nella maggior parte dei riceventi dopo una singola immunizzazione”.

VACCINO ARMA GEOPOLITICA?

La corsa al vaccino cinese può diventare un’arma geopolitica importante in mano a Pechino. Come scritto dal Financial Times, infatti, la Cina ha iniziato a utilizzare i vaccini come nuovo strumento diplomatico per esercitare influenza nei paesi trascurati dagli Stati Uniti in Asia, Africa e America Latina.

LO STOP DELL’EMA

I vaccini di Russia e Cina “se li vorranno commercializzare in Europa dovranno passare dall’Ema e dubito che con le nostre procedure otterranno il via libera prima di quelli già in via di sperimentazione da noi”, ha detto Guido Rasi, direttore esecutivo dell’Ema, l’agenzia europea del farmaco.

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