San Valentino si avvicina e le ricerche online di sex toys da regalarsi o da regalare alla coppia aumentano, così come sono regolarmente aumentate dal 2020, quando il Covid ha fatto crescere l’interesse per i giochi sessuali.
Oltre al piacere e al divertimento, però, è importante non sottovalutare i rischi per la salute che possono derivare dall’uso di questi prodotti che entrano in contatto diretto con le mucose. È quanto ha osservato l’europarlamentare socialista (S&D), Sara Cerdas, chiedendo alla Commissione europea di introdurre una normativa specifica per i sex toys.
La Commissione, però, respinge fermamente la proposta.
LA PROPOSTA SUI SEX TOYS
“Date le caratteristiche specifiche dei dispositivi, come il contatto diretto con le mucose, essi comportano rischi aggiuntivi per gli utilizzatori se i prodotti non sono accompagnati da informazioni pertinenti”, ha dichiarato Cerdas nel testo di accompagnamento alla richiesta di specifiche normative Ue sui sex toys.
Cerdas, che fa parte della sottocommissione per la Salute pubblica, è laureata in medicina all’università di Lisbona e ha un master in scienze di salute pubblica all’università svedese di Umea.
Come ricorda l’europarlamentare portoghese, “i sex toys sono utilizzati da un’ampia gamma di persone per l’eccitazione sessuale e per aumentare il piacere” ma “i dispositivi sono utilizzati anche a scopo medico per aiutare le disfunzioni sessuali” e la loro domanda nel mercato Ue è destinata a crescere.
“Tuttavia – ha aggiunto -, non sono coperti dalle norme Ue e sono soggetti solo al marchio CE e alla direttiva sulla sicurezza generale dei prodotti”.
IL NIET DELLA COMMISSIONE
La Commissione Ue, stando a quanto riportato da Eunews, pur riconoscendo che “non esiste una legislazione settoriale che regolamenta specificamente i sex toys”, ritiene sufficiente il regolamento europeo generale sulla sicurezza dei prodotti.
Come evidenzia la testata, “la risposta fornita a nome del collegio da Didier Reynders, commissario per la Giustizia, non aiuta a comprendere le ragioni del ‘no’ dell’esecutivo comunitario”, in quanto si è limitato a dire che “la Commissione non intende presentare nel prossimo futuro una proposta legislativa settoriale sui giocattoli sessuali”.
Le reali ragioni di tanta indifferenza (o fastidio) non si riescono quindi a spiegare.
SEX TOYS E MICROPLASTICHE
L’attenzione che Cerdas vuole dare ai sex toys in materia di sicurezza per la salute dei consumatori trova conferme, tra l’altro, con uno studio pubblicato su Microplastics and Nanoplastics nel marzo 2023, in cui per la prima volta alcune ricercatrici delle università americane Duke e Appalachian State hanno esaminato come anche questi dispositivi contribuiscano all’assorbimento di particelle microplastiche dell’essere umano.
Inoltre, un altro elemento di rischio legato alla presenza di microplastiche nei giocattoli sessuali, riferiscono le autrici, sono gli ftalati, noti per essere degli interferenti endocrini. Nei dispositivi testati, non solo erano presenti in tutti quanti ma i loro livelli superavano le avvertenze di pericolo.
I DATI SUL MERCATO DEI SEX TOYS
Quello dei sex toys, come ricordato da Cerdas, è un mercato in continua crescita. Basti pensare che si prevede che entro il 2026 avrà un valore globale complessivo di 125,1 miliardi di dollari e che in Europa si stima che raggiunga entro il 2028 un valore di oltre 15 milioni di dollari rispetto ai 9,4 milioni del 2021.
Non solo. Il rinnovato atteggiamento della società nei confronti del benessere sessuale e dall’emergente normalizzazione dell’uso dei sex toys a livello globale, fa ritenere a Business Wire che “il mercato globale dei giocattoli sessuali dovrebbe passare da una valutazione di 41,3 miliardi di dollari nel 2022 a un’impressionante cifra di 74,9 miliardi di dollari entro il 2030”.
Si prevede infatti che le vendite continueranno ad aumentare in quasi tutte le regioni geografiche: negli Stati Uniti il mercato dei giocattoli sessuali è stimato a 13,6 miliardi di dollari nel 2022; in Cina raggiungerà i 12,3 miliardi di dollari entro il 2030; e, infine, per Giappone e Canada – ritenuti da Business Wire “degni di nota” – si prevede una crescita rispettivamente del 6,2% e del 7,4% entro il 2030.
In Europa, riferiva Verità & Affari a fine 2022, sono Germania e Regno Unito a guidare il mercato dei consumi di sex toys, mentre il mercato italiano del piacere, secondo le stime dell’Osservatorio Dafne, ha un valore complessivo di 600 milioni di euro.