Avere davanti alla propria scrivania in ufficio una copia di un Picasso o di Leonardo rispetto a una parete asettica aumenta il benessere e la produttività dei lavoratori. Lo afferma una ricerca commissionata da Brookfield Properties, società internazionale di sviluppo e gestione immobiliare, a Perspectus Global.
L’obiettivo era capire come le persone percepiscono l’ambiente di lavoro e se le arti e la cultura possono contribuire ad arricchire la vita lavorativa.
LO STUDIO
Lo studio ha coinvolto più di 1.000 persone residenti nel Regno Unito che lavorano tra i due e i quattro giorni in ufficio e il resto del tempo a distanza.
I partecipanti hanno lavorato in uffici che spaziavano da ambienti altamente arricchiti e decorati a spazi spartani con poco più che un marchio aziendale in bella mostra. Allo stesso modo sono stati osservati gli effetti che hanno eventi culturali, di benessere o sociali al lavoro sui dipendenti.
L’analisi è stata poi divisa in diverse parti tra cui l’impatto di arte e cultura sui lavoratori e cosa rende un’esperienza d’ufficio buona o cattiva.
I RISULTATI
Dalla prima parte della ricerca, ovvero che impatto hanno arte e cultura sui lavoratori, è emerso che per il 69% degli intervistati la presenza di “opere d’arte interessanti e di grande impatto visivo” sul posto di lavoro contribuisce al benessere che, per il 77% del gruppo, viene altrettanto favorito dalla presenza di eventi sociali, culturali o di benessere sul posto di lavoro.
Per quanto riguarda, invece, cosa rende un’esperienza d’ufficio cattiva o buona, il 64% dei lavoratori è d’accordo sul fatto che gli eventi culturali o sociali sul posto di lavoro aiutano a lavorare in modo più efficace.
LA SALUTE MENTALE SUL POSTO DI LAVORO
Non sorprende, dunque, che una cattiva progettazione dell’ufficio contribuisca anche a creare malumori e a peggiorare la salute mentale dei dipendenti.
Il 41% degli intervistati concorda sul fatto che il proprio posto di lavoro è “progettato male” e il 37% dichiara che è “decisamente scomodo”.
Mentre solo un terzo degli intervistati che ha invece la fortuna di avere un ufficio che offre eventi culturali e servizi per il benessere condivide queste valutazioni.
L’ARTE COME RISPOSTA ALLA CRISI DEL DISIMPEGNO
La ricerca poi pone l’attenzione sul fatto che attualmente stiamo affrontando quella che molti chiamano “crisi del disimpegno” (disengagement crisis), con un numero crescente di lavoratori che si sentono disconnessi dal proprio lavoro – il 60% secondo uno studio dell’agosto 2022 -, con conseguenti costi enormi per le aziende del Regno Unito.
MAGGIORE È IL BUONUMORE MAGGIORE È LA PRODUTTIVITÀ
E quindi perché non decorare di più l’ufficio per aumentare la produttività? “Abbiamo scoperto che l’utilizzo dell’arte come forma di arricchimento è in grado di aumentare la produttività fino al 17%”, ha dichiarato Craig Knight, fondatore di Identity Realization, un’azienda che ha l’obiettivo di massimizzare il coinvolgimento e il benessere sul posto di lavoro.
Ispirazione e motivazione sono molto di più di obiettivi e scadenze. Nello studio si legge, infatti, che i lavoratori – soprattutto i più giovani – vogliono lavorare in spazi arricchiti dall’arte, dalla cultura e dal benessere perché secondo loro promuovono creatività, appagamento, socialità e apprendimento.
Come ha scritto la saggista Elaine Scarry la bellezza è contagiosa. Più la vediamo più ne apprezziamo la presenza e più desideriamo creare cose belle e aumentare la quantità di bellezza nel mondo. Lo stesso, affermano gli autori della ricerca, vale quasi certamente per l’ispirazione e il senso di realizzazione che ricaviamo osservando opere d’arte e godendo di spazi ben progettati, in quanto sono un promemoria di ciò che è possibile fare nella vita e ci risollevano lo spirito quando il lavoro chiama.