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Vaccini Anti Covid

Sarà utile un vaccino specifico contro Omicron?

Pfizer e BioNTech inizieranno a testare un vaccino specifico anti Omicron. Ecco cosa dicono gli ultimi studi, gli esperti e Pfizer

 

Pfizer ha annunciato che inizierà a testare un vaccino specifico anti Omicron, ma alcuni esperti si chiedono se valga la pena dato che i casi attribuiti alla variante sono generalmente meno gravi e la prossima mutazione potrebbe essere completamente diversa.

COSA STANNO FACENDO PFIZER E BIONTECH

Pfizer e il suo partner BioNTech hanno avviato il reclutamento per un trial clinico al fine di testare la risposta immunitaria del vaccino specifico contro Omicron.

Il trial, fa sapere Pfizer, coinvolgerà 1.420 volontari di età compresa tra i 18 e i 55 anni: 615 persone che hanno ricevuto due dosi dell’attuale vaccino Pfizer 3-6 mesi fa riceveranno una o due dosi di quello aggiornato; 600 a cui, invece, sono già state somministrate tre dosi 3-6 mesi fa ne riceveranno una quarta del vaccino attuale o della nuova versione; e, infine, a 205 volontari non vaccinati verranno somministrate tre dosi del vaccino anti Omicron.

I risultati completi dello studio, tuttavia, richiederanno molti mesi in quanto ai volontari saranno somministrate più dosi e i ricercatori dovranno misurare per quanto tempo gli anticorpi rimangono a un livello alto.

MA SARÀ UTILE?

Tuttavia, in molti Paesi si ritiene che il picco di casi dovuti alla variante sia già stato raggiunto o sia prossimo e di conseguenza ci si attende che da ora in poi i casi diminuiscano.

Ci sono poi studi che dimostrano che i vaccini disponibili – soprattutto se aiutati dalla dose booster – offrono ancora una buona protezione sia contro le malattie gravi che il rischio di morte.

Inoltre, dicono gli esperti, che non è possibile prevedere come sarà la prossima variante, ma potrebbe essere completamente diversa e in grado di sfuggire anche al vaccino aggiornato.

GLI ULTIMI STUDI SU OMICRON

A sostegno del dilemma se sia utile o meno un vaccino specifico per Omicron arrivano alcuni studi condotti in Sudafrica, Gran Bretagna e Stati Uniti, i quali affermano che le infezioni dovute alla variante causano nella maggior parte dei casi malattie meno gravi grazie agli anticorpi prodotti in seguito alla vaccinazione o alla guarigione dal Covid.

I Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) statunitensi hanno osservato, infatti, che durante quest’ultima ondata ha avuto bisogno della terapia intensiva il 13% dei pazienti ospedalizzati, mentre nel corso delle due ondate precedenti era stato il 18%.

COSA RISPONDE PFIZER

“Mentre la ricerca e i dati mostrano che i richiami continuano a fornire un alto livello di protezione contro la malattia grave e l’ospedalizzazione, pensiamo che sia necessario essere preparati nel caso in cui questa protezione diminuisca nel tempo o si debbano affrontare nuove varianti” ha detto Kathrin U. Jansen, vicepresidente senior e responsabile della ricerca e sviluppo di vaccini presso Pfizer.

“I vaccini continuano a offrire una forte protezione contro la malattia grave causata da Omicron. Tuttavia, i dati emergenti indicano che la protezione indotta dal vaccino contro l’infezione e la malattia da lieve a moderata diminuisce più rapidamente di quanto osservato con i ceppi precedenti”, ha aggiunto il professor Ugur Sahin, Ceo e co-fondatore di BioNTech. “Questo studio fa parte del nostro approccio scientifico per sviluppare un vaccino basato sulle varianti che raggiunga un livello di protezione contro Omicron simile a quello ottenuto con le varianti precedenti, ma con una protezione che duri più a lungo”.

Pfizer e BioNTech, che già nei mesi scorsi avevano stimato di produrre 4 miliardi di dosi di vaccino nel 2022, ieri hanno fatto sapere che la quantità non dovrebbe cambiare anche se fosse necessaria una versione aggiornata.

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