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PFIZER

Quando saranno pubblici i dati del vaccino Pfizer anti Covid

Pfizer renderà disponibili i dati sul vaccino anti Covid da dicembre 2024. Ecco come e perché, secondo quanto si legge nel protocollo della casa farmaceutica

 

Mentre il commissario all’emergenza Domenico Arcuri chiede alle amministrazioni regionali le informazioni sulle strutture locali che potrebbero distribuire le prime dosi del vaccino di Pfizer, che dovrebbe arrivare entro le prime settimane del 2021, l’immunologo Andrea Crisanti frena e chiede di vedere i dati.

Richiesta, quella di Crisanti, che ha prodotto non poche critiche (come riporta l’articolo di Start Magazine), ma che non stupisce, invece, se si guarda quando i dati sul vaccino di Pfizer potranno essere resi pubblici.

Andiamo per gradi.

PFIZER: DATI DISPONIBILI DOPO 24 MESI

Partiamo dai tempi. “Pfizer fornisce ai ricercatori un accesso sicuro ai dati a livello di paziente o ai CSR completi ai fini di una “ricerca scientifica autentica” che contribuisce alla comprensione scientifica della malattia, target o classe di composti. Pfizer renderà disponibili i dati di questi studi 24 mesi dopo il completamento dello studio”, si legge nel protocollo Pfizer.

Cosa significa? Lo studio clinico, come da registrazione, dovrebbe concludersi a dicembre 2022. Calcolando i 24 mesi, Pfizer renderà disponibili i dati solo a dicembre 2024. Tra richieste, verifiche ed invii, si potrebbero vedere i dati solo nel 2025.

CHI POTRÀ AVERE I DATI SUL VACCINO DI PFIZER

E ancora. “Le richieste di dati saranno prese in considerazione da ricercatori qualificati con le competenze appropriate per eseguire le analisi proposte. I team di ricerca devono includere uno bio-statistico. I dati non saranno forniti ai candidati con significativi conflitti di interesse, inclusi i soggetti che richiedono l’accesso per scopi commerciali/competitivi o legali”, spiega Pfizer nel protocollo.

SOMMINISTRAZIONE GIÀ AVVIATA

Dunque, guardando i tempi, è facile ipotizzare che i dati di Pfizer verranno rilasciati solo ed esclusivamente tra 24 mesi, quando il vaccino “sarà già stato somministrato a miliardi di persone”, scrive su Twitter Andrea Capocci, dottorato a Fribourg (Svizzera) in fisica teorica, assegnista di ricerca al dipartimento di Fisica dell’Università la Sapienza di Roma.

ACCESSO AI DATI? “NON È ESIGENZA STRANA”

Alla luce di tutto questo, dunque, la richiesta di Crisanti pare comprensibile: “Accedere ai dati grezzi non è un’esigenza strana o eccessiva. Oggi molte riviste scientifiche chiedono agli autori di mettere a disposizione i dati grezzi e non solo quelli aggregati. Quando non succede, spesso c’è qualcosa sotto. La storia dell’idrossiclorochina è nota”, spiega Capocci su Twitter, ricordando, poi che l’articolo su Lancet che bocciava l’idrossiclorochina è stato ritirato 2 settimane dopo la pubblicazione.

 

Qui il protocollo Pfizer. 

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