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Pillola Covid Merck

Pillola Merck, sono ancora efficaci gli antivirali Covid?

Molnupiravir, la pillola anti Covid di Merck non riduce il rischio di ospedalizzazione o di morte (almeno da quando è arrivata Omicron), ma apporta ancora qualche beneficio. Tutti i dettagli di uno studio britannico pubblicato su The Lancet

 

L’antivirale molnupiravir, la pillola anti Covid di Merck, “non ha ridotto la frequenza delle ospedalizzazioni o dei decessi associati al Covid-19 tra gli adulti vaccinati ad alto rischio” di morbilità e mortalità. Tuttavia, può contribuire a un recupero più rapido.

È la conclusione di uno studio britannico pubblicato sulla rivista The Lancet.

L’OBIETTIVO DELLO STUDIO

I precedenti studi sull’antivirale di Merck, condotti prima della comparsa di Omicron, avevano suggerito una certa efficacia nel trattamento di pazienti con Covid di grado lieve-moderato. Quest’ultima pubblicazione, tuttavia, aveva l’obiettivo di valutarlo su pazienti con un maggior rischio di morte o di ricovero ospedaliero.

“Sebbene il molnupiravir abbia originariamente dimostrato di funzionare bene per ridurre l’ospedalizzazione nei pazienti con Covid, si trattava di pazienti non vaccinati”, ha ricordato il professor Jonathan Van-Tam, pro-vice-cancelliere della Facoltà di Medicina e Scienze della Salute della University of Nottingham e co-autore dello studio.

IL TRIAL

Il trial, svolto tra l’8 dicembre 2021 e il 27 aprile 2022, ha coinvolto 26.411 pazienti vaccinati di età pari o superiore a 50 anni – o a 18 anni nel caso di comorbilità rilevanti – positivi al Covid da 5 o meno giorni.

I partecipanti sono stati divisi in tre gruppi: in uno è stato somministrato il molnupiravir in aggiunta alle cure abituali, in un altro sono state utilizzati solo i trattamenti standard e nel terzo altri gruppi di trattamento, riportati separatamente.

La pillola anti Covid di Merck è stata somministrata alle persone due volte al giorno per cinque giorni a casa.

I RISULTATI

I risultati, basati su un periodo di follow-up di 28 giorni, hanno mostrato che entrambi i gruppi hanno registrato un tasso simile di ricoveri o decessi: 98 tra i 12.525 partecipanti (1%) che hanno ricevuto la cura abituale e 105 tra i 12.529 partecipanti (1%) a cui è stato somministrato anche molnupiravir.

La conclusione degli autori è stata quindi che la pillola anti Covid di Merck non ha ridotto i tassi di mortalità o i ricoveri ospedalieri.

In compenso è stato osservato un recupero più rapido in chi l’aveva ricevuta. I pazienti trattati a casa con molnupiravir si sono infatti ripresi più rapidamente – in media 4,2 giorni più velocemente – rispetto a chi non lo aveva ricevuto e anche la carica virale, ovvero il livello di infezione, è risultata inferiore.

OLTRE I RISULTATI

I risultati, dunque, secondo gli autori, suggeriscono che questo farmaco non sarebbe adatto a tutta la popolazione, ma in circostanze estreme potrebbe ridurre la pressione sui sistemi sanitari.

“È nella comunità che i trattamenti potrebbero avere una portata e un impatto enormi. Ma le decisioni su chi trattare dovrebbero sempre essere basate su prove di studi clinici rigorosi che coinvolgano le persone a cui molto probabilmente verrebbero prescritti i farmaci”, ha detto Chris Butler, autore principale dello studio e professore presso la Oxford University.

“Sebbene lo studio non abbia riscontrato alcun beneficio dal trattamento con molnupiravir sul suo esito primario [cioè la riduzione della probabilità di ricovero o morte], suggerisce che questo trattamento potrebbe avere altri benefici quando viene utilizzato per trattare il Covid, come un tempo di recupero più rapido e un follow-up ridotto con i servizi sanitari”, che “potrebbe contribuire ad alleggerire il carico sui servizi sanitari attraverso il trattamento di pazienti selezionati a casa, durante i periodi di elevato carico di malattia e pressione sulla sanità”.

IL COMMENTO E LE PREVISIONI DI MERCK

“Siamo incoraggiati da questi risultati”, è il commento giunto da Merck, “in particolare per quanto riguarda il miglioramento sintomatico supportano ulteriormente l’urgente necessità di un accesso globale al molnupiravir per il trattamento del Covid in pazienti ad alto rischio”.

Presentando i risultati del terzo trimestre alla fine di ottobre, scrive il Financial Times, Merck ha dichiarato di aspettarsi di vendere tra i 5,2 e i 5,4 miliardi di dollari di pillole anti Covid nel 2022. Tuttavia, le vendite sono ora in rapido calo: sono passate infatti da 3,24 miliardi di dollari nel primo trimestre a 1,18 miliardi nel secondo, a 436 milioni nel terzo.

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