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Perché Sinovac delude contro Omicron

La Cina l’ha usato per vaccinare la maggior parte della popolazione ma ora la dose di richiamo potrebbe non essere sufficiente per far fronte alla nuova ondata. Dati e conseguenze sull’inefficacia di Sinovac contro Omicron

 

La terza dose del vaccino anti Covid cinese Sinovac, uno dei più usati al mondo e noto anche come CoronaVac, non produce livelli sufficienti di anticorpi neutralizzanti contro Omicron. Lo afferma uno studio condotto dalla University of Hong Kong (HKU) insieme alla Chinese University of Hong Kong – contraddicendo quanto sostenuto dal produttore del vaccino.

COSA AVEVA DETTO SINOVAC

La scorsa settimana, riferisce Nikkei Asia, Sinovac aveva sostenuto che una terza dose del suo vaccino era “efficace nel migliorare la neutralizzazione del siero contro Omicron”. Secondo uno studio interno, infatti, coloro che avevano ricevuto tre dosi di Sinovac avevano generato una buona risposta immunitaria che rendeva il vaccino efficace al 94%. L’azienda, però, non ha specificato di che tipo e di quanti anticorpi si trattasse, e alla richiesta di un commento da parte del giornale non ha risposto.

MEGLIO IL MIX AND MATCH

Gli esperti che hanno svolto la ricerca hanno osservato che somministrare Pfizer/BioNTech come terza dose dopo due di Sinovac ha migliorato significativamente la protezione.

CHI HA USATO E STA USANDO SINOVAC

Sinovac, scrivono Nikkei Asia e Quartz, ha consegnato finora 1,32 miliardi di dosi – la maggior parte delle quali in Indonesia, Iran, Pakistan e altri Paesi asiatici, oltre che in Africa e Sudamerica nonostante il suo tasso di efficacia inferiore rispetto ad altri vaccini anti Covid.

DELUSIONE ANCHE PER SINOPHARM

Anche Sinopharm, l’altro vaccino anti Covid cinese autorizzato per l’uso di emergenza dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), avrebbe prodotto risultati deludenti nel neutralizzare Omicron.

Una terza dose di Sinopharm, secondo uno studio citato da Fortune, ha generato infatti livelli “significativamente inferiori” di anticorpi contro la variante Omicron.

COSA SUCCEDE SE I VACCINI CINESI NON FUNZIONANO

Se i risultati delle ricerche svolte dovessero essere confermati, per la Cina (che ha vaccinato 1,4 miliardi di persone, quasi tutte con Sinovac) ma anche per tutti i Paesi che hanno somministrato e stanno somministrando Sinovac e Sinopharm sarebbe un grosso problema vista la rapidità con cui si sta diffondendo Omicron. E, come fa notare il Financial Times, la variante sta già costringendo i Paesi asiatici ad abbandonare la riapertura delle frontiere.

Tuttavia, in un’intervista a Bloomberg, Benjamin Cowling, professore di epidemiologia presso l’Università di Hong Kong, ha detto che in Paesi come il Brasile o l’Indonesia, che usano Sinovac, le precedenti ondate avrebbero conferito alla popolazione una certa immunità naturale che potrebbe depotenziare l’impatto di Omicron.

Questo, però, non varrebbe per Paesi come la Cina o Hong Kong che, anche per le misure restrittive messe in campo, non sono stati travolti nello stesso modo.

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