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Antivirali Covid

Perché produrre una versione economica della pillola Merck potrebbe non bastare

Nonostante l’Onu abbia firmato diversi accordi per produrre l’equivalente generico, e quindi più economico, della pillola di Merck anti Covid da fornire a 105 Paesi in via di sviluppo, ci sono ancora troppi limiti e ostacoli sulla strada degli antivirali

 

In Italia la burocrazia intralcia la strada delle pillole anti Covid, gli antivirali orali da assumere entro 5 giorni dall’insorgere dei sintomi e per cui non sarebbe necessaria l’ospedalizzazione, ma per fortuna l’Onu ha stipulato un accordo per una versione a basso costo della pillola di Merck (molnupiravir) per 105 nazioni in via di sviluppo, dove spesso i sistemi sanitari sono molto deboli.

Il molnupiravir, sviluppato da Merck e Ridgeback Therapeutics, secondo gli studi dovrebbe dimezzare il tasso di ospedalizzazione. Gran Bretagna, Unione europea e Stati Uniti ne hanno autorizzato l’uso negli ultimi mesi.

COSA PREVEDE L’ACCORDO

Un’organizzazione delle Nazioni Unite ha firmato diversi accordi con una trentina di produttori di farmaci generici per produrre versioni della pillola anti Covid di Merck da fornire a 105 Paesi in via di sviluppo.

Il Medicines Patent Pool (MPP), fa sapere AP, ha affermato che gli accordi permetteranno alle aziende farmaceutiche di produrre sia gli ingredienti grezzi per il molnupiravir che il prodotto finito stesso.

“Questo è un passo fondamentale per garantire l’accesso globale a un trattamento Covid-19 urgentemente necessario”, ha detto Charles Gore, direttore esecutivo del MPP.

Merck aveva già annunciato a ottobre che avrebbe permesso ad altre aziende farmaceutiche di produrre molnupiravir.

Né Merck, né Ridgeback Biotherapeutics né la Emory University, che ha inventato il farmaco, riceveranno royalties dalle vendite fino a quando il Covid sarà un’emergenza sanitaria globale.

DOVE AVVERRÀ LA PRODUZIONE

I 27 produttori di farmaci generici si trovano in 11 Paesi tra Asia, Africa e Medio Oriente. Tra questi, India (Natco Pharma), Bangladesh (Beximco Pharmaceuticals), Cina (Fosun Pharma), Sudafrica (Aspen Pharmacare Holdings), Kenya, Egitto e Vietnam, i quali inizieranno presto a produrre la pillola di Merck.

I COSTI

Un trattamento con il molnupiravir, che prevede che vengano assunte 40 pillole (4 compresse 2 volte al giorno per 5 giorni), dovrebbe costare circa 20 dollari nelle nazioni più povere, secondo quanto riferito da un funzionario del MPP a Reuters.

Una cifra, sottolinea l’agenzia, decisamente inferiore rispetto ai 700 dollari a trattamento che gli Stati Uniti hanno accettato di pagare per una consegna iniziale di 1,7 milioni di trattamenti, ma comunque il doppio di quanto inizialmente stimato dal programma sostenuto dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) per procurare farmaci e vaccini a tutto il mondo.

LIMITI DELLA PILLOLA DI MERCK

Tuttavia, il molnupiravir ha mostrato una bassa efficacia rispetto a quanto inizialmente annunciato. I risultati aggiornati suggeriscono, infatti, che la sua efficacia è pari solo al 30%, mentre si pensava fosse del 50%. Alcuni Paesi occidentali, tra cui la Francia, per questo motivo hanno cancellato gli ordini.

Inoltre, affinché dia buoni risultati, è necessario somministrarla entro 5 giorni dai primi sintomi e questo, soprattutto in Paesi dove è difficile anche avere accesso ai test, rappresenta un problema da non sottovalutare.

Ma soprattutto, evidenzia Reuters, la pillola di Merck non è stata nemmeno approvata dall’Oms, il che ne rende impossibile la vendita nella maggior parte dei Paesi in via di sviluppo con risorse normative limitate per le autorizzazioni nazionali. In India, per esempio, può essere venduto da quando ha ricevuto l’approvazione d’emergenza dal regolatore nazionale, ma non è attualmente raccomandato per l’uso a causa dei rischi di sicurezza.

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