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Domenico Arcuri

Perché Pic e Pentaferte sballottano Arcuri sulle siringhe luer lock per il vaccino anti Covid

Pic snobba l'offerta di acquisto di Arcuri sulle siringhe luer lock, mentre Pentaferte critica la scelta del dispositivo più costoso. Faremo il vaccino anti Covid con siringhe cinesi? Fatti, numeri e sbuffi delle aziende italiane sull'offerta di acquisto del commissario su indicazione della Salute

 

Pic Solution, l’azienda italiana acquisita da Mtd, Medical Technology and Devices, non ha partecipato all’offerta pubblica di acquisto per la realizzazione delle siringhe luer lock per i vaccini anti Covid. L’altra società italiana che produce siringhe, Pentaferte, lo ha fatto ma ha già avvertito che i tempi di produzione saranno almeno di 2-3 mesi.

La scelta delle siringhe luer lock, fatta dal ministero della Salute con il bando pubblicato il 26 novembre dal commissario Domenico Arcuri, ci porterà rifornimenti esteri per partire con la campagna di vaccinazione a gennaio?

Ecco fatti, numeri e polemiche.

PIC NON PARTECIPA AL BANDO

Pic, l’azienda italianissima che nel 1982 ha prodotto la prima siringa monouso, non ha partecipato all’offerta di acquisto per la fornitura di siringhe luer lock per l’inoculazione del vaccino Covid-19. A riferirlo è la stessa società a Start Magazine, aggiungendo che “preferisce non commentare” le scelte fatte dal Commissario.

PIC NON HA CONSIGLIATO ARCURI

E Pic non ha nemmeno consigliato Arcuri sull’acquisto, dicono dall’azienda. Il Commissario straordinario ha riferito, in una nota dell’ufficio stampa alla trasmissione Tagadà su La7, che l’ordine di 150 milioni di siringhe luer lock è stato fatto su consiglio di Cts, Iss e un’azienda produttrice. Cts, Iss e Pfizer hanno già affermato di non essere state interpellate per l’acquisto.

Che fosse stata Pic a consigliare Arcuri?. “No”, risponde l’azienda.

LE CRITICHE DI PENTAFERTE

Che sia stata l’altra azienda italiana produttrice, Pentaferte? È escluso, perché ha criticato più volte l’offerta di acquisto basato sulle siringhe ad avvitamento e non su quelle tradizioni (meno costose).

Si tratta, spiega la società, di siringhe (quelle ad avvitamento luer lock non facilmente reperibili sul mercato, che richiedono uno stampo dedicato e che costano molto più delle siringhe cosiddette “tubercolina” (che Pentaferte sta producendo, da settembre, per la campagna vaccinale della Francia). “Il bando prevede delle caratteristiche tecniche delle siringhe che non sono reperibili sul mercato”, ha detto a Non è l’Arena Gianluca Romagnoli, capo azienda di Pentaferte.

TEMPI DI PRODUZIONE LUNGHI

Insomma Pentaferte, che ha partecipato all’offerta di acquisto, ha già detto che date le caratteristiche le prime siringhe luer lock utilizzabili per inoculare il vaccino anti Covid non arriverebbero prima di marzo. A febbraio l’azienda potrà dare vita allo stampo e quindi partire con la produzione.

Queste siringhe richiedono uno stampo ad hoc ed “essendo un prodotto non standard, la messa in produzione partirebbe tra due o tre mesi”, ha spiegato Antonio Masseroni, responsabile dello stabilimento Pentaferte di Campli, in provincia di Teramo, a Tagadà.

FORNITORI NON ITALIANI?

Si fa sempre più probabile, dunque, la strada di un rifornimento estero, come già prospettato dalla stessa Pentaferte. “Ci hanno dato 14 giorni per presentare l’offerta, a fine dicembre dovrei già consegnare milioni di siringhe. Non si può lavorare in questo modo. Purtroppo andrà a finire che al bando risponderanno solo cinesi con i loro prodotti da pochi centesimi e di scarsa qualità”, ha detto Gianluca Romagnoli al quotidiano La Verità.

LA CINA SCALDA I MOTORI?

Ed in effetti secondo quanto rivelato da Fuori dal Coro, programma condotto da Mario Giordano, due fornitori cinesi già pronti a soddisfare le richieste di Arcuri ci sono già. Uno, scrive oggi La Verità, potrebbe venderci 10 milioni di siringhe in 30 giorni al costo di 2 centesimi. Un altro invece le venderebbe a 8 centesimi l’una.

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