Gli ospedali italiani sono a rischio incendio. Questo è l’allarme che arriva dalla FIASO, Federazione delle aziende sanitarie e ospedaliere italiane che, in un comunicato stampa, ha spiegato che sono necessari non meno di 7 miliardi di euro per la messa in sicurezza antincendio degli ospedali. L’associazione ha lanciato un’indagine tra le sue associate per verificare lo stato di applicazione e il fabbisogno finanziario per l’applicazione della normativa antincendio.
COS’È LA FIASO E DI COSA SI OCCUPA
La FIASO è la Federazione delle aziende sanitarie e ospedaliere italiane e ne fanno parte strutture pubbliche e private. Tra le sue associate ci sono più del 75% delle sanitarie distribuite su tutto il territorio nazionale. LA FIASO, grazie alla sua distribuzione capillare nel territorio nazionale, promuove attività di studio che coinvolgono le Direzioni strategiche delle sue associate, i responsabili di dipartimenti tecnici e medici, e Centri di ricerca esterni. La finalità degli studi è analizzare criticità e avanzare proposte e soluzioni attraverso una metodologia di ricerca e confronto.
COSA DICE LA NORMATIVA ANTINCENDIO
La normativa antincendio del 2015 poneva la scadenza di un anno per la presentazione di piani di progetto che prevedessero la conformità di impianti elettrici e sistemi di gestione della sicurezza di tutti i plessi delle aziende sanitarie e ospedaliere. Secondo l’indagine FIASO, il 70% delle aziende sanitarie ha formalizzato, come previsto, entro il 2016 il piano con il progetto di adeguamento e il relativo quadro economico.
LA PANDEMIA DA COVID 19 HA FATTO RALLENTARE L’ADEGUAMENTO ALLA NORMATIVA ANTINCENDIO
Tuttavia, la bufera della pandemia da Covid 19 che nel 2020 ha travolto le aziende sanitarie italiane ha fatto allungare i tempi di implementazione delle disposizioni normative, imponendo una serie di proroghe alle scadenze e spostando il termine per gli adeguamenti al 2028.
LA COPERTURA FINANZIARIA DEI PIANI ANTINCENDIO
Il problema, però, non sarebbe il rispetto dei tempi ma il reperimento delle risorse economiche. “Il vero nodo però è l’accesso alle risorse – spiega il presidente Fiaso Giovanni Migliore –. Il 90% dei piani presentati è tuttora privo della necessaria copertura finanziaria per il completamento della messa in sicurezza delle strutture sanitarie e alcuni quadri economici richiederanno sicuramente un adeguamento dei prezzi previsti ormai anni fa”.
AGLI OSPEDALI SERVONO 7 MLD PER ADEGUAMENTO A NORME ANTINCENDIO
La Fiaso ha calcolato, sulla base dei piani esistenti, che la richiesta media per il completamento della messa in sicurezza di un ospedale è di circa 36 milioni mentre per un plesso territoriale sono necessari almeno 6 milioni. La Fiaso ha calcolato che complessivamente tutte le strutture delle aziende sanitarie nazionale, la dotazione finanziaria richiesta sarebbe di circa sette miliardi. Secondo la ricognizione fatta in Commissione Affari sociali, sanità del Senato, le risorse già stanziate e non utilizzate per la ristrutturazione edilizia e all’ammodernamento del patrimonio sanitario pubblico sarebbero circa 10,5 miliardi. “Ribadiamo il nostro sostegno alla formulazione di un nuovo piano straordinario e urgente per la messa in sicurezza del patrimonio sanitario pubblico – conclude il presidente Fiaso, Gioavvni Migliore -. È indispensabile però semplificare le regole per l’accesso a questi fondi e formulare un nuovo calendario per l’adeguamento alla normativa antincendio con tempi e risorse certe. Siamo come aziende sanitarie pronti a fare la nostra parte”.
CHI SONO I VERTICI DELLA FIASO
La struttura organizzativa della FIASO prevede un presidente, numerosi vicepresidenti e un coordinatore per ogni regione. Il presidente della FIASO è Giovanni Migliore, membro del consiglio direttivo dell’Associazione Ospedali Pediatrici Italiani e Direttore generale AOU Consorziale Policlinico di Bari – Ospedale Giovanni XXIII. I vicepresidenti sono: Alessandro Caltagirone, Commissario straordinario ASP Caltanissetta, Eva Colombo, Direttore generale ASL VC, Antonio d’Amore, Direttore generale AO Ospedale Cardarelli, Antonio D’Urso, Direttore generale Azienda USL Toscana Sud Est, Cristina Marchesi, Direttore generale AUSL Reggio Emilia, Carlo Nicora, Direttore generale Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori e Paolo Petralia, Direttore generale ASL 4 Liguria. Inoltre, la struttura prevede anche un direttore, il prof. Nicola Pinelli, in FIASO dal 2001, è stato responsabile scientifico dei progetti di ricerca della Federazione, è docente in corsi di formazione rivolti ai manager sanitari presso l’Università di Roma ‘Tor Vergata’, l’Università Bocconi di Milano e l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e dal 2005 in poi, ha ricoperto il ruolo di coordinatore operativo, tra gli altri, il ‘Progetto nazionale di sperimentazione dell’e-learning nelle Aziende Sanitarie’, promosso da FIASO insieme al Ministero della Salute.
LE AZIENDE SANITARIE CHE FANNO PARTE DELLA FIASO
Tra le aziende sanitarie che fanno parte di FIASO ricordiamo AUSL Bologna, l’AUSL IRCCS Reggio Emilia, IRCCS Istituti Ortopedici Rizzoli, ASST Centro Specialistico Ortopedico Traumatologico Gaetano Pini, l’ASST Spedali civili di Brescia, la Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori, la Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta, AO Ospedale Cosenza ‘Annunziata-Mariano Santo-S.Barbara, AOU Renato Dulbecco, le ASL di Foggia, Bari, Brindisi, Lecce, Taranto e Bat ma anche la Fondazione Toscana Gabriele Monasterio per la ricerca medica e di sanità pubblica e l’ISPRO (Istituto per lo studio, la prevenzione e la rete oncologica), INMP – Istituto Nazionale per la promozione della salute delle popolazioni Migranti ed il contrasto delle malattie della Povertà e l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù.