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Orthrus

Orthrus spodesterà Cerberus, Kraken e le altre varianti?

Un’altra variante dal nome mitologico: Orthrus, il cane a due teste che custodiva il castello del gigante Gerione. Nel Regno Unito è già responsabile del 25% dei casi e sta dando battaglia a Cerberus. Ecco le ultime novità e cosa succede in Italia

 

Pare che corra più veloce di Kraken la nuova variante Orthrus (CH.1.1) identificata per la prima volta nel Regno Unito e già presente in Italia. Sebbene al momento non ci sia di che preoccuparsi, non passa certo inosservata la sua capacità di diffondersi, tanto che tra i britannici se la sta già battendo con Cerberus e rappresenta circa un quarto di tutti i casi.

L’IDENTIKIT DI ORTHRUS

Gli esperti finora hanno osservato in Orthrus due mutazioni in particolare, in aggiunta a quelle della madre Cerberus: L452R e F486S, associate a una maggiore trasmissibilità e alla capacità di eludere gli anticorpi neutralizzanti.

I sintomi più comuni, affermano alcuni media britannici, sono rinorrea, mal di testa, affaticamento, starnuti e mal di gola. Tuttavia, al momento non ci sono segni che lascino pensare che Orthrus possa causare una malattia più grave rispetto ad altri ceppi di Omicron.

I DATI SU ORTHRUS

Si ipotizza che per il momento sia diffusa in 13 Paesi europei e che quello più colpito sia appunto il Regno Unito, dove è stato sequenziato il primo caso. Oltremanica, secondo i dati dell’Agenzia per la sicurezza sanitaria (Ukhsa), il 25% delle infezioni è causato proprio da Orthrus, preceduta soltanto da Cerberus. In alcune aree sarebbe addirittura responsabile del 100% dei casi.

Dopo la Gran Bretagna, i Paesi in cui è più diffusa sono Nuova Zelanda (15% dei casi), Stati Uniti (11%), Australia (10%) e Danimarca (9%).

COSA DICONO GLI ESPERTI

Nonostante la situazione sembri sotto controllo gli esperti ribadiscono alcune indicazioni a cui prestare attenzione.

La direttrice dell’Ukhsa per le infezioni cliniche ed emergenti, Meera Chand, per esempio ha ricordato l’importanza della vaccinazione che “rimane la nostra migliore difesa contro le future ondate di Covid-19” e per questo ha invitato le persone idonee a fare il richiamo il prima possibile.

Già, all’inizio del mese, inoltre, l’Ukhsa aveva pubblicato una comunicazione in cui invita le persone a indossare la mascherina e a rimanere a casa in caso di malessere.

LE VARIANTI PRESENTI IN ITALIA

In Italia, pur mantenendo gli occhi aperti su tutte le possibili nuove varianti, quella più diffusa al 20 gennaio, data dell’ultima flash survey dell’Istituto superiore di sanità (Iss) e del ministero della Salute, è ancora Omicron, con una prevalenza del 100%.

In particolare, Omicron 5 (BA.5) “risulta ampiamente predominante, con una prevalenza a livello nazionale pari a 86,3%” ed è “ancora in aumento la proporzione, sul totale dei sequenziamenti, di BQ.1.n”, tra cui “BQ.1.1 (la cosiddetta ‘Cerberus’) si conferma stabile e maggioritaria nel nostro Paese”.

La presenza di Kraken (XBB.1.5), invece, sebbene risulti contenuta, ha fatto registrare i primi 12 casi nel nostro Paese.

“È chiaro che questa variante XBB.1.5 probabilmente nel breve termine prenderà il sopravvento anche da noi, come è già successo per esempio negli Stati Uniti. Quindi avremo a che fare probabilmente con Kraken e con un’altra variante, in crescita per esempio in Gb, e battezzata sui social Orthrus, cioè la variante CH.1.1, che competeranno per prendersi la scena”. È stato il commento del direttore di Malattie Infettive dell’Ospedale San Martino di Genova Matteo Bassetti, il quale ipotizza che i contagi probabilmente aumenteranno ma che non ci sarà un aumento delle forme impegnative o gravi di Covid.

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