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Nel 2025 del Belgio non ci saranno le sigarette elettroniche usa e getta

La Francia ambisce ad avere una generazione senza fumo entro il 2032, il Belgio vola più basso e dal 1° gennaio 2025 vieta le sigarette elettroniche usa e getta. È il primo Paese a farlo. Fatti e commenti

 

Dal 1° gennaio 2025 il Belgio sarà il primo Paese dell’Unione europea a vietare la vendita delle sigarette elettroniche usa e getta. Lo stesso annuncio era stato fatto nei mesi scorsi dal Regno Unito e all’inizio del 2024 l’Australia ne ha vietato la vendita al di fuori delle farmacie, con alcune delle restrizioni più severe al mondo.

La decisione, a detta del ministro della Salute belga, Frank Vandenbroucke, è stata presa perché questi dispositivi “sono un facile punto di accesso a una dipendenza da nicotina nei giovani”.

IL PIANO CONTRO IL FUMO DEL BELGIO (E DELLA FRANCIA)

La messa al bando delle sigarette elettroniche usa e getta in Belgio è una misura che fa parte di un piano nazionale per contrastare il fumo ma è anche in linea con l’obiettivo dell’Ue di ridurre la percentuale della popolazione fumatrice dall’attuale 25% a meno del 5% entro il 2040.

Nel 2021, il governo federale del Paese ha presentato alla Commissione europea la proposta per vietarle e nel marzo del 2024 ha ricevuto il via libera dall’Unione. Anche la Francia ha ottenuto l’approvazione per una misura simile.

MOTIVI DI SALUTE E NON SOLO

Le sigarette elettroniche usa e getta non solo sono economiche ma vengono spesso rese cool con design e colori appariscenti, oltre che con i più svariati aromi, proprio per attirare i più giovani. Ma al loro interno spesso è comunque presente la nicotina, che crea dipendenza. Inoltre, secondo le autorità sanitarie il suo consumo cronico è particolarmente dannoso per il cervello degli adolescenti e potrebbe portare verso prodotti del tabacco più tradizionali o addirittura incoraggiare l’uso di altre sostanze.

Alle preoccupazioni per la salute si aggiungono poi quelle per l’ambiente: le sigarette elettroniche usa e getta infatti sono di plastica, contengono una batteria al litio e di solito vengono buttate via entro 5 giorni dall’acquisto. Una volta che la sigaretta è vuota, “la batteria continua a funzionare – ha spiegato un negoziante belga -, è terribile che si possa ricaricare, ma non c’è modo di farlo, potete quindi immaginare il livello di inquinamento che crea”.

COSA DICONO GLI STUDI

Trattandosi di prodotti abbastanza recenti, i rischi per la salute a lungo termine delle sigarette elettroniche sono ancora in fase di studio. Tuttavia, l’American Cancer Society afferma che “sono stati riscontrati problemi di salute nelle persone che ne fanno uso” e che “i bambini e gli adolescenti sono maggiormente a rischio per questi problemi”.

I problemi di salute riscontrati nelle persone che fanno uso di sigarette elettroniche includono dipendenza dalla nicotina, problemi polmonari e cardiaci, lesioni polmonari e altri problemi. Per esempio, soprattutto nei giovani, sono stati segnalati casi di crisi epilettiche, che si pensa possano essere stati causati dalla nicotina.

Gli studi, aggiunge l’associazione, iniziano anche a mostrare un legame tra l’uso delle sigarette elettroniche e i danni ai denti e ad altri tessuti orali, tra cui carie, irritazione delle gengive e di altre membrane della bocca.

Riguardo al rischio di sviluppare tumori non ci sono ancora conferme ma alcune delle sostanze chimiche che vengono fumate sono sicuramente cancerogene. Possono poi essere presenti anche metalli pesanti come nichel, stagno e piombo e particelle minuscole che possono essere inalate in profondità nei polmoni. Inoltre, alcuni aromi utilizzati nelle sigarette elettroniche possono essere sicuri da mangiare ma non da inalare, perché i polmoni elaborano le sostanze in modo diverso dall’intestino.

Infine, per i Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) il consumo di sigarette tradizionali ed elettroniche è associato a sintomi relativi alla salute mentale come la depressione.

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