Due piccole aziende farmaceutiche americane, Arbutus Biopharma e Genevant Sciences, hanno accusato il colosso Moderna di violazione dei brevetti per il suo vaccino anti Covid, ma il suo Ceo, Stéphane Bancel, risponde che le biotech possono perseguire le loro richieste solo chiedendo royalties al governo federale.
L’ACCUSA
A febbraio, presso il tribunale federale del Delaware, Arbutus Biopharma e Genevant Sciences hanno intentato una causa contro Moderna poiché secondo loro il suo vaccino anti Covid, Spikevax, violerebbe i loro brevetti.
Le due biotech sostengono infatti che il vaccino ha al suo interno delle componenti coperte dai loro brevetti e chiedono quindi royalties sulle vendite multimiliardarie che ne sono derivate.
I brevetti, riferisce il Wall Street Journal, riguardano minuscole sostanze chiamate nanoparticelle lipidiche, le quali racchiudono il materiale genetico Rna messaggero del vaccino e fanno sì che entrino nelle cellule umane una volta iniettate.
LA DIFESA DI MODERNA
Moderna, tuttavia, afferma che il suo vaccino non viola i brevetti poiché utilizza una propria tecnologia di nanoparticelle lipidiche. Per questo, venerdì scorso ha presentato una mozione per respingere le accuse.
Non solo. Il produttore di vaccini ha aggiunto che, anche se avesse violato i brevetti, la legge federale sui brevetti lo protegge in quanto appaltatore governativo.
Questo atteggiamento di voler scaricare la responsabilità sul governo, però, secondo alcuni potrebbe attirare critiche perché Moderna ha ricevuto ingenti finanziamenti federali per sviluppare il suo vaccino.
COSA PREVEDE LA LEGGE
Come spiegato dal Wall Street Journal, “una parte della legge prevede che il titolare di un brevetto debba presentare un reclamo contro gli Stati Uniti presso la U.S. Court of Federal Claims se ritiene che un prodotto fabbricato per il governo da un appaltatore violi il brevetto. La disposizione si applica di solito agli appaltatori della difesa e non alle aziende farmaceutiche, poiché il governo degli Stati Uniti di solito non è l’unico acquirente diretto di farmaci e vaccini”.
Tuttavia, il quotidiano economico-finanziario americano ricorda che durante la pandemia il governo federale è stato l’unico acquirente statunitense del vaccino di Moderna per l’uso negli Stati Uniti e, dalla fine del 2020, le ha distribuite a costo zero ai destinatari.
“Questa legge fornisce un’importante protezione legale ai fornitori governativi autorizzati e ha svolto un ruolo fondamentale nell’incoraggiare le aziende, tra cui Moderna, a farsi avanti e ad aiutare il governo a combattere la pandemia”, ha dichiarato Moderna in un comunicato.
La legge in questione, osserva Reuters, è stata utilizzata in passato per impedire che le rivendicazioni di brevetto interferissero con la fornitura di materiale bellico durante la prima guerra mondiale.
I NUMERI DI MODERNA
Nel 2021, riferisce il Wsj, Moderna ha consegnato 332 milioni di dosi di vaccino al governo e ha registrato 5,4 miliardi di dollari di entrate negli Stati Uniti.
E lo scorso anno, come ricorda Fiercepharma, il vaccino di Moderna ha registrato vendite per circa 17,7 miliardi di dollari, mentre per il 2022 si prevede un fatturato di circa 21 miliardi di dollari.
IL COMMENTO DI GENEVANT
In una nota Genevant Sciences ha dichiarato che Moderna “invece di rispondere alla sostanza delle nostre rivendicazioni, sta cercando di scaricare la responsabilità della sua violazione di brevetto sui contribuenti statunitensi”.
IL PRECEDENTE CON IL NIH
Moderna già l’anno scorso aveva attirato alcune critiche quando si era rifiutata di nominare come inventori all’interno di una domanda di brevetto gli scienziati del National Institutes of Health (Nih) con cui ha collaborato per lo sviluppo del vaccino. In seguito aveva ritirato la domanda e affermato di apprezzare la collaborazione con il Nih.
NON UN CASO ISOLATO
Infine, Fiercepharma ricorda che Arbutus Biopharma e Genevant Sciences non sono le uniche a parlare di violazione contro Moderna.
A marzo, infatti, la biotech statunitense Alnylam ha citato in giudizio sia Moderna che Pfizer in cause separate, sostenendo che le aziende hanno utilizzato una tecnologia che Alnylam afferma di aver inventato più di dieci anni fa.