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Nuova Ondata Covid Europa

L’Europa affronterà una nuova ondata di Covid?

Secondo Oms ed Ecdc in Europa potrebbe essere iniziata una nuova ondata di Covid. Ecco dati e previsioni

 

In Europa potrebbe essere iniziata una nuova ondata di Covid. È quanto affermato in una nota congiunta dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e dal Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (Ecdc).

COSA HANNO DETTO OMS ED ECDC

“Anche se non siamo al punto in cui eravamo un anno fa, è chiaro che la pandemia di Covid-19 non è ancora finita. Purtroppo in Europa gli indicatori sono di nuovo in aumento, il che fa pensare che sia cominciata un’altra ondata di infezioni”. Non solo. “Con l’arrivo dell’autunno e dell’inverno è prevedibile una recrudescenza dell’influenza”. Inizia così la dichiarazione di Oms ed Ecdc.

“Alla luce di ciò, – proseguono – riconfermiamo la necessità di proteggere la salute delle persone, soprattutto quelle più vulnerabili, utilizzando tutti gli strumenti disponibili, compresa la vaccinazione. Le misure di preparazione devono continuare nella Regione europea, non dobbiamo abbassare la guardia”.

COSA DICONO I DATI SUI CONTAGI

I dati dell’Oms relativi alle regioni, riferisce Reuters, hanno mostrato che solo l’Europa ha registrato un aumento dei casi di Covid nella settimana conclusasi il 2 ottobre, con un incremento dell’8% rispetto alla settimana precedente.

L’Ecdc, nell’aggiornamento del 7 ottobre, fa sapere che il tasso di notifica di contagi tra le persone over 65 è aumentato del 14% rispetto alla settimana precedente e sono stati osservati aumenti in 19 dei 26 Paesi che hanno riportato dati su questo indicatore.

RISCHIO TWINDEMIA

Ma oltre all’aumento dei contagi dovuti al virus SARS-CoV-2, gli esperti di salute pubblica temono una twindemia, ovvero una “epidemia gemellare”, causata dalla combinazione di Covid e influenza stagionale.

Come ha spiegato Christian Wiedermann dell’Istituto di Medicina Generale e Public Health di Bolzano: “In autunno e inverno in Alto Adige potremmo riscontrare più infezioni simultanee causate da diversi virus respiratori. Spesso una doppia infezione comporta un decorso più grave della malattia e anche un incremento della mortalità”.

Ci si attende un maggiore numero di casi di influenza, che sembrava quasi sparita negli ultimi due anni, anche perché l’introduzione dal marzo 2020 di misure quali la distanza interpersonale e la mascherina potrebbero aver indebolito le nostre difese immunitarie.

“La potenziale co-circolazione del Covid-19 e dell’influenza stagionale esporrà le persone vulnerabili a un rischio maggiore di malattie gravi e di morte, con la probabilità di aumentare la pressione sugli ospedali e sugli operatori sanitari, già esausti per i quasi tre anni trascorsi in prima linea nella pandemia”, si legge nella dichiarazione congiunta.

QUINDI CHE FARE?

Date queste previsioni non proprio rosee, Oms ed Ecdc hanno esortato i Paesi europei a somministrare sia il vaccino antinfluenzale che quello anti Covid perché “la vaccinazione rimane uno degli strumenti più efficaci contro entrambi i virus” e “molti dei soggetti più a rischio di Covid-19 grave sono anche ad alto rischio di contrarre una grave infezione influenzale”.

L’invito è rivolto soprattutto a chi non è ancora vaccinato, agli operatori sanitari, agli over 60, ai fragili e alle donne incinte perché un numero troppo elevato di contagi graverebbe di nuovo sui sistemi sanitari facendoci tornare indietro di diversi mesi.

“La vaccinazione salva la vita. Diminuisce le probabilità di essere infettati e riduce il rischio di gravi conseguenze dovute al Covid-19 e all’influenza stagionale. Non c’è tempo da perdere”, conclude la nota.

I DATI SULLE VACCINAZIONI

Nei Paesi Ue, secondo l’aggiornamento Ecdc, una dose booster di vaccino anti Covid è stata ricevuta dal 65% della popolazione sopra i 18 anni, dall’84,2% degli over 60 e dal 53,9% nella popolazione totale.

Il secondo richiamo, invece, è stato fatto dall’8,7% degli over 18, dal 17,8% delle persone di età pari o superiore a 60 anni e dal 7,1% nella popolazione totale.

QUALI SONO LE VARIANTI IN CIRCOLAZIONE

Tra i 12 Paesi con un volume adeguato di sequenziamento o genotipizzazione per le settimane dal 12 settembre al 25 settembre 2022, l’Ecdc stima che la circolazione del virus sia dovuta per il 98,7% alle varianti BA.4 e BA.5, per lo 0,9% a BA.2.75 (meglio nota come Centaurus) e, infine per lo 0,7% a BA.2.

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