skip to Main Content

Quinta Dose

Cosa dice la circolare del ministero della Salute sui vaccini aggiornati

Il ministero della Salute ha diffuso una circolare con le indicazioni per la somministrazione dei vaccini aggiornati a Omicron. Ecco chi può farlo, che fine faranno i “vecchi” vaccini e le previsioni (nere) della Fondazione Gimbe per il prossimo autunno

 

Non solo hub vaccinali, tra qualche giorno, probabilmente già da lunedì, sarà possibile prenotare uno dei due nuovi vaccini bivalenti adattati a Omicron 1 anche nelle farmacie o in alcuni studi medici.

Ecco tutte le indicazioni fornite dal ministero della Salute.

A CHI È RACCOMANDATA LA SOMMINISTRAZIONE

Sebbene tutti gli over 12 che abbiano ricevuto l’ultima somministrazione almeno quattro mesi fa possono richiedere l’iniezione con i vaccini aggiornati di Moderna o Pfizer/BioNTech, la circolare del ministero la raccomanda “prioritariamente” a:

  • coloro che sono ancora in attesa di ricevere la seconda dose di richiamo (ovvero la quarta dose) e dunque over 60 e persone con elevata fragilità, oltre a operatori sanitari, operatori e ospiti delle strutture residenziali per anziani e donne in gravidanza;
  • tutte le persone di età pari o superiore a 12 anni ancora in attesa di ricevere la prima dose di richiamo (terza dose).

A CHI VERRÀ DATA LA PRIORITÀ

La priorità comunque, ha spiegato il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, verrà data “a coloro che hanno effettuato l’ultimo richiamo da più di sei mesi, quindi a chi l’ha fatto da 6 a 4 mesi fa, mentre coloro che hanno già effettuato una quarta dose da meno di 4 mesi non dovranno sottoporsi a un’ulteriore vaccinazione con i vaccini aggiornati”.

E I “VECCHI” VACCINI?

Mentre la Food and Drug Administration (Fda) statunitense ha autorizzato vaccini ancora più aggiornati, ovvero adattati alle sottovarianti 4 e 5 di Omicron saltando del tutto la versione che arriverà in Europa, e mandato in pensione i precedenti vaccini monovalenti, l’Italia continuerà a utilizzare anche quelli perché come ha ribadito Sileri, “avere ulteriori vaccini aggiornati migliorativi rispetto ai precedenti è un’arma in più, ma i vaccini oggi disponibili sono efficaci contro le varianti in circolazione e proteggono la popolazione”.

A CHI ANDRANNO LE DOSI IN SURPLUS

“Il problema delle dosi in eccesso – ha affermato Sileri – è stato sottolineato negli ultimi mesi non solo in Italia ma anche in tutti i Paesi occidentali: ma intanto è bene ribadire che le dosi del vaccino originario sono al momento le uniche indicate per il ciclo di vaccinazione primario, mentre i vaccini aggiornati sono autorizzati al momento solo per i richiami”.

Ma oltre a sperare che chi non si è immunizzato possa iniziare ora si ricorrerà anche “al sistema di donazione nei Paesi che ancora non hanno un’adeguata copertura vaccinale e nei quali i vaccini aggiornati non sono ancora stati autorizzati”, ha aggiunto il sottosegretario.

INCOGNITA VACCINI ANCORA PIÙ AGGIORNATI

Resta comunque l’incognita di cosa succederà quando arriveranno anche in Italia i vaccini ancora più aggiornati adattati a Omicron 4 e 5 dato che la loro autorizzazione sembra alle porte.

Il 31 agosto, infatti, l’Agenzia europea per i medicinali (Ema) ha annunciato su Twitter di aver iniziato a valutare la richiesta di autorizzazione di una versione bivalente di Pfizer adattata al virus originario e alle sue subvarianti Omicron BA.4 e BA.5. Si stima che i nuovi vaccini potrebbero arrivare già a ottobre.

IL PARERE DI CARTABELLOTTA (GIMBE)

A tal proposito è scettico il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, secondo cui “considerato che Omicron BA.1 non circola più in Italia e che i vaccini aggiornati a BA.4 e BA.5 sono in dirittura di arrivo il ruolo di questo primo vaccino aggiornato sembra marginale, anche perché non disponiamo di prove di efficacia sull’infezione e, soprattutto, sulla malattia grave”.

“Quello che è davvero importante per over 60 e fragili – torna a ribadire Cartabellotta – è fare al più presto la quarta dose con qualunque vaccino disponibile, senza attendere ulteriormente. La popolazione generale che deve completare il ciclo primario con la terza dose può optare per il vaccino ‘tradizionale’, per quello aggiornato a BA.1, oppure attendere quello sviluppato per BA.4 e BA.5, la cui approvazione Ema è prevista per metà settembre”.

LE PREVISIONI (NERE) DI GIMBE

Infine, il presidente di Gimbe osserva che “in contrasto con le raccomandazioni degli organismi internazionali di sanità pubblica l’Esecutivo in carica non ha ad oggi predisposto alcun piano di preparazione per il prossimo autunno-inverno”.

Ma non solo. “Il monitoraggio indipendente sulle proposte dei partiti relative alla sanità realizzato dalla Fondazione Gimbe – prosegue – documenta che la gestione della pandemia e della campagna vaccinale rimangono ai margini delle proposte elettorali. Il rischio è di trovarsi, per l’ennesima volta, in piena stagione autunnale ad inseguire il virus compromettendo la salute delle persone più fragili e generando ritardi nell’assistenza sanitaria ordinaria”.

Back To Top