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Corte Conti Istituto Sanità

La Corte dei Conti non elogia troppo i conti dell’Istituto superiore di sanità

“Approssimazione e scarsa chiarezza sul personale” è uno dei giudizi che la Corte dei Conti dà all’Istituto superiore di sanità in merito alla relazione sulla gestione 2021. Ecco perché e tutti gli altri dettagli

 

Qual è la pagella della Corte dei conti sui conti dell’Istituto superiore di sanità?

Ecco tutti i dettagli.

LA RELAZIONE DELLA CORTE SUI CONTI DELL’ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA’

La Sezione controllo enti della Corte dei conti ha approvato, con delibera n. 111/2022, la relazione sulla gestione 2021 dell’Istituto superiore di sanità (Iss), ente sottoposto alla vigilanza del ministero della Salute che, durante l’emergenza sanitaria, ha assunto una posizione di primo piano nella sorveglianza dei dati epidemiologici di Regioni e Province Autonome e nella mappatura dell’epidemia sul territorio nazionale in occasione della pandemia da Covid-19.

L’ASSUNZIONE DI PERSONALE EXTRA NELL’ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA’

Per far fronte proprio alle esigenze emerse con la pandemia, è stato previsto uno stanziamento straordinario di parte corrente di 4 milioni di euro per ciascun anno 2020, 2021 e 2022, da utilizzare anche per assunzione di personale a tempo determinato. In tale contesto l’Iss è stato altresì autorizzato all’assunzione, nel medesimo arco di tempo, di 50 unità di personale a tempo determinato, sottolineano i magistrati contabili.

L’Iss ha riferito che nel corso dell’esercizio 2021 le risorse finanziarie sono state così impegnate: 2.320.000 di euro per “acquisti di beni e servizi” e 1.680.000 di euro per l’assunzione di 30 unità di personale con contratto a tempo determinato dedicato alle attività connesse alla gestione dell’emergenza Covid-19.

QUANTO È STATO SPESO PER IL PERSONALE

Il costo complessivo del personale 2021 (1.710 unità a tempo indeterminato e 157 a tempo determinato, di cui 938 in ruoli tecnici e amministrativi e 772 ricercatori) – si legge nel documento – è pari a 120.035.844 euro, in aumento dello 0,4% rispetto ai 119.593.040 del 2020.

LE CRITICHE DELLA CORTE DEI CONTI

Su questo aspetto, la Corte bacchetta l’Iss in quanto “ha rilevato aspetti di approssimazione e scarsa chiarezza nella definizione della dotazione organica, evidenziando la necessità di una ricognizione completa e trasparente della consistenza del personale”.

Inoltre, “la Corte […] ritiene non rinviabile l’adozione di un apposito atto normativo, che definisca in modo puntuale e inequivocabile anche le mansioni ascrivibili a ciascuno dei vari profili professionali dell’Ente” e “si riserva di approfondire le modalità di reclutamento effettuate con la pianificazione […] ai fini del rispetto del limite di spesa previsto per gli enti di ricerca […] e della salvaguardia degli equilibri prospettici del bilancio”.

DIMINUISCONO I CONTRATTI A TEMPO INDETERMINATO

Dai dati emerge che le unità di personale a tempo indeterminato in servizio, sia di ricerca che amministrativo, subiscono una flessione (-5,2%) pari a 93 unità complessive quale “effetto del significativo numero del personale posto in quiescenza”.

In particolare, osserva la Corte, si rileva una flessione della dotazione del personale in tutti i profili: -3,6% del personale di ricerca e tecnologie consistente in 772 unità nel 2021; -30% del personale dirigenziale consistente in 7 unità nel 2021; -6,6% del personale amministrativo e tecnico, consistente in 945 unità nel 2021.

Il personale a tempo determinato risulta, invece, in aumento al 31 dicembre 2021, passando a 157 unità a fronte di 132 unità del 2020.

DIMINUISCONO LE ENTRATE

L’avanzo finanziario pari a 4.214.326 euro subisce un calo dell’1,1% rispetto al 2020, per le minori entrate accertate e le maggiori spese impegnate.

Le entrate correnti, che dipendono prevalentemente dai trasferimenti pubblici per il 91,5%, diminuiscono del 14,3% (da 220.125.782 a 188.727.860 euro), quelle in conto capitale dell’1,3%. A tal proposito, la Corte “raccomanda all’Iss di monitorare costantemente gli andamenti delle entrate e delle spese correnti e in conto capitale”.

Il totale generale delle spese correnti e in conto capitale (325.482.296 euro) aumenta dell’8%, mentre l’avanzo di amministrazione (119.519.043 euro) cresce dell’1,1% sui 118.231.032 del 2020.

Il 2021 chiude con risultato economico positivo pari a 1.533.234 euro (+43,52%). Il valore della produzione (193.266.801 euro) aumenta del 12,3%, mentre il patrimonio netto, pari a 74.620.247 euro, cresce del 2,1% sull’anno precedente.

LA RETRIBUZIONE DEL PRESIDENTE E DEGLI ALTRI MEMBRI

L’indennità del Presidente, gli emolumenti e i rimborsi delle spese dei componenti del Consiglio di amministrazione e del Collegio dei revisori sono stati rideterminati, come previsto dal comma 9 dell’art. 4 del d.lgs. n. 106 del 20122, in importi inferiori a quelli del 2015 che nell’esercizio in esame rimangono invariati.

I seguenti importi sono da considerarsi lordi annui: al Presidente 130.000 euro; ai Consiglieri 20.000 euro; ai componenti del Comitato scientifico 5.000 euro; al Presidente del Collegio dei revisori 16.000 euro; ai componenti effettivi del Collegio dei revisori 13.350 euro ciascuno.

Il totale dei compensi e rimborsi spese degli Organi istituzionali dell’Istituto, compreso il compenso all’Organismo indipendente di valutazione (Oiv) e compresi gli oneri sociali e l’onere da versare annualmente ad apposito capitolo dell’entrata del bilancio dello Stato, risultano in incremento complessivo (+14%), passando da euro 408.183 del 2020 a euro 465.330 nel 2021.

Anche su questo la Corte “raccomanda all’Iss la necessità di monitorare costantemente l’andamento di tali spese”.

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