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Fluvoxamina, un antidepressivo contro Covid?

Risultati ed effetti collaterali della fluvoxamina come trattamento anti Covid. Lo studio di The Lancet

 

Un comune farmaco antidepressivo spesso usato per trattare il disturbo ossessivo compulsivo entrerà nella schiera dei trattamenti anti Covid? La rivista The Lancet ha pubblicato uno studio sulla fluvoxamina che sembra ridurre ricoveri e decessi causati dal virus. Ecco che cosa sappiamo.

CHE COS’È LA FLUVOXAMINA?

La fluvoxamina, prodotta da diverse case farmaceutiche, è generalmente usata per ridurre pensieri costanti e indesiderati, oltre che comportamenti ripetitivi. Può essere prescritto off-label per il disturbo depressivo maggiore, il disturbo da stress post-traumatico, i disturbi alimentari e altre condizioni.

In uso dagli anni ‘90, il farmaco è un inibitore selettivo della ricaptazione della serotonina che aiuta a ripristinare l’equilibrio della serotonina nel cervello.

COSA C’ENTRA CON IL COVID?

I ricercatori, si legge su The Lancet, hanno deciso di studiare il suo possibile uso nel trattamento del Covid per le sue proprietà anti-infiammatorie e forse anti-virali.

All’inizio della pandemia, la fluvoxamina era stata anche identificata come capace di ridurre le “tempeste di citochine”, ovvero quando il corpo attacca le cellule e i tessuti sani.

I VANTAGGI

Alcuni esperti l’hanno definita un game-changer per i Paesi più poveri dato che viene somministrata sotto forma di pillola ed è anche economica rispetto ai trattamenti con anticorpi che costano circa 2.000 dollari e alla pillola antivirale di Merck da 700 dollari. La fluvoxamina ne costa, invece, 4.

Certo, come nel caso della pillola Merck, non sarebbe un’alternativa al vaccino, ma se il risultato è quello di ridurre le ospedalizzazioni allora può essere utile.

Inoltre, essendo già commercializzata, non necessita di una nuova autorizzazione da parte della Food and Drug Administration (Fda).

IL TRIAL

Il trial si è svolto da gennaio ad agosto e ha incluso circa 1.500 persone in 11 siti in Brasile. I partecipanti erano adulti sintomatici e ad alto rischio di malattia grave a causa di altri problemi di salute. L’età media era di 50 anni, quasi il 60% erano donne e molti non erano vaccinati.

Circa la metà dei partecipanti ha ricevuto la fluvoxamina, mentre l’altra metà ha ricevuto un placebo. Per 10 giorni hanno preso le pillole a casa e gli scienziati li hanno seguiti per quattro settimane.

I RISULTATI

Lo studio ha scoperto che somministrare ai pazienti ad alto rischio la fluvoxamina – 100 mg due volte al giorno per 10 giorni – all’inizio del loro trattamento ha ridotto la necessità di ospedalizzazione.

In particolare, nel gruppo che ha preso la fluvoxamina, ha avuto bisogno di essere ospedalizzato o è stato tenuto sotto osservazione l’11% dei partecipanti, contro il 16% di coloro che hanno ricevuto il placebo.

Anche tra i decessi si sono riscontrati risultati diversi. Tra chi ha assunto il farmaco si è registrato un decesso, mentre tra chi ha preso il placebo ce ne sono stati 12.

Citata dalla CNN, Angela Reiersen, psichiatra della Washington University di St. Louis che per prima ha avuto l’idea di studiare la fluvoxamina per il Covid, ha definito i risultati “piuttosto notevoli”.

POSSIBILI EFFETTI COLLATERALI

Gli effetti collaterali comuni della fluvoxamina, secondo la National Alliance on Mental Illness, includono mal di testa, nausea, diarrea e vertigini che però spesso diminuiscono man mano che i pazienti continuano a prendere il farmaco.

I ricercatori, tuttavia, hanno affermato che rimangono domande sulla tollerabilità della fluvoxamina, dato che diversi partecipanti che hanno ricevuto il farmaco hanno smesso di prenderlo a causa degli effetti collaterali. Due studi in corso stanno esaminando l’uso di una dose inferiore nei pazienti con Covid.

I LIMITI DELLO STUDIO

Nonostante la fluvoxamina sia un’opzione sicura, poco costosa e ben tollerata, alcune domande restano ancora senza risposta. Saranno infatti necessarie ulteriori ricerche su persone a basso rischio e su chi ha già ricevuto il vaccino.

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