skip to Main Content

Virus Respiratorio Sinciziale

Ecco cosa succede se il virus dell’influenza si fonde con quello respiratorio sinciziale

Lo studio che analizza cosa accade se il virus dell’influenza si fonde con quello respiratorio sinciziale potrebbe spiegare come mai le coinfezioni possono portare in alcuni pazienti a un significativo peggioramento della malattia. Tutti i dettagli su un nuovo virus ibrido mai osservato prima

 

Per la prima volta è stato osservato un nuovo virus ibrido, formatosi dall’unione del comune virus influenzale con quello respiratorio sinciziale (Rsv), in grado di eludere il sistema immunitario umano e di infettare le cellule polmonari.

La particolarità è che, invece di competere tra di loro come accade di solito, i due virus si sono fusi in una eccezionale cooperazione virale.

Secondo i ricercatori, questo potrebbe spiegare perché le coinfezioni (la presenza all’interno dell’organismo di più virus), in alcuni pazienti, possono portare a un significativo peggioramento della malattia, come nel caso di polmoniti virali particolarmente difficili da trattare.

DUE COMUNISSIMI VIRUS

Ogni anno, afferma il Guardian, circa 5 milioni di persone in tutto il mondo vengono ricoverate in ospedale a causa dell’influenza A, mentre il virus respiratorio sinciziale (per cui sembra essere in dirittura di arrivo il primo vaccino per adulti e anziani) è la principale causa di infezioni acute delle basse vie respiratorie nei bambini di età inferiore ai 5 anni e, in alcune situazioni, può causare gravi malattie sia in bambini che negli anziani.

Secondo le stime a livello globale, riportate dal New England Journal of Medicine nel 2005, in un anno vengono contagiati dal virus tra il 3 e il 7% degli over 60 e tra il 4 e il 10% degli adulti dai 18 anni in su. E nei paesi industrializzati, l’Rsv provoca oltre 420.000 ricoveri ogni anno e 29.000 decessi tra gli adulti.

LA SCOPERTA

Per conoscere più da vicino cosa accade quando una persona viene coinfettata, un team del Centro per la ricerca sui virus dell’Università di Glasgow ha deliberatamente infettato cellule polmonari umane con entrambi i virus e ha scoperto che, invece di competere l’uno con l’altro, si sono fusi insieme per formare un virus ibrido a forma di palma – con l’Rsv che forma il tronco e l’influenza le foglie.

“Questo tipo di virus ibrido non è mai stato descritto prima”, ha dichiarato il professor Pablo Murcia, che ha supervisionato la ricerca, pubblicata su Nature Microbiology. “Stiamo parlando di virus di due famiglie completamente diverse che si combinano insieme con i genomi e le proteine esterne di entrambi i virus. Si tratta di un nuovo tipo di virus patogeno”.

IL VIRUS IBRIDO

Questo nuovo virus ibrido è riuscito a infettare le cellule vicine, anche in presenza di anticorpi contro l’influenza che di solito bloccano l’infezione.

Sebbene gli anticorpi continuassero a rimanere attaccati alle proteine dell’influenza sulla superficie del virus ibrido, spiegano gli esperti, il virus ha semplicemente usato le proteine dell’Rsv vicino per infettare le cellule polmonari.

COSA SI TEME

Ciò che preoccupa gli esperti, che non avevano mai visto un simile comportamento, è che la cooperazione tra i due virus oltre ad aiutarli a eludere il sistema immunitario, può anche dare loro la possibilità di accedere a una gamma più ampia di cellule polmonari.

Infatti, mentre l’influenza di solito infetta le cellule del naso, della gola e della trachea, l’Rsv tende a preferire le cellule della trachea e dei polmoni.

Secondo il dottor Stephen Griffin, virologo dell’Università di Leeds, questa unione “forse potrebbe aumentare le probabilità che l’influenza scateni un’infezione polmonare grave e talvolta fatale, chiamata polmonite virale”, ma serviranno comunque ulteriori approfondimenti per dimostrare che i virus ibridi sono implicati nelle malattie umane.

I PROSSIMI PASSI

Lo studio ha quindi definito un’interazione finora sconosciuta tra i virus respiratori ma ora il prossimo passo è appunto confermare se i virus ibridi possono formarsi in pazienti con coinfezioni e, in caso affermativo, quali: “Dobbiamo sapere se questo accade solo con l’influenza e l’Rsv o se si estende anche ad altre combinazioni di virus”, ha detto Murcia al Guardian.

“Questo studio è la dimostrazione che le relazioni che si possono instaurare tra virus diversi, quando infettano la stessa cellula, possono portare poi alla generazione di ceppi virali nuovi ibridi. Un meccanismo non troppo diverso da quello che sta alla base della generazione dei virus influenzali pandemici, in cui virus influenzali animali e umani co-infettano lo stesso ospite – ha commentato Giovanni Maga, direttore dell’Istituto di Genetica Molecolare Luigi Luca Cavalli-Sforza di Pavia -. Questo studio può aprire nuove vie di ricerche per comprendere meglio le potenziali relazioni che circolando nello stesso periodo e infettando le stesse cellule possono eventualmente mescolare anche le loro caratteristiche”.

Back To Top