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Origine Covid

Ecco cosa ha rivelato l’ex capo dei Cdc Usa sull’origine del Covid

Si è tenuta la prima udienza pubblica di una commissione del Congresso degli Stati Uniti che indaga sull’origine del Covid ed ecco cosa è emerso dalle dichiarazioni di Robert Redfield, ex capo dei Cdc Usa e convinto sostenitore della tesi della fuga del virus dal laboratorio, e Anthony Fauci, ex consigliere medico capo del presidente, convinto invece della trasmissione animale-uomo

 

Anche se il Covid sembra scomparso come per magia, negli Stati Uniti, la sua origine continua a infiammare il dibattito tra democratici e repubblicani. I primi ci vanno con i piedi di piombo, i secondi sono per la maggior parte convinti che tutto sia iniziato con la fuga del virus SARS-CoV-2 dal laboratorio di Wuhan. Lo stesso ex presidente Donald Trump parlò di “virus cinese”.

Le ultime dichiarazioni dell’ex capo dei Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc), Robert Redfield, smentite da quelle del volto de facto della risposta statunitense alla pandemia, il dottor Anthony Fauci, aggiungono nuovi dettagli a una storia che ha fatto quasi 7 milioni di morti e che probabilmente resterà senza una verità.

La maggior parte degli esperti, infatti, oltre a ritenere che sia già trascorso troppo tempo e che le autorità cinesi non siano state collaborative nell’indagare o lasciar indagare sull’origine della pandemia, concorda sul fatto che non ci siano prove sufficienti per dimostrare che il virus sia fuoriuscito da un laboratorio.

COSA DICE L’EX CAPO DEI CDC

Alla prima udienza pubblica di una commissione del Congresso degli Stati Uniti (formata dalla nuova maggioranza repubblicana della Camera dei Rappresentanti) che indaga sulla comparsa del coronavirus, Redfield ha dichiarato di essere stato “messo in disparte” ed “escluso” per le sue opinioni durante le prime discussioni sulle origini della pandemia sia da Fauci, all’epoca capo del National Institute of Allergy and Infectious Diseases, sia dall’ex direttore dei National Institutes of Health (Nih), Francis Collins.

“Mi è stato detto che volevano un’unica narrazione […] La scienza ha un dibattito e loro hanno stroncato qualsiasi dibattito”, ha affermato. L’ex capo dei Cdc, fa sapere Politico, ha fatto anche il nome del britannico Jeremy Farrar, all’epoca alla guida del Wellcome Trust e ora massimo scienziato dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), per averlo escluso.

Redfield, che è stato uno dei primi sostenitori della teoria della fuga dal laboratorio, ha detto che per lui non era “scientificamente plausibile” che il virus avesse origini naturali.

Durante la testimonianza, ha anche evidenziato la sua opposizione alla cosiddetta ricerca sul guadagno di funzione (gain of function), ovvero quelle tecniche che in virologia prevedono la modifica di virus al fine di fornirgli delle nuove capacità che permettano ai ricercatori di sviluppare vaccini e terapie utili per contrastare una eventuale futura epidemia causata da un virus simile a quelli studiati.

Per l’ex capo dei Cdc, “le agenzie statunitensi hanno probabilmente finanziato questo tipo di ricerca presso l’istituto di Wuhan”.

COSA RISPONDE FAUCI

Fauci, che non era presente all’udienza ma che secondo il New York Post sarebbe “più che felice di testimoniare”, ha respinto l’accusa di Redfield definendola “completamente falsa”.

“Nessuno ha escluso nessuno”, ha dichiarato a Politico dopo l’udienza. “E l’idea di dire che non lo si voleva lì perché aveva un’opinione diversa… metà delle persone nella telefonata pensavano potesse trattarsi di un virus ingegnerizzato”.

Collins, che ora è consigliere scientifico del presidente Joe Biden, non ha risposto immediatamente a una richiesta di commento da parte del quotidiano statunitense. In passato aveva comunque dichiarato di condividere l’opinione di Fauci, “ma che una fuga dal laboratorio era possibile”.

Inoltre, l’immunologo, scrive Politico, “ha ripetutamente negato che l’Nih abbia finanziato la ricerca sul guadagno di funzione presso il laboratorio di Wuhan”.

CI SARÀ UNA RISPOSTA DEFINITIVA SULL’ORIGINE DELLA PANDEMIA?

“L’udienza – si legge sul New York Times – non ha prodotto nuove prove ma molto teatro politico e ha chiarito quanto sia difficile trovare prove conclusive sul fatto che il virus sia sfuggito a un laboratorio o sia passato naturalmente dagli animali all’uomo”.

Tutti sembrano comunque concordare che la risposta probabilmente arriverà dalle agenzie di intelligence, e non dagli scienziati. Intanto la scorsa settimana, il Senato statunitense ha approvato una legge che ordina la declassificazione dell’intelligence relativa al Wuhan Institute of Virology e l’approvazione del provvedimento da parte della Camera sarebbe prevista per oggi.

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