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Virus Pipistrello Lombardia

Cosa sappiamo del virus Issyk-Kul isolato in un pipistrello in Lombardia

È la prima volta che viene isolato in Italia. Il virus Issyk-Kul è stato identificato in un pipistrello deceduto spontaneamente e sono in corso ulteriori indagini per capire se esiste un eventuale rischio di trasmissione dagli animali all’uomo. Tutti i dettagli

 

Isolato per la prima volta nel 1970 in un pipistrello in Kirghizistan, il virus Issyk-Kul (Iskv) non era mai stato identificato in Italia fino a venerdì scorso quando l’Istituto Zooprofilattico sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna (Izsler) ha svolto delle indagini di sorveglianza passiva sui pipistrelli previste dal ‘Piano Fauna Selvatica’ della Regione Lombardia.

L’isolamento è avvenuto su un esemplare di pipistrello deceduto spontaneamente presso il Cras Wwf della Valpredina, in provincia di Bergamo.

L’ORIGINE DEL VIRUS ISSYK-KUL

Come riferito da Nature, il virus Issyk-Kul, membro della famiglia Nairoviridae, è stato isolato per la prima volta negli anni ‘70 da pipistrelli vespertilionidi dell’Asia centrale e prende infatti il suo nome dall’omonimo lago del Kirghizistan.

In seguito, è stato rilevato nei vicini Tagikistan e Kazakistan in diverse specie di pipistrelli e zecche, che si pensa siano entrambi serbatoi di Iskv con trasmissione all’uomo associata alle punture di zecca ed esposizione a feci e urina di pipistrello.

Nel 2020 è stato descritto il rilevamento di un nuovo ceppo del virus Issyk-Kul in Germania.

COSA SI SA DEL VIRUS NELL’UOMO

Non si sa molto del virus Issyk-Kul ma è stato descritto come causa di possibili focolai di malattia nell’uomo caratterizzati da febbre, mal di testa, mialgia e nausea, con tempi di convalescenza anche di alcune settimane.

IL PIPISTRELLO IN LOMBARDIA

L’Istituto Zooprofilattico sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna ha fatto sapere di aver isolato il virus in un pipistrello appartenente alla specie Hypsugo savii, sedentaria e molto diffusa nelle aree urbane, tanto che utilizza gli edifici come siti di rifugio e per questo preoccupa per possibili implicazioni per la salute pubblica.

MONITORARE LA DIFFUSIONE

Come infatti ha ricordato Palazzo Lombardia, da venti anni a questa parte, in Italia si è assistito “a un continuo ed esponenziale aumento delle popolazioni di animali selvatici”. Un aumento sia per consistenza numerica sia per distribuzione geografica, che ha raggiunto “livelli tali da rappresentare un’entità non più trascurabile in termini di potenziali fattori di rischio sanitario per gli animali domestici e per l’uomo”.

Per tale motivo, la Regione Lombardia è dotata dal 2012 di un ‘Piano Fauna Selvatica’ che ha lo scopo di monitorare “eventuali fenomeni di spillover nella fauna selvatica”.

È infatti ormai noto che i pipistrelli, in particolare, stiano attirando sempre più attenzione in quanto potenziali ospiti serbatoio di numerosi virus patogeni per gli animali e l’uomo.

IL COMMENTO DI LETIZIA MORATTI

L’assessore al Welfare lombardo Letizia Moratti ha definito il lavoro dell’Izsler “un risultato di assoluto rilievo scientifico che testimonia la bontà del piano regionale di monitoraggio della fauna selvatica e del lavoro che quotidianamente viene portato avanti dall’Izsler, dall’Unità organizzativa veterinaria del Welfare e dai Centri di recupero animali selvatici (Cras)”.

Moratti ha poi ribadito l’importanza di non creare allarmismi e non ‘demonizzare’ gli animali anche se “le dinamiche degli ultimi anni impongono un’attenzione particolare sulla fauna selvatica per evidenziare precocemente possibili fattori di rischio per la salute e il possibile veicolarsi del virus”.

I PROSSIMI PASSI

Attualmente quello annunciato dall’Izsler è l’unico caso isolato in Italia ma sono in coso ulteriori indagini volte a definire non solo diffusione, distribuzione ed ecologia del virus ma anche prevalenza/incidenza di Iskv che facciano capire se esiste un eventuale rischio di trasmissione e diffusione agli animali e all’uomo.

Intanto, sono già stati informati l’Istituto superiore di sanità (Iss) e il ministero della Salute. Il 9 novembre, inoltre, è prevista la comunicazione dei rischi emergenti da parte dell’Izler attraverso l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa).

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