È stata la 90enne Margaret Keenan a Coventry la prima vaccinata in UK con il vaccino di Pfizer-BionTech. Le telecamere di tutte le emittenti inglesi l’hanno inquadrata mentre l’infermiera dell’Nhs le iniettava l’antidoto che dovrebbe proteggerla dalla malattia. La signora Keenan, che compirà gli anni proprio settimana prossima ha detto: “Strano essere la prima, speriamo che tutto vada per il verso giusto”. A Londra è stato un altro 90enne, George Lloyd, a Croydon, il primo a essere vaccinato. Il grande programma di vaccinazioni britannico è in pieno corso e nel pomeriggio il ministro della Salute, Matt Hancock, riferirà in Aula ai Comuni.
Boris Johnson ha ritwittato un post dell’Nhs per annunciare l’inizio del rollout, che, nelle intenzioni del Governo, porterà a immunizzare quasi tutta la popolazione entro la fine della primavera. Intervenendo in diretta all’emittente Sky News, il Chief Scientific Advisor, Sir Patrick Vallance, ha delineato il programma delle vaccinazioni. Entro Natale il vaccino sarà portato nelle care homes, le case di riposo.
Poi, in primavera, quando saranno disponibili anche gli altri vaccini, e in particolare quello anglo-italiano sviluppato dallo Jenner Institute di Oxford, si vaccinerà il resto della popolazione. Man mano che i vaccini saranno distribuiti sarà possibile pensare a nuove forme di convivenza sociale e a cambiare le restrizioni che dal mese di marzo hanno cambiato la vita degli inglesi.
Vallance però è stato chiaro sul ritorno alla normalità: siamo solo all’inizio e, pensare a un mondo Covid-free è ancora molto presto. Il titolare della Salute, Hancock, ha parlato di giornata dalle “forti emozioni”, e annunciato che, oltre alle dosi iniziali di 800mila unità, altre 4 milioni di dosi arriveranno entro fine dicembre per completare il primo ciclo. “Quello di oggi è un grandissimo risultato”, ha detto il Ministro, “ma ricordiamoci di adempiere sempre alle regole sul distanziamento sociale, sulle mascherine e di lavarci sempre le mani”.
La somministrazione del vaccino ha poco a che fare con la Brexit. Il Regno Unito fino al primo gennaio è ancora vincolato alle regole dell’Unione Europea e dell’Ema per quanto concerne i trattamenti sanitari. Johnson ha solo seguito una procedura di emergenza prevista dalla stessa Ema, come ha riferito il capo della Medicine & Healthcare products Regulatory Agency (MHRA) britannica, Dottoressa June Raine.
Forse, ha più a che fare con il fatto che il Governo britannico ha da subito preso la leadership sulla questione vaccini, organizzando – naturalmente online – il Global Vaccine Summit nello scorso mese di giugno, e lo UK è il Paese che ha più investito al mondo nei programmi per le vaccinazioni anti-Covid. Johnson ha infatti annunciato a settembre alle Nazioni Unite come il Paese avesse investito 500 milioni di sterline affinché la distribuzione del vaccino avvenisse in modo “equo, in tutti gli Stati del mondo”. Inoltre, attraverso la collaborazione con la Fondazione Bill e Melissa Gates e con Welcome Trust, il Regno Unito si è già messo in moto per prevenire le future pandemie.