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Ansia Depressione

Come arginare ansia e depressione? L’idea degli Stati Uniti

Gli Stati Uniti raccomandano uno screening per individuare ansia e depressione, ma l’aumento dei problemi di salute mentale non riguarda solo gli States. Ecco come agiranno e i dati che confermano l’urgenza di intervenire

 

Negli Stati Uniti, da agosto 2020 a febbraio 2021, la percentuale di adulti che ha presentato i sintomi di un disturbo d’ansia o depressivo è passata dal 36,4% al 41,5%.

Ad affermarlo è uno studio citato dalla U.S. Preventive Services Task Force, un comitato di esperti del ministero della Salute statunitense, che due giorni fa ha avanzato una raccomandazione senza precedenti in cui suggerisce di “effettuare screening per depressione, ansia e panico su tutti gli adulti sotto i 65 anni”.

Il documento è stato pubblicato in forma di bozza e verrà finalizzato nei prossimi mesi dopo che gli esperti avranno esaminato i commenti del pubblico che potranno essere inviati fino al 17 ottobre.

L’OBIETTIVO

La task force ha spiegato che la raccomandazione vuole contribuire a identificare il prima possibile eventuali disturbi della salute mentale, che altrimenti rischierebbero di non essere trattati per anni o addirittura decenni. Lo screening di solito avviene negli studi medici, dove i pazienti compilano dei questionari durante le visite di routine o altri appuntamenti.

All’inizio di quest’anno, il comitato aveva formulato una raccomandazione simile per i bambini e gli adolescenti.

Sebbene gli esperti stessero già lavorando a queste indicazioni prima dello scoppio della pandemia, il documento, come ha dichiarato al New York Times Lori Pbert, psicologa clinica, docente presso la Chan Medical School dell’Università del Massachusetts e membro della task force, arriva in un momento di “necessità critica”.

PERCHÉ NON INCLUDERE I PIÙ ANZIANI

La task force ha spiegato di non aver esteso la raccomandazione agli over 65 perché “non esistono prove evidenti dell’efficacia degli strumenti di screening negli adulti più anziani poiché i sintomi dell’ansia sono simili ai normali segni dell’invecchiamento, come la stanchezza e il dolore generalizzato”.

Inoltre, uno studio pubblicato su Nature afferma che sebbene fino alla metà degli anni ’90 si sia pensato che “la depressione fosse una condizione riscontrabile solo negli adulti”, “l’esordio tipico è nei primi anni dell’adolescenza, un periodo di intenso sviluppo cerebrale”.

La metà di tutti i disturbi mentali, aggiunge la rivista scientifica, inizia entro i 14 anni e il 75% entro i 20 anni. Se un giovane sperimenta la depressione o l’ansia spesso è un segno che potrebbe affrontare sfide a vita con i sintomi.

Grafico via Nature

PERCHÉ ORA

Pbert ha spiegato che fattori come l’inflazione, l’aumento della criminalità, la paura delle malattie e la perdita dei propri cari a causa della pandemia hanno fatto registrare negli Stati Uniti livelli di ansia superiori alla norma.

COME SARÀ LO SCREENING

Attraverso i questionari, si legge sul Wall Street Journal, verrà chiesto ai pazienti quanto spesso si sentono depressi o senza speranza, se hanno problemi con il sonno, la stanchezza o l’appetito, se hanno il pensiero di farsi del male o quanto spesso non riescono a controllare le loro preoccupazioni, su una scala che va da ‘per niente’ a ‘quasi ogni giorno’.

I DATI USA

Secondo la task force, circa un quarto degli uomini e circa il 40% delle donne negli Stati Uniti soffre di un disturbo d’ansia nel corso della vita e stando ai dati dei Centers for Disease Control and Prevention (Cdc), la percentuale di adulti statunitensi che hanno ricevuto un trattamento per la salute mentale negli ultimi 12 mesi è aumentata dal 19% del 2019 al 22% nel 2021.

Grafico via Cdc

Gli studi dimostrano inoltre che le donne hanno un rischio di depressione quasi doppio rispetto agli uomini e la raccomandazione ha prestato particolare attenzione agli screening per le pazienti in gravidanza e dopo il parto.

INIQUITÀ

La task force, riferisce il Nyt, ha anche affermato che “la rigorosa revisione degli studi disponibili ha rivelato che le persone nere o ispaniche sono spesso sottorappresentate nella ricerca sulla salute mentale, il che, se non affrontato, potrebbe contribuire a un ciclo di iniquità”.

Dal 2014 al 2019, i dati mostrano che il tasso di suicidi tra i neri americani è aumentato del 30%.

Grafico via Cdc

COSA PREVEDONO LE ASSICURAZIONI SANITARIE

Le assicurazioni sanitarie, precisa il Wsj, sono spesso tenute a coprire i servizi raccomandati dalla task force in base a una disposizione dell’Affordable Care Act, il cosiddetto Obamacare.

I LIMITI DELLA RACCOMANDAZIONE

Gli psichiatri, pur compiacendosi dell’attenzione rivolta alla salute mentale, hanno anche sottolineato che uno screening standardizzato è solo il primo passo verso una diagnosi e che gli operatori dovranno stare attenti a non dare per scontato che un risultato positivo dello screening indichi un disturbo clinico.

Si teme infatti che una sovradiagnosi di falsi positivi possa avere effetti collaterali. Nel Regno Unito, per esempio, ricorda il Wsj, dopo una revisione del 2020, non è più stato raccomandato lo screening della depressione, in parte per questi motivi.

Come dichiarato da Pbert, mancano inoltre prove sufficienti per avanzare una raccomandazione a favore o contro lo screening del suicidio, nonostante si sia registrato un aumento dei casi del 30% negli ultimi due decenni.

UNA SITUAZIONE COMUNE OVUNQUE

Ma l’aumento dei problemi di salute mentale non riguarda solo gli Stati Uniti. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), infatti, l’ansia e la depressione sono aumentate del 25% a livello globale durante il primo anno della pandemia e da allora sono migliorate solo parzialmente.

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