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Pfizergate

Ci vorrà una terza dose anti-Covid entro un anno, dice Pfizer

Che cosa ha detto il ceo di Pfizer, Albert Bourla, in un'intervista televisiva il 15 aprile a Cnbc. L'articolo di Enrico Martial

Tra i sei e i dodici mesi dopo le prime due iniezioni “sarà probabilmente necessaria una terza dose di vaccino”, ha detto il ceo di Pfizer, Albert Bourla, in una intervista televisiva il 15 aprile a Cnbc, orario serale in Italia. Ci sarà poi una vaccinazione annuale, ha aggiunto.

Al riguardo erano già emerse nei giorni scorsi alcune ipotesi sui possibili richiami annuali e sulla necessità di consolidare le capacità di immunizzazione. Secondo Cnbc, Bourla avrebbe già avanzato questa ipotesi i primi giorni di aprile. Inoltre, Alex Gorsky, ceo di Johnson & Johnson, a febbraio aveva ipotizzato una vaccinazione annuale ricorrente “come per l’influenza stagionale”.

I dati sulla durata dell’immunizzazione iniziano progressivamente a essere disponibili, così da consentire le prime analisi, che hanno un rilievo per due profili, in primo luogo per le varianti, su cui Pfizer con la tedesca Biontech a febbraio aveva avviato uno studio clinico per gli effetti utili di una possibile terza dose.

In secondo luogo, i dati sono necessari per la programmazione della produzione industriale e della ricerca, su base globale, mentre si estenderà progressivamente la vaccinazione nei diversi Paesi.

Sempre il 15 aprile, David Kessler, responsabile scientifico della task force Covid-19 del Presidente Biden, in una audizione al Congresso ha ugualmente avanzato l’ipotesi di un ulteriore richiamo della vaccinazione.

L’analisi di Pfizer si riferisce su un gruppo di 12mila persone, oltre ai dati che provengono dai diversi Paesi in cui il vaccino è stato somministrato, a partire dal mese di dicembre del 2020.

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