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Chi punta sul vaccino russo Sputnik V

Bolivia, Argentina, Israele e Ungheria si affidano al vaccino russo di Sputnik V, che verrà prodotto anche dall'indiana Hetero 

 

Mentre la Russia autorizza l’utilizzo del vaccino russo anche per gli ultra sessantenni, l’Argentina ha iniziato la sua campagna di vaccinazione anti Covid-19 con il vaccino Sputnik V. E’ il primo Paese latinoamericano a utilizzarlo.

A prenotare il vaccino russo sono stati anche Israele e Ungheria. Tutti i dettagli.

AL VIA LA CAMPAGNA IN ARGENTINA

Partiamo dall’America Latina. È partita la campagna vaccinale in Argentina: 300 mila dosi del vaccino russo sono arrivate nel Paese latino americano il 24 dicembre e la prima somministrazione si è tenuta presso l’ospedale Posadas di Buenos Aires.

Si inizia con il personale ospedaliero: “L’idea è di iniziare la vaccinazione con le persone più a rischio”, ha spiegato il ministro della Salute, Gines Gonzalez Garcia, parlando della “più grande campagna di vaccinazione dell’Argentina”. Le dosi di Sputnik ordinate sono 19,7 milioni di dosi, da consegnare tra gennaio e febbraio.

L’Argentina è il quarto paese dell’America Latina a lanciare la sua campagna di vaccinazione contro il coronavirus, ma è il primo della regione ad affidarsi al vaccino Russo. Messico, Costa Rica e Cile sono già partiti, ma con il vaccino tedesco-americano di Pfizer e BioNTech.

ANCHE LA BOLIVIA PRONOTA SPUTNIK

A seguire l’esempio dell’Argentina è la Bolivia, che il 30 dicembre ha firmato un contratto con la Russia per l’acquisto di 5,2 milioni di dosi di Sputnik V, secondo l’agenzia di stampa Abi.

“Con questo contratto garantiamo 5,2 milioni di dosi al popolo boliviano. Vanno ad aggiungersi alle dosi che stiamo già gestendo anche con il sistema Covax. Sommando questi due elementi avremo molti più vaccini”, ha detto il presidente Luis Arce. Arce ha aggiunto anche che la domanda di vaccini russi è alta che una prima spedizione di 1,7 milioni di dosi di Sputnik V arriverà nel Paese a marzo e un’altra quantità simile ad aprile.

“Tuttavia, siamo riusciti a convincere i nostri fratelli in Russia a inviarci entro gennaio circa 6.000 dosi da somministrare immediatamente alla popolazione più vulnerabile e bisognosa”, ha detto il Presidente. L’obiettivo del governo boliviano è quello di immunizzare contro il Covid-19, gratuitamente e volontariamente, almeno l’80% della popolazione boliviana.

IL VACCINO RUSSO

Un passo indietro. Il vaccino russo, sviluppato dal Centro Gamaleya, è stato registrato l’ 11 agosto 2020 dal Ministero della Salute, diventando il primo vaccino registrato al mondo contro Covid-19.

Il farmaco si basa su “due diversi vettori basati sull’adenovirus umano, consentendo una risposta immunitaria più forte e più a lungo termine rispetto ai vaccini che utilizzano lo stesso vettore per due dosi”.

L’EFFICACIA

La registrazione è avvenuta nonostante il vaccino fosse ancora in fase di sperimentazione. I dati preliminari sono stati annunciati solo nei giorni scorsi.

Gli studi clinici di Fase III in doppio cieco, randomizzati e controllati, con 40.000 volontari, hanno dimostrato che al 42° giorno dopo la prima dose (equivalenti a 21 giorni dopo la seconda dose), il tasso di efficacia del vaccino è superiore al 95%.

SI AMPLIA LA CAMPAGNA VACCINALE IN RUSSIA

A vaccinarsi con lo Sputnik V sarà anche il presidente Russo, Vladimir Putin. E il ministero della Salute ha anche autorizzato la vaccinazione contro il covid-19 per gli over 60: “Il ministero della Salute ha approvato le modifiche alle istruzioni per l’uso del farmaco. Così, anche i cittadini di età superiore ai 60 anni potranno essere vaccinati contro il coronavirus”, ha detto il ministro della Salute Mikhail Murashko.

ISRAELE HA GIA’ ORDINATO VACCINO RUSSO

E Sputnik V ispira la fiducia di Israele. Il Centro Medico Hadassah di Gerusalemme ha già ordinato un milione e mezzo di dosi.

L’UNGHERIA PRENOTA IL VACCINO DI MOSCA

Anche l’Ungheria di Viktor Orban si affida al farmaco russo. Le dosi sono già arrivate a Budapest. “Siamo il primo Paese dell’Ue a ricevere queste dosi”, aveva annunciato il ministro degli Esteri, Peter Szijjarto. Anche sul vaccino, dunque, l’Ungheria si svincola dall’Ue.

LA PRODUZIONE

La prenotazione fuori dai confini russi hanno portato la Russia a stringere più accordi di produzione. Il Fondo sovrano russo per gli investimenti diretti, Rdfi, ha siglato un accordo con Hetero, una delle principali società farmaceutiche generiche dell’India, per la produzione di oltre 100 milioni di dosi all’anno del vaccino Sputnik V, a partire dal 2021.

Trattative in corso anche con Astrazeneca, a detta di Putin. “Il nostro vaccino è sicuro ma non abbiamo al momento la capacità di produrre abbastanza dosi”, ha ammesso Vladimir Putin. “Sono sicuro che il prossimo anno riusciremo ad avere i macchinari necessari per aumentare la produzione. AstraZeneca si è detta pronta a lavorare con noi”, ha aggiunto il Presidente: “E’ un brand globale e sono sicuro che il risultato sarà positivo, sia per i russi che per il resto del mondo”.

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