Dopo gli Stati di New York e Illinois, le città di New York e San Francisco, adesso anche la California ha dichiarato lo stato di emergenza a causa dell’epidemia di vaiolo delle scimmie e nella Grande Mela riappare pure la poliomielite, il cui ultimo caso risaliva al 2013.
IL VAIOLO DELLE SCIMMIE FA SCATTARE LO STATO DI EMERGENZA IN CALIFORNIA
Ieri il governatore della California, il democratico Gavin Newsom, ha dichiarato lo stato di emergenza in risposta all’incremento dei casi di contagio da vaiolo delle scimmie.
Newsom ha affermato che la decisione faciliterà la gestione delle vaccinazioni e del tracciamento dei nuovi casi, rafforzando il coordinamento tra il dipartimento della Salute e le altre agenzie competenti: “Le autorità statali stanno lavorando per rallentare la diffusione del virus, rafforzando la capacità di screening e di tracciamento dei contagi”.
La dichiarazione arriva mentre negli Stati Uniti sono stati segnalati più di 5.800 casi tra probabili e confermati, di cui quasi 800 in California.
La California è ora il terzo – dopo New York e Illinois – e il più grande Stato americano a emettere una dichiarazione a livello statale relativa alla malattia.
LA STRATEGIA VACCINALE
Finora, secondo quanto dichiarato dal governatore, lo Stato ha ricevuto più di 61.000 dosi di vaccino e ne ha distribuite più di 25.000. A metà luglio, il dipartimento sanitario della California, si legge su Cnn, ha richiesto da 600.000 a 800.000 dosi aggiuntive di vaccino per contribuire ad ampliare l’idoneità alle esposizioni confermate e probabili, nonché ai soggetti ad alto rischio.
“Continueremo a lavorare con il governo federale per garantire più vaccini, sensibilizzare la popolazione sulla riduzione del rischio e stare dalla parte della comunità LGBTQ che combatte la stigmatizzazione”, ha detto Newsom.
Per rispondere ai focolai di vaiolo delle scimmie, la California ha utilizzato i test, la ricerca dei contatti e l’infrastruttura vaccinale costruita per la pandemia di Covid-19.
LA RICOMPARSA DELLA POLIOMIELITE A NEW YORK DOPO QUASI 10 ANNI
Intanto a New York, dove insieme a San Francisco si concentrano quasi la metà dei 5 mila contagi di vaiolo delle scimmie, compare una nuova emergenza. Dopo più di 9 anni, infatti, è stato segnalato un caso di poliomielite e, nel mese di giugno, sono state rinvenute tracce del virus in un campione di acque reflue della città.
Le autorità sanitarie di New York hanno sollecitato la popolazione dello Stato a vaccinarsi contro la poliomielite poiché secondo i Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC) la presenza del virus nelle acque di scarico suggerisce la presenza di diverse persone infette nella comunità.
IL CASO DI POLIOMIELITE
A distanza di più di 40 anni dall’ultimo caso domestico e a 9 anni dall’ultimo caso importato, il dipartimento di Salute Pubblica dello Stato di New York ha registrato un caso di poliomielite in un residente non vaccinato della contea di Rockland, a circa 48 chilometri a nord di Manhattan.
IL CEPPO DEL VIRUS
Dalle prime informazioni, scrive Il Post, il paziente sembrerebbe aver contratto la poliomielite derivata dal vaccino e non quella che si sviluppa dal virus nella sua versione “originale” (wild-type).
Questo accade quando si viene contagiati – di solito attraverso le feci, l’acqua o cibi contaminati – da qualcuno che ha fatto un tipo di vaccino che contiene il virus vivo in forma attenuata. L’ipotesi dei CDC, infatti, è che la persona individuata nella contea di Rockland abbia contratto il virus all’estero poiché questo tipo di vaccino si usa in alcuni Paesi in via di sviluppo, ma non negli Stati Uniti, dove ne viene invece somministrato uno a virus inattivato e che quindi non può causare contagi.
LA COMUNITÀ ORTODOSSA DELLA CONTEA DI ROCKLAND
Nella contea di Rockland, inoltre, vive una minoranza della comunità ebrea ultraortodossa che rifiuta i vaccini per motivi sia religiosi che in parte legati ad argomentazioni antivacciniste. Comunità, secondo il New York Times, alla quale apparterebbe anche la persona contagiata, la stessa di cui si era già parlato tra il 2018 e il 2019, quando c’era stata un’epidemia di morbillo, causata dai bassi tassi di vaccinazione del gruppo.
IL LEGAME CON ISRAELE
I test di laboratorio, riferisce il Guardian, hanno inoltre confermato che il ceppo del caso è geneticamente collegato a uno trovato in Israele. Ma, hanno aggiunto i funzionari, questo non significa che il paziente abbia viaggiato in Israele.
TRACCE DI VIRUS ANCHE A LONDRA
I CDC hanno poi dichiarato che il sequenziamento genetico rintracciato nella contea di Rockland si collega anche a campioni di virus identificati nel Regno Unito.
A fine giugno, infatti, le autorità britanniche avevano segnalato un potenziale focolaio a Londra, dopo che erano stati scoperti alcuni campioni positivi nelle acque di scolo della città.
Nel Regno Unito la poliomielite era stata dichiarata eradicata nel 2003.