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AstraZeneca Cina

Astrazeneca, vaccinazione intranasale per fermare il Covid?

La vaccinazione con ChAdOx1, intranasale, effettuata sui macachi e sui criceti ferma la diffusione del Covid-19. Il rapporto di bioRxiv

 

Il vaccino ChAdOx1 nCoV-19 (AZD1222) messo a punto dall’Università di Oxford, in collaborazione con l’italiana Irbm e prodotto da Astrazeneca, ora al vaglio dell’Ema, potrebbe bloccare la diffusione del Covid se somministrato per via intranasale.

Tutti i dettagli.

LA SPERIMENTAZIONE INTRANASALE SUI MACACHI

Come riferisce bioRxiv, la vaccinazione con ChAdOx1, intranasale, effettuata sui macachi rhesus affetti da variante di D614G del coronavirus 2 (SARS-CoV-2) con sindrome respiratoria acuta severa in resi, diminuisce la diffusione virale della malattia.

“La vaccinazione intranasale dei macachi rhesus ha determinato una riduzione della dispersione e una riduzione della carica virale nel lavaggio broncoalveolare e nel tessuto del tratto respiratorio inferiore”, spiega l’articolo scientifico.

STOP A DIFFUSIONE ANCHE SU CRICETI

La soluzione è risultata efficace anche nei criceti siriani. La carica virale nei tamponi effettuati a criceti vaccinati per via nasale è risultata significativamente ridotta rispetto ai controlli precedenti e non è stato trovato alcun Rna virale o virus infettivo nel tessuto polmonare, “sia in un challenge diretto che in un modello di trasmissione”, spiega BioRxiv.

LE DIFFERENZE CON UNA VACCINAZIONE INTRAMUSCOLARE

Quanto sopra è una bella novità. La vaccinazione intramuscolare con ChAdOx1 nCoV-19/AZD1222 ha protetto i macachi rhesus dalla polmonite e dalla malattia in forma grave, ma non ha ridotto la diffusione di SARS-CoV-2.

VACCINAZIONE INTRANASALE SULL’UOMO

Ancora sconosciute le possibili implicazioni di una vaccinazione intranasale sull’uomo. Se la cosa si confermasse anche sugli esseri umani, ovvero se un uso intranasale potrebbe bloccare la diffusione del virus, “sarebbe davvero un game changer”, commenta Roberta Villa, giornalista laureata in medicina e chirurgia, assegnista di ricerca per l’Università Ca’ Foscari di Venezia.

IL VACCINO

Il vaccino ChAdOx1 nCoV-19, a vettore virale, sfrutta una versione modificata dell’adenovirus dello scimpanzé, non più in grado di replicarsi, come vettore per fornire le istruzioni per sintetizzare la proteina spike di SARS-CoV-2. La proteina, una volta prodotta, dunque, può stimolare la risposta immunitaria, sia anticorpale che cellulare.

L’EFFICACIA

Il farmaco ha dimostrato un’efficacia complessiva del 70,4%, dopo due dosi, nel prevenire il Covid-19 nelle persone di età compresa tra 18 e 55 anni. L’efficacia è stata pari al 62,1% nei partecipanti con che hanno ricevuto due dosi complete e pari al 90% nei partecipanti che hanno ricevuto soltanto mezza dose alla prima somministrazione e dose intera alla seconda.

IN ATTESA DELL’EMA

Il vaccino è in fase di valutazione sui tavoli dell’Ema, l’Agenzia Europea del farmaco, che dovrà esprimersi entro il 29 gennaio.

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