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Palù Magrini Aifa

Aifa, tutte le tensioni virali tra Palù e Magrini

Che cosa succede all'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) tra il presidente Giorgio Palù e il direttore generale Nicola Magrini

 

Alta tensione in casa Aifa.

Sotto lo stesso tetto, quello dell’Agenzia italiana del farmaco, convivono (a fatica) tesi ed opinioni diverse. Da una parte ci sono quelle del presidente, Giorgio Palù, dall’altra quelle del direttore generale, Nicola Magrini: di fatto tutte le ultime decisioni sono oggetto di polemiche.

Lo scontro, come scrive  oggi il Corriere della Sera, si è consumato ed evidenziato anche sullo stop del vaccino Astrazeneca.

LE TENSIONI PALU’-MAGRINI IN AUDIZIONE

La tensione si è avvertita anche in audizione alla Camera, il 18 marzo. Mentre Giorgio Palù spiegava che “i vaccini possono fare micro e macro trombosi perché attivano la risposta infiammatoria, una difesa innata intrinseca”, ammetteva anche che in questi mesi “siamo di fronte ad un’emergenza” e che non si poteva “attendere dieci anni per avere gli studi validati che normalmente occorrono”.

“Si è deciso di correre”, aveva aggiunto Palù, affermando che gli enti regolatori “guardano bene rischi e benefici”, riporta La Verità.

LE CORREZIONI DI MAGRINI

Parole, quelle di Palù, alle quali hanno fatto seguito i chiarimenti del direttore generale Magrini: “Il correre rispetto agli studi non ha significato saltare alcun passaggio e gli studi sono stati tutti effettuati, in particolare quelli clinici”.

E poi Magrini ha aggiunto: “Alcuni meccanismi cui ha fatto cenno il professor Palù circa il rischio trombosi sono fisiopatologiche e non sono sostenute da evidenze”, scrive La Verità.

LE PAROLE DI PALU’ SU ASTRAZENECA

Ma gli stracci tra i due sono volati, soprattutto, fuori dalla Camera. Palù, infatti, giustificava lo stop cautelativo e sosteneva, senza seguito effettivo, che “Ema probabilmente” avrebbe dato “una nota di avvertenza perché se ci sono soggetti femminili che hanno avuto trombosi bisognerà studiarli. Soprattutto le donne che prendono la pillola che è un farmaco pro-trombotico”.

MAGRINI: LA DECISIONE E’ STATA POLITICA

Magrini, invece, non era dello stesso avviso. E addirittura parlava dello stop al vaccino come scelta politica.

“Si è arrivati alla sospensione perché diversi Paesi europei, tra cui Germania e Francia, hanno preferito interrompere la vaccinazione dopo singoli casi recenti di eventi avversi, che hanno suggerito di fare una pausa per le verifiche e poi ripartire. E stata una scelta di tipo politico”, aveva affermato Nicola Magrini, in un’intervista a Repubblica.

IL CONFLITTO SUGLI ANTICORPI

Anche sul tema degli anticorpi monoclonali i due sono stati in conflitto.

Palù a Piazza Pulita – scrive Il Corriere della Sera – in una sorta di fuori onda, sosteneva che la responsabilità di aver frenato sulla sperimentazione dei monoclonali dell’azienda americana Lilly fosse da attribuirsi a Magrini.

“Forse perché abbiamo messo 380 milioni in un altro progetto toscano?”, aveva chiesto la giornalista, senza però nessuna risposta o smentita da parte di Palù. E qui Aifa era dovuta intervenire per spiegare che l’attesa era dovuta alla mancanza di volontà di rompere il fronte europeo.

CORRIERE: SCONTRO POLITICO?

Ma a cosa si deve questo conflitto? “Sarà perché il presidente Giorgio Palù è considerato vicino alla Lega, mentre il direttore generale Nicola Magrini è dato in quota Roberto Speranza (Leu). Sarà perché l’Aifa è un ente che fa capo al ministero della Salute”, scrive il Corriere della Sera.

IL COMMENTO DEL FOGLIO

Dello stesso avviso anche il Foglio: “I litigi Magrini-Palù e le decisioni sul caso AstraZeneca mostrano i problemi di un’autorità regolatoria condizionata dal governo e tenuta in ostaggio dalla politica”, si legge in un articolo a firma di Luciano Capone e Giovanni Rodriquez.

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