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Arnese

Scazzi Macron-Merkel su Astrazeneca, le pillole di Palù (Aifa), le pagelline di Guzzetti sul Pd, la guerra di Draghi al Cts (Guerra ko)

Che cosa succede sul vaccino Astrazeneca e non solo. Fatti, nomi, numeri, curiosità e polemiche. I tweet di Michele Arnese, direttore di Start

 

LE BASI DELLO STOP TEUTONICO AD ASTRAZENECA

 

ESEMPI E NUMERI SULLA NOTORIA EFFICIENZA TEUTONICA

 

DISCUSSIONI TEUTONICHE

 

MACRON SBUFFA CONTRO MERKEL

 

PENSIERO IN PILLOLE DI PALU’

I VACCINI SINTETIZZATI DA FUBINI

 

I NUMERONI DI ASTRAZENECA NEL REGNO UNITO

 

I NUMERINI DELLA LOMBARDIA

 

I TIMORI IN CASA BIONTECH

 

IL SOSTANZIALE SPERANZA

 

SEMPRE PIU’ DISTANTI, PLEASE

 

LA GUERRA DI DRAGHI AL CTS E A GUERRA

 

AGENDA ORLANDO SUI LICENZIAMENTI

 

GRANDI OPERE, PICCOLI NUMERI

 

I PROGRESSI DI PAPA FRANCESCO

 

LE PAGELLE DI GUZZETTI, NEO ISCRITTO AL PD DI LETTA

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ASTRAZENECA E DINTORNI, ESTRATTO DI UN ARTICOLO DI FEDERICO FUBINI SUL CORRIERE DELLA SERA:

Sul piano politico, tutto si svolge mentre l’Unione europea e Londra stanno facendo i conti con l’impatto della Brexit; tutto accade quando l’America di Joe Biden avvia un riavvicinamento all’Europa continentale, dopo gli anni del sostegno di Donald Trump alla secessione euroscettica di Boris Johnson. Trump era arrivato persino a finanziare il progetto sui vaccini di AstraZeneca, voluto dal premier britannico, con 1,2 miliardi di dollari. Sul piano del business poi il contesto presenta sviluppi anche più concreti: Covid-19 sta diventando forse il più grande affare di sempre per l’industria del farmaco. Solo nel 2021 si venderanno nel mondo almeno dieci miliardi di dosi di vaccini, che porteranno ai gruppi di Big Pharma tra 120 e 150 miliardi di dollari di ricavi in più. Impossibile prevedere oggi esattamente quanto, perché molto dipende da quale fra due grandi case conquisterà le quote più ricche del mercato: il vaccino di AstraZeneca, sviluppato all’Università di Oxford e alla Irbm di Pomezia, è un prodotto tradizionale in vendita a 2,80 euro a dose; quello dell’americana Pfizer, sviluppato con la tedesca BioNTech, è una tecnologia avanzata e ha un prezzo medio di circa 16 euro (19,5 dollari). La casa prima è impegnata a fornire nel 2021 tre miliardi di fiale, la seconda sta cercando di crescere oltre il limite di 1,2 miliardi previsto per ora. Chiunque vinca, la sfida per il mercato europeo fra i due gruppi è la cornice entro la quale le autorità di Parigi, di Roma e della Germania continuano a seminare dubbi sul vaccino inglese.

Quel 29 gennaio Macron parlava nelle ore in cui l’agenzia europea del farmaco (Ema) approvava in pieno il vaccino di Oxford e Pomezia per tutti gli adulti. Il presidente francese parlava — anche — a due giorni dall’annuncio dell’americana Pfizer di una licenza concessa alla francese Sanofi per produrre di cento milioni di dosi. Lo stesso governo di Parigi aveva dato sostegno all’accordo con Pfizer e probabilmente anche parte dei 160 milioni di euro stanziati per i vaccini in Francia.

Macron non sarebbe rimasto solo a diffondere sospetti su AstraZeneca. Il 30 gennaio il ministro della Salute tedesco Jens Spahn parla di «limiti di età» per il vaccino britannico, finanziato dal governo di Londra con circa 200 milioni di euro. In quella fase, Berlino lo approva solo per chi ha meno di 65 anni. Poco dopo l’agenzia italiana del farmaco avrebbe persino fissato il limite a 55 anni (per poi ricredersi e accettare la raccomandazione dell’Ema). Non sapremo mai se in qualche politico europeo si faccia sentire la tentazione di punire AstraZeneca per i ritardi nelle consegne — Londra sta bloccando l’export delle sue dosi — o quella di sminuire un successo del governo della Brexit. Johnson era stato rapidissimo un anno fa nel finanziare il progetto di Oxford e Pomezia e a maggio aveva già ordinato 100 milioni di dosi. Ursula von der Leyen, la presidente della Commissione Ue, ha telefonato a AstraZeneca solo in agosto.

Di certo la Germania deve gestire un oggettivo conflitto d’interessi: ha finanziato con quasi 400 milioni di euro di denaro pubblico la tedesca BioNTech, alleata di Pfizer. L’Italia stessa sta cercando di conquistare una licenza di Pfizer per produrre vaccini —- al più presto, alla fine dell’anno — probabilmente presso la Thermo Fischer Scientific di Ferentino (Frosinone). E anche l’atteggiamento della Casa Bianca è cambiato. Con decisioni prese negli ultimi mesi di Trump, negli Stati Uniti sono stati prodotti 60 milioni di dosi di AstraZeneca.

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