LE BASI DELLO STOP TEUTONICO AD ASTRAZENECA
Sono stati 7 casi di trombosi cerebrale, di cui 3 mortali, su 1,6 milioni di dosi del vaccino di AstraZeneca somministrate in Germania, a motivare la decisione del governo tedesco di bloccare l’uso del preparato della casa anglo-svedese su tutto il territorio federale. (Corsera)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) March 17, 2021
ESEMPI E NUMERI SULLA NOTORIA EFFICIENZA TEUTONICA
"in Germania le vaccinazioni sono al palo: appena l’8% della popolazione ha ricevuto la prima puntura, il 3,55% è immunizzato. Una lentezza dovuta a intoppi logistici e burocratici e al rifiuto di molti tedeschi nei confronti di AstraZeneca". (Rep)
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DISCUSSIONI TEUTONICHE
"Il responsabile Salute della Spd, Lauterbach, sferra l’attacco: la sospensione era «evitabile». Così ieri Merkel ha alzato il telefono e ha spinto gli altri leader europei a seguirla. Un modo per non venire accusata in Germania di avere agito in frettolosa solitudine". (Rep)
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MACRON SBUFFA CONTRO MERKEL
"All’Eliseo, ad esempio, non si nasconde un certo fastidio per la decisione annunciata ieri dalle autorità tedesche in modo unilaterale e senza una consultazione preliminare con la Francia". (fonte: Rep)
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PENSIERO IN PILLOLE DI PALU’
"Ema probabilmente darà una nota di avvertenza perché se ci sono soggetti femminili che hanno avuto trombosi bisognerà studiarli. Soprattutto le donne che prendono la pillola che è un farmaco pro-trombotico", ha detto il presidente Aifa (Agenzia italiana del farmaco) Giorgio Palù
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I VACCINI SINTETIZZATI DA FUBINI
"Il vaccino di AstraZeneca, sviluppato all’Università di Oxford, è un prodotto tradizionale in vendita a 2,80 euro a dose; quello dell’americana Pfizer, sviluppato con la tedesca BioNTech, è una tecnologia avanzata e ha un prezzo medio di circa 16 euro (19,5 dollari)". (Fubini)
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La Germania ha finanziato con quasi 400 milioni di euro di denaro pubblico la tedesca BioNTech, alleata di Pfizer, ricorda Fubini sul Corsera.
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I NUMERONI DI ASTRAZENECA NEL REGNO UNITO
In Gran Bretagna somministrate oltre 11 milioni di dosi di Astrazeneca (su un totale di circa 24 milioni): segnalati 54 mila casi di sospette reazioni avverse, 275 casi di decesso seguito alla somministrazione. In nessun caso è stata stabilita una correlazione diretta. (Corsera)
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Il dottor Phil Bryan, capo dell’Agenzia britannica del farmaco, ha detto che «il numero di trombosi riportate dopo il vaccino non è più alto del numero che si verificherebbe naturalmente».
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I NUMERINI DELLA LOMBARDIA
Lombardia in fondo alla classifica per dosi di vaccino anti-Covid somministrate. Ad oggi, delle 1.414.040 dosi consegnate, ne sono state somministrate 1.071.357, il 75,8%. Nel Lazio è oltre l’83%, lo stesso in Toscana, Emilia Romagna, Piemonte, Puglia e Campania. (La Stampa)
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I TIMORI IN CASA BIONTECH
"Fonti interne di Biontech fanno sapere che sono preoccupati per la mancanza di due materie prime necessarie per il vaccino: le miscele di lipidi e le resine", si legge sul Sole 24 Ore.
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IL SOSTANZIALE SPERANZA
Chi è stato già vaccinato può stare tranquillo?
«Chi ha fatto AstraZeneca non ha ragione d’essere preoccupato, per gli scienziati non ci sono elementi di sostanziale preoccupazione», risponde il ministro della Salute, Roberto Speranza, al Corsera.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) March 17, 2021
SEMPRE PIU’ DISTANTI, PLEASE
La distanza va raddoppiata «fino a due metri laddove possibile, specialmente in tutte le situazioni in cui venga rimossa la protezione respiratoria, come ad esempio in occasione del consumo di bevande e cibo». (nuovo report Iss, Salute, Aifa, Inail)
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LA GUERRA DI DRAGHI AL CTS E A GUERRA
Draghi interviene sul Cts. Il Comitato tecnico scientifico scende da 26 a 12 esperti. Coordinatore sarà Franco Locatelli (Cts), Silvio Brusaferro (Iss) sarà il portavoce. Almeno 3 le uscite di peso: Nicola Magrini (Aifa), Giuseppe Ruocco (ministero Salute) e Ranieri Guerra (Oms).
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AGENDA ORLANDO SUI LICENZIAMENTI
Il blocco dei licenziamenti sarà prorogato dal 31 marzo al 30 giugno. Dopo questa data il divieto resterà in vigore per i settori privi della copertura degli ammortizzatori ordinari (in sostanza il terziario) fino ad ottobre. Road map del ministro del Lavoro, Orlando. (Sole24Ore)
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GRANDI OPERE, PICCOLI NUMERI
Grandi opere, dal 2017 cantieri aperti soltanto in un caso su tre. In quattro anni solo 31 cantieri su 96 (pari al 20% degli importi) hanno avuto via libera ai lavori. In media servono 18 mesi per il passaggio dagli annunci alla produzione che genera spesa reale. (Sole 24 Ore)
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I PROGRESSI DI PAPA FRANCESCO
"Bergoglio sta valutando la possibilità di portare a Roma uno dei più influenti cardinali Usa: Joseph Cupich, arcivescovo di Chicago. Uno dei punti di riferimento della “corrente progressista”, tra i primi ad avere salutato con entusiasmo la sconfitta di Trump". (Repubblica)
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LE PAGELLE DI GUZZETTI, NEO ISCRITTO AL PD DI LETTA
"Sogno che i capi delle correnti come Franceschini, Orlando, Guerini, che tutti ben conosco e stimo, dicessero: a fine legislatura lasciamo le poltrone e torniamo al lavoro nel partito e nella società", dice Giuseppe Guzzetti, ex numero uno di Cariplo e Acri, neo iscritto al Pd.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) March 17, 2021
«Ero tesserato Dc e poi del Partito popolare, non rinnovai la tessera dal 2001 non riconoscendomi in un segretario ex radicale (Rutelli). Negli anni in Cariplo ho ritenuto di non affiliarmi a partiti. Ora non avrei aderito al Pd senza uno come Letta». (Giuseppe Guzzetti a Rep)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) March 17, 2021
Che rapporto ha con Enrico Letta?, chiede Repubblica.
"Lo conobbi negli anni ’80 a un Congresso nazionale dei giovani Dc, nei quali militava. Non ho mai trovato nella sua storia una sbavatura dovuta a personalismi, opportunismi, strumentalizzazioni", risponde Guzzetti, 87 anni.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) March 17, 2021
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ASTRAZENECA E DINTORNI, ESTRATTO DI UN ARTICOLO DI FEDERICO FUBINI SUL CORRIERE DELLA SERA:
Sul piano politico, tutto si svolge mentre l’Unione europea e Londra stanno facendo i conti con l’impatto della Brexit; tutto accade quando l’America di Joe Biden avvia un riavvicinamento all’Europa continentale, dopo gli anni del sostegno di Donald Trump alla secessione euroscettica di Boris Johnson. Trump era arrivato persino a finanziare il progetto sui vaccini di AstraZeneca, voluto dal premier britannico, con 1,2 miliardi di dollari. Sul piano del business poi il contesto presenta sviluppi anche più concreti: Covid-19 sta diventando forse il più grande affare di sempre per l’industria del farmaco. Solo nel 2021 si venderanno nel mondo almeno dieci miliardi di dosi di vaccini, che porteranno ai gruppi di Big Pharma tra 120 e 150 miliardi di dollari di ricavi in più. Impossibile prevedere oggi esattamente quanto, perché molto dipende da quale fra due grandi case conquisterà le quote più ricche del mercato: il vaccino di AstraZeneca, sviluppato all’Università di Oxford e alla Irbm di Pomezia, è un prodotto tradizionale in vendita a 2,80 euro a dose; quello dell’americana Pfizer, sviluppato con la tedesca BioNTech, è una tecnologia avanzata e ha un prezzo medio di circa 16 euro (19,5 dollari). La casa prima è impegnata a fornire nel 2021 tre miliardi di fiale, la seconda sta cercando di crescere oltre il limite di 1,2 miliardi previsto per ora. Chiunque vinca, la sfida per il mercato europeo fra i due gruppi è la cornice entro la quale le autorità di Parigi, di Roma e della Germania continuano a seminare dubbi sul vaccino inglese.
Quel 29 gennaio Macron parlava nelle ore in cui l’agenzia europea del farmaco (Ema) approvava in pieno il vaccino di Oxford e Pomezia per tutti gli adulti. Il presidente francese parlava — anche — a due giorni dall’annuncio dell’americana Pfizer di una licenza concessa alla francese Sanofi per produrre di cento milioni di dosi. Lo stesso governo di Parigi aveva dato sostegno all’accordo con Pfizer e probabilmente anche parte dei 160 milioni di euro stanziati per i vaccini in Francia.
Macron non sarebbe rimasto solo a diffondere sospetti su AstraZeneca. Il 30 gennaio il ministro della Salute tedesco Jens Spahn parla di «limiti di età» per il vaccino britannico, finanziato dal governo di Londra con circa 200 milioni di euro. In quella fase, Berlino lo approva solo per chi ha meno di 65 anni. Poco dopo l’agenzia italiana del farmaco avrebbe persino fissato il limite a 55 anni (per poi ricredersi e accettare la raccomandazione dell’Ema). Non sapremo mai se in qualche politico europeo si faccia sentire la tentazione di punire AstraZeneca per i ritardi nelle consegne — Londra sta bloccando l’export delle sue dosi — o quella di sminuire un successo del governo della Brexit. Johnson era stato rapidissimo un anno fa nel finanziare il progetto di Oxford e Pomezia e a maggio aveva già ordinato 100 milioni di dosi. Ursula von der Leyen, la presidente della Commissione Ue, ha telefonato a AstraZeneca solo in agosto.
Di certo la Germania deve gestire un oggettivo conflitto d’interessi: ha finanziato con quasi 400 milioni di euro di denaro pubblico la tedesca BioNTech, alleata di Pfizer. L’Italia stessa sta cercando di conquistare una licenza di Pfizer per produrre vaccini —- al più presto, alla fine dell’anno — probabilmente presso la Thermo Fischer Scientific di Ferentino (Frosinone). E anche l’atteggiamento della Casa Bianca è cambiato. Con decisioni prese negli ultimi mesi di Trump, negli Stati Uniti sono stati prodotti 60 milioni di dosi di AstraZeneca.