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2 ipotesi sulla reazione avversa al vaccino Astrazeneca anti Covid. Parla Di Lorenzo (Irbm)

Che cosa ha detto a Coffee Break, la trasmissione di La7 condotta da Andrea Pancani, Pietro Di Lorenzo della società Irbm

 

Potrebbe non essere stata vaccinata la donna che ha avuto una reazione avversa nell’ambito dei test di fase clinica 3 del vaccino messo a punto da AstraZeneca e università di Oxford in collaborazione con l’italiana Irbm. A sostenerlo, intervenendo a Coffee Break, programma di La7 condotto da Andrea Pancani, è Piero Di Lorenzo, presidente dell’azienda di Pomezia.

LA DONNA E’ STATA VACCINATA?

La donna che ha presentato una reazione avversa al vaccino anti Covid-19 di AstraZeneca “potrebbe essere non stata vaccinata”, ha detto Di Lorenzo a Coffee Break.

A stabilirlo, spiega il presidente di Irbm, sarà la “commissione indipendente in Inghilterra che si riunisce da oggi”. Gli esperti valuteranno “se è stata vaccinata, se evento a cui è andata soggetta dipende da vaccino o sia assolutamente indipendente e la vaccinazione è indifferente rispetto a questo caso”, ha spiegato Di Lorenzo.

VACCINAZIONE A DOPPIO CIECO

Come è possibile che non si sappia se la donna (il genere del volontario è stato rivelato dal ceo di Astrazeneca in una intervista rilasciata al Guardian) sia stata vaccinata? La questione è semplice: “Per essere certi che non ci sia l’effetto placebo si vaccina in doppio cieco”, spiega Di Lorendo. “Una metà riceve inoculazione del placebo, un’altra metà riceve il vaccino”, ma cosa spetta a chi “non lo sanno né volontari, né scienziati”.

COSA E’ ACCADUTO

A questo punto facciamo un passo indietro. Astrazeneca, dopo una reazione avversa, ha sospeso la sperimentazione in tutto il mondo del vaccino – attualmente in fase clinica 3 – sviluppato in collaborazione con l’università di Oxford e Irbm di Pomezia.

DOLORI O MIELITE TRAVERSA?

Qual è la reazione avversa? “Dolori”, ha detto Di Lorenzo a Coffee Break. “Non c’è una diagnosi, questi dolori hanno portato ad un alert”.

LA TESI DEL NYT

Per il New York Times, che ha rivelato che il volontario stava partecipando nel Regno Unito alle fasi 2/3 della sperimentazione del vaccino all’improvviso ha presentato una mielite traversa, un’infiammazione che colpisce il midollo spinale e sarebbe spesso innescata da infezioni virali.

PLATEA

In tutto questo c’è da sottolineare che la “platea degli arruolati di volontari (50.000 in questo caso, ndr) della fase tre sono volontari e alcuni hanno patologie pregresse anche gravi”, ha aggiunto Di Lorenzo: “E’ dunque fisiologico un alert, è routine”.

“Il protocollo, in caso di alert, prevede che si avverta subito l’agenzia regolatoria, in modo che una commissione scientifica indipendente possa verificare”. E sarà la Commissione, ora, a dare tutte le risposte.

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