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Sole 24 Ore, ecco come i 3 vice di Tamburini folgorano il cdr

Che cosa scrivono i 3 vicedirettori del Sole 24 Ore dopo che l'assemblea della redazione (spaccata) ha votato di fatto la sfiducia al direttore Fabio Tamburini.

 

Escono allo scoperto anche i vicedirettori del Sole 24 Ore dopo il voto di “sgradimento” dell’assemblea di redazione del quotidiano economico-finanziario contro il direttore Fabio Tamburini.

Pur spaccata – e con 38 giornalisti che non hanno partecipato al voto contestando in una lettera al comitato di redazione la regolarità delle procedure – l’assemblea ha votato una mozione di sfiducia verso il direttore Tamburini (qui tutti i dettagli).

I 3 vicedirettori del quotidiano economico-finanziario (Roberto Bernabò, Jean Marie Del Bo e Alberto Orioli) nell’esprimere “totale solidarietà e fiducia al direttore Fabio Tamburini”, criticano indirettamente il comitato di redazione che aveva criticato la deriva da “house organ confindustriale” del quotidiano diretto da Tamburini: “Non possiamo perciò accettare la disinvoltura con cui si è parlato di house organ confindustriale o di bollettino o ancor di più di limiti della decenza superata, affermazioni che portano discredito proprio su ciò che si intende custodire come bene più prezioso”, scrivono i 3 vicedirettori.

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Care colleghe e cari colleghi,

vogliamo esprimere la nostra totale solidarietà e fiducia al direttore Fabio Tamburini con cui continueremo a svolgere il nostro lavoro quotidiano con il consueto spirito di massima collaborazione.

Invitiamo la redazione tutta ad abbassare i toni per ricondurre la dialettica in atto nelle normali dinamiche sindacali, con l’obiettivo di ritrovare il prezioso spirito di comunità che ha sempre caratterizzato Il Sole 24 Ore.

Tutti vogliamo che il giornale continui ad essere degno della sua tradizione che ha ancoraggi solidi in momenti fondanti e indimenticabili per tutti.

Abbiamo molto a cuore l’indipendenza del giornale, la sua autorevolezza e il sacrosanto riconoscimento per la qualità del lavoro dei colleghi che ogni giorno ci sforziamo di valorizzare al meglio nella fattura quotidiana del giornale e del sito.

Non possiamo perciò accettare la disinvoltura con cui si è parlato di house organ confindustriale o di bollettino o ancor di più di limiti della decenza superata, affermazioni che portano discredito proprio su ciò che si intende custodire come bene più prezioso.

Non è e non sarà mai questa la cifra del nostro lavoro.

Roberto Bernabò

Jean Marie Del Bo

Alberto Orioli

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